Dall’ecografia alla farmacologia: Bernard Stiegler e Ars Industrialis

Posted: Aprile 27th, 2015 | Author: | Filed under: anthropos, arts, au-delà, crisi sistemica, Deleuze, epistemes & società, Foucault, post-filosofia, postcapitalismo cognitivo | Commenti disabilitati su Dall’ecografia alla farmacologia: Bernard Stiegler e Ars Industrialis

di Paolo Vignola

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Quando Derrida e Stiegler pubblicarono Ecografie della televisione era la metà degli anni Novanta, periodo in cui molti filosofi decisero di dedicare le proprie riflessioni al tubo catodico, e in quel libro i due autori, in linea con l’orientamento generale, ragionavano sulle trasformazioni sociali e politiche prodotte dal progresso «teletecnologico». I cambiamenti conseguenti a questa inedita esplosione mediatica, che comprendeva anche la prima dimensione autenticamente pubblica di Internet, riguardavano innanzitutto il processo di democratizzazione su scala globale[1] nonché, parallelamente ad esso, il fenomeno di omogeneizzazione culturale causato in primo luogo dall’egemonia del mercato nello sviluppo della globalizzazione.

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Bernard Stiegler, REINCANTARE IL MONDO

Posted: Aprile 27th, 2015 | Author: | Filed under: anthropos, au-delà, crisi sistemica, epistemes & società, post-filosofia | Commenti disabilitati su Bernard Stiegler, REINCANTARE IL MONDO

recensione a cura di Kainos

stiegler

Non sono molti i libri di Bernard Stiegler tradotti in italiano, eppure si tratta di uno degli autori francesi più prolifici e criticamente impegnati nella interpretazione della nostra contemporaneità. Per tale ragione, la traduzione, ben curata da Paolo Vignola, di uno dei suoi testi più politicamente espliciti (per quanto si tratti di un testo teoreticamente meno complesso di altri, specie se confrontato con i tre volumi dedicati a La Tecnique et le Temps) è di sicuro un evento editoriale di un certo interesse. In Réenchanter le monde, pubblicato in Francia nel 2006, Stiegler oserei dire rischiosamente mette in chiaro, adoperando un registro stilistico molto “diretto” e friendly, gli scopi politico-sociali non solo della sua personale ricerca ma anche di quella del gruppo di “Ars Industrialis” fondato nel 2010.

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Bernard Stiegler e il populismo industriale

Posted: Aprile 19th, 2015 | Author: | Filed under: anthropos, arts, au-delà, Deleuze, epistemes & società, Foucault, post-filosofia | Commenti disabilitati su Bernard Stiegler e il populismo industriale

di Paolo Vignola

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Di fronte alla questione relativa al compito della filosofia, Gilles Deleuze ha dato una risposta che potremmo definire “fuori dal tempo” per la sua validità, e “fuori dalla filosofia contemporanea” per via della sua semplicità espressiva. Eppure, affermare, sulla scia di Nietzsche, che l’attività della filosofia «è la critica della stupidità e della bassezza»1 significa indicare un assioma fondamentale per la filosofia di questo nuovo secolo e, al tempo stesso, suggerire uno dei compiti politici più urgenti per il nostro presente. La critica della stupidità ha infatti acquisito la sua efficacia più puntuale nel momento in cui «l’informatica, il marketing, il design, la pubblicità, tutte le discipline della comunicazione si impadronivano della parola stessa “concetto”»2 e sembravano così sottrarre alla filosofia il suo lavoro di creazione dei concetti. Ecco allora che Deleuze, mostrando come queste discipline rientrano nel concetto di «controllo», ha voluto prendersi la rivincita del filosofo.

