Terza lettera su etica e politica

Posted: Settembre 7th, 2011 | Author: | Filed under: Marcos | Commenti disabilitati su Terza lettera su etica e politica

FORSE… (Terza Lettera a Don Luis Villoro nello scambio su Etica e Politica)

ESERCITO ZAPATISTA DI LIBERAZIONE NAZIONALE
MESSICO Luglio-Agosto 2011

Per: Don Luis Villoro
Da: SupMarcos

Don Luis:
Le mando i saluti di tutt@ noi ed un abraccio forte da parte mia. Speriamo che stia meglio in salute e che la pausa in questo scambio sia servita per nuove idee e riflessioni.

Anche se la realtà attuale sembra precipitare vertiginosamente, una seria riflessione teorica dovrebbe essere in grado di “congelarla” un istante per scoprire in essa le tendenze che ci permettano, rivelando la sua gestazione, di vedere verso dove sta andando.

[…]


L’ape e l’architetto

Posted: Settembre 7th, 2011 | Author: | Filed under: epistemes & società, postcapitalismo cognitivo | Commenti disabilitati su L’ape e l’architetto

L’APE E L’ARCHITETTO

di Marco d’Eramo

Quando la sinistra non fu più scientista

A distanza di 35 anni, esce la nuova edizione di un volume che segnò un’epoca. Per la prima volta un gruppo di scienziati discuteva di filosofia e di neutralità della scienza. Un testo miliare da rileggere anche per capire quanto da allora è cambiato

Che baratro bastano a scavare solo 35 anni! Dà quasi una vertigine dell’abisso prendere in mano la nuova edizione de L’ape e l’architetto (ed. Bicocca – Franco Angeli, pp. 300, euro 33). Quando apparve nel 1976, questo volume segnò un’epoca. Era la prima volta in Italia che a discutere di filosofia e di neutralità della scienza erano scienziati professionisti. Infatti gli autori – Giovanni Ciccotti, Marcello Cini, Michelangelo De Maria, Giovanni Jona-Lasinio – erano tutti fisici teorici dell’istituto Enrico Fermi dell’Università La Sapienza di Roma. (Jona-Lasinio era stato uno dei due relatori della mia tesi di laurea ed era nel gruppo di Cini che avevo vinto una borsa di studio di ricercatore).

[…]

SCAFFALE
Nuovi contributi per un classico degli anni ’70

Apparso per la prima volta sugli scaffali delle librerie italiane nel 1976 per le edizioni Feltrinelli, «L’Ape e l’Architetto» viene oggi ripubblicato da Franco Angeli (pp. 304, euro 33) in una nuova edizione che comprende anche una serie di nuovi saggi, che ne rielaborano e attualizzano gli spunti. In particolare, Giovanni Jona-Lasinio affronta i «Mutamenti della prassi scientifica nella società tecnologica», Giovanni Ciccotti e Michelangelo de Maria analizzano «Ciò che è vivo e ciò che è morto de “L’Ape e l’Architetto”», mentre Marcello Cini rilegge «L’Ape e l’Architetto: trentacinque anni dopo» e ancora Giovanni Jona-Lasinio ritrova «L’Ape e l’Architetto in retrospettiva». Al gruppo degli autori «storici», si aggiungono adesso Arianna Borrelli («Il rapporto fra scienza e società nella storiografia della scienza e ne “L’Ape e l’Architetto”»), Marco Lippi («L’Ape e l’Architetto tra scientisti e irrazionalisti degli anni ’70»), Dario Narducci («Gli spettri della scienza e i fantasmi dell’irrazionalismo») e Giorgio Parisi («La lotta contro l’ortodossia»).

