Performance e performatività de “la-teoria-del-genere” tra Francia e Italia

Posted: Maggio 31st, 2014 | Author: | Filed under: anthropos, arts, au-delà, bio, donnewomenfemmes, epistemes & società, postgender, posthumanism, Révolution, vita quotidiana | 75 Comments »

di SARA GARBAGNOLI

felicità

Pubblichiamo in italiano una versione abbreviata dell’intervento di Sara Garbagnoli al convegno internazionale HABEMUS GENDER! Deconstruction Of A Religious Counter-Attack, che si è tenuto all’Université Libre di Bruxelles il 15 e 16 maggio 2014, riunendo più di trenta ricercatrici e ricercatori per analizzare forme e modalità della produzione di discorsi, retoriche, mobilitazione politica, sociale e culturale che – con un’accelerazione data dalle mobilitazioni francesi contro la legge nota come “Matrimonio pour tous” – sta dando vita a una controffensiva transnazionale di matrice reazionaria, animando movimenti sociali senza precedenti attorno a una restaurazione dei nessi fra genere e sessualità.

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Bernard Stiegler

Posted: Maggio 30th, 2014 | Author: | Filed under: au-delà, epistemes & società, vita quotidiana | Commenti disabilitati su Bernard Stiegler

Oubliez BHL, ses chemises blanches, son aisance médiatique. Bernard Stiegler en est l’exact contraire. Il a appris la philosophie derrière les barreaux, dans les années 1970-1980 après une série de braquages, déteste donner son avis sur tout et se fait remarquer, à 61 ans, en lançant une alerte sur l’arrivée prochaine du Front national au pouvoir. Engagé à gauche, il pointe les responsabilités de la droite dans le succès de Marine Le Pen, mais n’occulte pas celles de son propre camp. Pour lui, cette irrésistible ascension vient des dérives du capitalisme. Il propose d’y substituer une économie contributive, fondée sur le numérique, seul moyen de maintenir les savoirs, de valoriser les hommes. Et de les éloigner de l’extrême droite.

stiegler

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Il primato della relazione

Posted: Maggio 27th, 2014 | Author: | Filed under: anthropos, bio, comune, Deleuze, epistemes & società, post-filosofia, posthumanism | Commenti disabilitati su Il primato della relazione

di Giso Amendola

Bonn

Tempi presenti. Un percorso di lettura a partire dall’ambizioso volume «Il transindividuale» curato da Vittorio Morfino e Etienne Balibar. Si indaga il rapporto fra individuo e comunità e sul loro «dualismo» che ha inciso sui modi di interpretare e di vivere la sfera pubblica. Esiste un filo rosso nella filosofia in cui ogni singolo è espressione dei rapporti sociali, ma irriducibile al tutto. Nonostante ciò, la possibilità di una politica del comune.

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Legalità. Oltre il cretinismo e il romanticismo

Posted: Maggio 23rd, 2014 | Author: | Filed under: 99%, au-delà, bio, comune, digital conflict, epistemes & società, Foucault, Marx oltre Marx, postcapitalismo cognitivo, Révolution | Commenti disabilitati su Legalità. Oltre il cretinismo e il romanticismo

Legalità. Oltre il cretinismo e il romanticismo

di UGO MATTEI e MICHELE SPANÒ

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[Questo contributo è parte del volume Genealogie del presente. Lessico politico per tempi interessanti, a cura di Federico Zappino, Lorenzo Coccoli e Marco Tabacchini, Mimesis, Milano 2014]

Difficile, per non dire impossibile, affrontare la legalità come un concetto dotato di autonoma consistenza. E ciò non già per la ragione banale per cui tutti i concetti politico-giuridici sono “essentially contested”, ma per almeno due altri e più rilevanti motivi: il primo è che, almeno nella modernità, è stato impensabile trattare di legalità prescindendo dal suo concetto gemello: quello di legittimità; il secondo è quello che – considerandola in crisi permanente – impedisce di rivolgersi alla legalità altrimenti che nel modo della critica.

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Senza padri

Posted: Maggio 23rd, 2014 | Author: | Filed under: anthropos, au-delà, Deleuze, lacanism, psichè, vita quotidiana | Commenti disabilitati su Senza padri

di PAOLO GODANI

Economia del desiderio e condizioni di libertà nel capitalismo contemporaneo

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Questo lavoro si sviluppa a partire da alcune tesi preliminari.

La prima – che in effetti, benché assuma una valenza metodologica, è più una postura o un atteggiamento che una tesi vera e propria – implica che ogni critica allo stato di cose presente e ogni immagine di possibili vie di liberazione debbano forgiarsi con le materie prime e con gli strumenti forniti dal presente stesso. Bisogna resistere alla tentazione di immaginare che le vie di una liberazione possibile consistano nel recupero di qualche antico principio, di qualche forma di vita non inquinata dalle sottili polveri del presente. E bisogna farlo per la semplice ragione che le forme di vita del presente, anche se sfruttate e messe a profitto, sono le forme della nostra vita, sono tutta la vita che abbiamo.

La seconda tesi constata che il presente, la vita nel presente, nella sua materialità e nelle sue relazioni, è presa in ciò che ancora dobbiamo chiamare capitalismo.