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Linguaggio e immanenza. Kierkegaard e Deleuze sul “divenir-animale”

Posted: Aprile 19th, 2015 | Author: | Filed under: anthropos, bio, Deleuze, epistemes & società, post-filosofia, posthumanism | Commenti disabilitati su Linguaggio e immanenza. Kierkegaard e Deleuze sul “divenir-animale”

di FELICE CIMATTI
[dal n. 363/2014 di “aut aut”]

Quanto grande dev’essere la violenza da fare al pensiero per diventare capaci di pensare, la violenza di un movimento infinito che ci priva al tempo stesso del potere di dire Io?[1]

G. DeleuzeF. Guattari

estremo

1. “La nostra impresa più difficile”

Immanenza. È una nozione difficile da articolare, perché se per spiegare un concetto si ricorre a un altro concetto, al suo contrario o a uno simile, questo non si può fare per l’immanenza, che è un concetto limite, che assorbe in sé tutti gli altri, e li annulla. L’immanenza non è propriamente il contrario della trascendenza. È questa che ha bisogno dell’immanenza, come suo contrario, per precisare se stessa, per definirsi come l’ambito di ciò che non è immanente, non è mondano, non è terreno. L’immanenza è lo spazio che si apre quando tutti i dualismi sono stati superati, e non rimane che un unico ambito, quello appunto dell’immanenza. Uno spazio che proprio per questa ragione è impensabile e indicibile: “Il piano di immanenza non è un concetto, né pensato né pensabile”.[2] Non si può pensare, ché per pensarlo occorrerebbe essere al suo esterno, ossia nella trascendenza; per la stessa ragione non può dirsi, perché il linguaggio incarna l’essenza stessa di ogni dualismo, della cosa e del segno, del significato e del significante, del contenuto e dell’espressione. È difficile quindi pensare l’immanenza.

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Michel Foucault e la critica dell’ideologia nei Corsi al Collège de France

Posted: Marzo 19th, 2015 | Author: | Filed under: bio, epistemes & società, Foucault, Marx oltre Marx, post-filosofia | Commenti disabilitati su Michel Foucault e la critica dell’ideologia nei Corsi al Collège de France

di ORAZIO IRRERA*.

Nella lezione del 30 gennaio del suo Corso del 1980 al Collège de France Del governo dei viventi, Foucault ribadisce il suo rifiuto di analizzare «il pensiero, il comportamento e il sapere degli uomini» nei termini di un’analisi ideologica, aggiungendo che, praticamente ogni anno, durante ogni suo corso, egli è ritornato su questa esigenza di smarcarsi da una prospettiva segnata dall’ideologia, operando ogni volta un piccolo spostamento per conferire così alla sua critica nuove forme di intelligibilità1.

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L’Italian Theory e le sue differenze

Posted: Marzo 15th, 2015 | Author: | Filed under: au-delà, epistemes & società, Foucault, Marx oltre Marx, post-filosofia | Commenti disabilitati su L’Italian Theory e le sue differenze

di Judith Revel

Pubblichiamo qui un estratto da uno dei saggi contenuti in Differenze italiane (a cura di Dario Gentili ed Elettra Stimilli, DeriveApprodi, 2015) in libreria da mercoledì 18 marzo. Il volume rappresenta una prima panoramica sul dibattito internazionale emerso dalla proposta di pensare una Italian Theory come orizzonte entro cui riflettere su autori e categorie che caratterizzano il pensiero filosofico e politico italiano.

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Dal punto di vista meramente storico e culturale, esiste nel dopoguerra una doppia caratteristica del paesaggio filosofico-politico italiano. La prima è legata all’assoluto predominio del pensiero tedesco (in filosofia come nelle scienze umane e sociali), che funge per cosi dire da «matrice» – sia modello che materia prima – per la produzione intellettuale italiana. La tradizione tedesca – i suoi autori, i suoi approcci, ma anche una certa tradizione di pratica dei testi, che impone la lettura filologica al centro dell’esercizio del pensiero – è stata, ed è tuttora, molto più importante in Italia che in contesti in cui la distanza era maggiore (e in generale legata alla semplice non–conoscenza della lingua: si sa, ad esempio, quanto i francesi siano stati riluttanti all’apprendimento delle lingue straniere, e quanto questo abbia contribuito alla loro dipendenza dalle imprese di traduzione dei testi tedeschi novecenteschi – traduzioni spesso molto tardive, e ancora piu spesso discutibili).