Giorgio Parisi: Il lessico dimenticato di una critica ancora attuale


Reading the Riots

Posted: Settembre 6th, 2011 | Author: | Filed under: riots | Commenti disabilitati su Reading the Riots

una ricerca sociale sulle rivolte inglesi

di Benedetto Vecchi

«Reading the Riots». È questo il titolo di una ricerca sulle rivolte
inglesi di questa estate avviata dal quotidiano inglese «The Guardian» e
dalla London School of Economics. La ricerca, finanziata dalla «Joseph
Rowntree Foundation», dalla «Open Society Foundation», coordinata dallo
studioso Tim Newburn e che sarà pubblicata nei prossimi mesi, si compone
di tre parti. La prima è composta da interviste ai partecipanti degli
scontri con la polizia e ai residenti dei quartieri coinvolti nelle
rivolte. La seconda, composta da un «data base» dei profili –
acculturazione, lavoro, ovviamente età e provenienza «etnica» – delle
oltre 2000 persone fermate dalla polizia durante gli scontri (molti di
loro sono stati accusati di saccheggio, devastazione). La terza parte è
un’analisi dei 2500 sms inviati nei giorni dei riots che avevano come
oggetto commenti e inviti a scendere nelle strade.

Presentando il progetto di ricerca, il sito de «The Guardian» ha
ricordato che inchieste analoghe sono state già compiute nel passato,
anche se «Reading The Riots» si propone, a differenza del passato, di
indagare le cause delle rivolte. Non quindi una fotografia, bensì il
tentativo di «decrittare» un fenomeno tanto intenso e tuttavia
circoscritto nel tempo.

Nei giorni successive alle rivolte, infatti, le uniche personalità
politiche che hanno preso la parola hanno spesso liquidato ciò che era
accaduto in molte città inglesi come «atti criminali». Poche le voci che
hanno invece ricordato come molti dei quartieri coinvolti avevano tassi
di disoccupazione molto più alti che in altri quartieri. Oppure che gli
incidente sono avvenute in zone della città fortemente colpite dalla
politiche di rigore messe in campo dalle amministrazioni cittadine o dal
governo conservatore. O che alcuni delle zone londinesi stavano subendo
politiche di espulsione degli abitanti a causa dei dei lavori per le
Olimpiadi ospitate dal Regno Unito nel 2012. Va detto che il compito di
ricordare il background sociale delle rivolte è stato spesso assolto
dalle inchieste giornalistiche pubblicate nei giorni «caldi», che davano
spesso la parola a gruppi, associazioni locali o gruppi politici
minoritari, concordi nel ricordare l’urgenza politica di affrontare una
non più rinviabile «questione sociale».

La ricerca sui riots potrebbe dunque offrire un quadro molto più
analitico di quanto è accaduto e di come sono profondamente cambiati i
quartieri inglesi. Mutamento che sicuramente non trovano spiegazione
nella stigmatizzazione dei saccheggi, né nella descrizione di una
generazione ostaggio di una logica del consumo fine a se stessa.

Nei giorni delle rivolta, ad esempio, un decano della London School of
Economics, Zygmunt Bauman, ha pubblicato un commento sulle rivolte,
individuando nella coazione ossessiva al consumo solo l’effetto
collaterale di una trasformazione che lo studioso di origine polacca non
ha avuto timore a definire antropologica. In altri termini, il consumo
era solo espressione di stili di vita, relazioni sociali «figlie» di un
ventennio di politiche sociali e economiche che hanno demolito il
welfare state, ritenuto da Bauman uno dei punti più alti di civiltà
raggiunti dal capitalismo.

È all’interno di una realtà segnata da precarietà, dismissione della
presenza dello stato e di centralità del mercato che ha preso forma la
mutazione antropologica a cui allude lo studioso di origine polacca.
Mutazione antropologica che, ad esempio, un’altra studiosa inglese, Nina
Power, che, in un commento scritto durante le rivolte, vedeva
manifestarsi non tanto nei saccheggi, ma in quella assenza di futuro a
cui sembrano essere condannati i giovani inglesi.