[introduzione]


Economie de l’attention

Posted: Maggio 23rd, 2014 | Author: | Filed under: anthropos, au-delà, bio, digital conflict, epistemes & società, postcapitalismo cognitivo | Commenti disabilitati su Economie de l’attention

di Yves Citton

Holly Peers

L’économie de l’attention


Soggettivazioni

Posted: Maggio 22nd, 2014 | Author: | Filed under: 99%, au-delà, bio, comunismo, crisi sistemica, epistemes & società, Foucault, lacanism, post-filosofia, postcapitalismo cognitivo | 17 Comments »

di FEDERICO CHICCHI

selvaggi

Intervento sulla “produzione di soggettività” nell’incontro di autoformazione “Cartografia delle lotte”

Il soggetto come estimità del capitale

Non è per nulla facile costruire una riflessione sistematica sul soggetto. La soggettività è un concetto teorico a dir poco scivoloso, che scappa da tutte le parti quando provi a includerla in paradigma interpretativo.

Il soggetto (come la sua etimologia mostra chiaramente) è al contempo il risultato della presa dell’ordine simbolico sul bios, dell’azione del potere sull’individuo, e al contempo quell’elemento che rende strutturalmente insaturo quello stesso ordine e che bucandolo lo costringe ad un processo dinamico di continua trasformazione. Il capitalismo non è un cristallo.

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L’uso e la norma

Posted: Maggio 14th, 2014 | Author: | Filed under: 99%, au-delà, comune, comunismo, epistemes & società, Marx oltre Marx, post-filosofia | Commenti disabilitati su L’uso e la norma

di Augusto Illuminati

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Il ciclo dedicato dalla Lum dedicato all’uso ha già fornito una messe di problemi e suggerimenti di grande interesse, di cui è apparsa subito chiara la connessione con i punti ciechi non solo della teoria ma anche della prassi politica in cui siamo coinvolti. Uso e istituzione da un lato hanno a che fare, come alternativa, con un’ontologia della trascendenza, dall’altro investono in diretta l’ideologia della legittimità, insomma se questo sia il solo mondo possibile, cui al massimo opporre un altro mondo speculare fondato sull’inversione di tutti i valori e le pratiche. L’uso, invece, ci è sembrato fertile per tracciare un sentiero fra i due poli astratti di un potere sempre ineludibile e malvagio e l’assenza di potere o la rinuncia ad esso, fra qualsiasi arché (comando, principio, effettualità egemonica) e an-archia.

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Valore d’uso

Posted: Maggio 14th, 2014 | Author: | Filed under: anthropos, comune, comunismo, critica dell'economia politica, Marx oltre Marx, postoperaismo | Commenti disabilitati su Valore d’uso

di Sandro Mezzadra

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1. “Il movimento del valore d’uso”. Così, in un articolo pubblicato sul primo numero di “Metropoli” (Prima pagano, meglio è), Franco Piperno definiva i comportamenti sociali che avevano violentemente acquisito visibilità e forza attorno al ’77: “queste nuove forme di vita che pretendono di usare tutta la ricchezza disponibile e intendono lavorare solo quando attività e bisogno coincidono”. Era il 1979, era passato da poco aprile, e Piperno scommetteva sulla continua moltiplicazione ed espansione di una “domanda selvaggia di una vita quotidiana degna di essere vissuta”, a un tempo esito e motore del lungo Sessantotto italiano. Si cercherebbe invano nell’articolo di Piperno una “teoria” del valore d’uso, ma il riferimento alla categoria è di per sé significativo. Anche al di fuori dell’Italia, negli anni Sessanta e Settanta, non erano mancati usi originali del concetto di valore d’uso (se mi si passa il bisticcio). Ne menziono soltanto uno, in qualche modo suggerito dal riferimento alla “vita quotidiana” da parte di Piperno. Henri Lefebvre costruì interamente la sua teoria dell’urbano attorno alla connessione tra uso, valore d’uso e “opera”, distinguendo quest’ultima dal “prodotto”, legato a doppio filo al valore di scambio. La storia dell’industrializzazione è, nella prospettiva di Lefevbre, storia dell’esplosione e della catastrofe dell’urbano, lacerato nella sua natura appunto di “opera” dalla generalizzazione dello scambio, dal divenire merce del suolo e dalla rottura dello specifico rapporto tra potere e collettività che aveva caratterizzato la città tradizionale. Erano semmai le lotte urbane, unificate dalla rivendicazione al “diritto alla città”, a ricollegarsi su basi completamente nuove alla città come “opera”: queste lotte e queste pratiche di appropriazione apparivano coerentemente a Lefebvre come un movimento del valore d’uso.

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Communism of Capital and Cannibalism of the Common

Posted: Maggio 13th, 2014 | Author: | Filed under: 99%, anthropos, au-delà, bio, comune, comunismo, Marx oltre Marx, posthumanism, postoperaismo, Révolution | 6 Comments »

by Matteo Pasquinelli

matteo

Today a weird process of over-identification is occurring between the archetypes of capitalism and communism at different scales, expanding the feeling of political impasse but at the same time suggesting new spaces of conflict. First, for the irony of fate, a communist state formally ruled by a communist party — China — has become the leading capitalist superpower. […] Second, exactly 20 years after the fall of the Berlin Wall, a global credit crunch have forced western governments to nationalize de facto many private banks openly infringing one of the basic commandments of neoliberal monotheism. […] Third, the new libertarian business models that are born out of digital networks celebrate and locate the common at the center of their mode of production. The new “wealth of networks” is to be based on the “creative commons” and “peer production” of online multitudes, Yoachai Benkler is suggesting to ICT giants like IBM, whereas Wired editor Kevin Kelly confirms that a “new socialism” and a “global collectivist society” is materializing thanks to the internet. These three examples, however, refers just to the surface of economic chronicles: the ‘communism of capital’ has its roots in a more general process of financialization of the whole life that has to be unpacked properly ().

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