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Code & Future

Posted: Gennaio 28th, 2015 | Author: | Filed under: anthropos, au-delà, epistemes & società, post-filosofia | 9 Comments »

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Language and the future: code is a way to submit future to language, and to annihilate subjecting it to the algorithm. In the beginning someone is writing the code, and others are supposed to submit themselves to the effects of the code written by someone. Power is more and more inscribed in code. Writing to Thomas Sebeok, Bill Gates once remarked that “power is making things easy” (quoted by Arthur Kroker and Michael A. Weinstein in Data Trash, 1994). Code and interfaces: interfaces are supposed to make the complexity of the code easy, but code in itself is more often about simplifying technical procedures of social life, particularly of economic production and exchange. So code is speaking us, but we are not always working through the effects of written code. More and more we are escaping (or trying to escape) the automatisms implied in the written code.

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Knowledge

Posted: Dicembre 11th, 2014 | Author: | Filed under: anthropos, au-delà, bio, comune, digital conflict, epistemes & società, post-filosofia | Commenti disabilitati su Knowledge

by Mercedes Bunz

Citation:
Bunz, M. (2014): “Knowledge”, in: Critical Keywords for the Digital Humanities, available at: keywords

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Know­ledge is pro­ces­sed in­for­ma­ti­on. As spe­ci­fied by Ox­ford Dic­tio­na­ries, it is tra­di­tio­nal­ly un­ders­tood to be gai­ned by “ex­pe­ri­ence or by edu­ca­ti­on” (cf. Ox­ford Dic­tio­na­ries 2013). To­day, howe­ver, it is also pro­vi­ded by di­gi­tal tech­no­lo­gy and de­scri­bed as “in­for­ma­ti­on held on a com­pu­ter sys­tem” (ibid.). De­s­pi­te not being a di­gi­tal term in the strict sen­se, this new mea­ning fun­da­men­tal­ly af­fects our con­cept of know­ledge, which pro­vi­des the re­a­son for ad­dres­sing this word in the Cri­ti­cal Key­words for the Di­gi­tal Hu­ma­nities.

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Augmented Intelligence

Posted: Dicembre 11th, 2014 | Author: | Filed under: anthropos, au-delà, bio, digital conflict, epistemes & società, post-filosofia, postcapitalismo cognitivo, posthumanism | Commenti disabilitati su Augmented Intelligence

by Matteo Pasquinelli

Citation:
Pasquinelli, M. (2014): “Augmented Intelligence

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Aug­men­ted in­tel­li­gence is an um­brel­la-term used in me­dia theo­ry, co­gni­ti­ve sci­en­ces, neu­ro­sci­en­ces, phi­lo­so­phy of mind and po­li­ti­cal phi­lo­so­phy to co­ver the com­plex re­la­ti­on bet­ween hu­man in­tel­li­gence, on one side, and mne­mo-tech­ni­ques and com­pu­ta­tio­nal ma­chi­nes, on the other, both un­ders­tood as an ex­pan­si­on (also to a so­ci­al and po­li­ti­cal de­gree) of hu­man co­gni­ti­ve fa­cul­ties.

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Giorgio Agamben, un vita libera finalmente

Posted: Novembre 24th, 2014 | Author: | Filed under: anthropos, au-delà, bio, Deleuze, epistemes & società, Foucault, philosophia, post-filosofia | Commenti disabilitati su Giorgio Agamben, un vita libera finalmente

di Roberto Ciccarelli 24 novembre 2014

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Tra diritto pubblico e biopolitica, l’immanenza. Una lettura di “L’uso dei corpi” di Giorgio Agamben (Neri Pozza, 2014).

In pochi libri oggi c’è un’aria di scoperta. Può accadere leggendo L’uso dei corpi, ultima tappa del ciclo ventennale che Giorgio Agamben ha dedicato alla riflessione sull’Homo Sacer. Insieme a pochi altri, questo libro spiega perché oggi ciò che è da pensare è l’immanenza. Sulle tracce del filosofo francese Gilles Deleuze, che ne ha fornito un’originale ricostruzione, Agamben torna oggi su questi sentieri dove non mancano chiaroscuri e incroci problematici. In più Agamben arriva a spiegare il senso della sua indagine sul diritto pubblico (lo “Stato di eccezione”), sulla biopolitica (da lui declinata come potere “tanatopolitico” della razionalità occidentale).

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