Globalizzazione pret à porter

Posted: Settembre 5th, 2011 | Author: | Filed under: comune, critica dell'economia politica | Commenti disabilitati su Globalizzazione pret à porter

di Vecchi Benedetto

«Occorre tornare a quella critica dell’economia politica che assuma il capitale come rapporto sociale nella sua totalità». Il manifesto, 4 settembre 2011

Le ricette per uscire dalla crisi oscillano tra un liberismo light o un liberismo ancora più radicale di quello che ha prodotto il default di alcune economie nazionali . Un sentiero di lettura a partire dai saggi dello studioso inglese.
 
Rimedi omeopatici che costringono a pensare i rapporti sociali come una totalità da destrutturare. La finanza è il nemico, mentre l’etica del lavoro, la comunità e il rigore sono l’ancora di salvezza del capitalismo.

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scépsi

Posted: Settembre 3rd, 2011 | Author: | Filed under: comune, post-filosofia, postcapitalismo cognitivo | Commenti disabilitati su scépsi

The next SCEPSI event will be
KAFCA
(knowledge against financial capitalism)

a Conference that will be organized by the Museo de Arte contemporaneo de Barcelona
In collaboration with European School for social imagination
December 1st 2nd

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Zizek

Posted: Settembre 2nd, 2011 | Author: | Filed under: crisi sistemica | Commenti disabilitati su Zizek

Slavoj Žižek: Saccheggiatori di tutto il mondo, unitevi (Lenin + Smiths?)

La ripetizione, secondo Hegel, svolge un ruolo storico fondamentale: una cosa che accade solo una volta può essere liquidata come un caso, un evento che avrebbe potuto essere evitato se la situazione fosse stata gestita diversamente; ma il suo ripetersi è sintomo di una dinamica storica più profonda.

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resistenza

Posted: Settembre 1st, 2011 | Author: | Filed under: BCE, crisi sistemica, critica dell'economia politica | Commenti disabilitati su resistenza

Il diritto alla bancarotta come contropotere finanziario

di Andrea Fumagalli *

Solo il diritto all’insolvenza degli stati potrebbe smontare il potere finanziario. L’Euopa potrebbe cambiare le regole e unire le sue politiche fiscali Una finanza mondiale grande otto volte l’economia reale non è sopportabile e la politica monetaria aiuta la speculazione

In queste settimane di crisi finanziaria e di pressione speculativa sui paesi mediterranei, l’Europa non ha fatto una bella figura. E non poteva essere altrimenti, dal momento che la costruzione di un’Europa politica, economica e sociale è ancora lungi dall’essere raggiunta. I poteri sono in mano alla Bce, che detta legge, tramite l’asse Merkel -Sarkozy. Eppure, ci potrebbero essere gli spazi per creare le premesse della costruzione di quell’Unione europea, sociale, economica, solidale e federale che tutti auspichiamo, in grado di essere superiore agli opportunismi nazionalistici.

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Hermeneutic Communism

Posted: Agosto 28th, 2011 | Author: | Filed under: post-filosofia | Commenti disabilitati su Hermeneutic Communism

INTERVIEW WITH GIANNI VATTIMO AND SANTIAGO ZABALA, AUTHORS OF HERMENEUTIC COMMUNISM: FROM HEIDEGGER TO MARX

The following is an interview with Gianni Vattimo and Santiago Zabala, authors of Hermeneutic Communism: From Heidegger to Marx. The interview took place in January, 2011.

Question: How does one manage to write a book with another author?

Santiago Zabala: It’s all about collaboration. Over the past several years, we have edited five book series for Italian and American publishers and also written several forewords and book reviews; this is not the first time we actually wrote together. Before one of us writes the first draft, we have a long conversation in order to decide the themes of each section. After this first draft is finished, the other checks it through and makes modifications where necessary.

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crisi

Posted: Agosto 27th, 2011 | Author: | Filed under: crisi sistemica, critica dell'economia politica | Commenti disabilitati su crisi

Dietro e oltre la crisi (1)

di Guglielmo Carchedi*

La crisi finanziaria del 2007-2010 ha riacceso la discussione sulle crisi, sulla loro origine e sui loro possibili rimedi (2). Oggigiorno, la tesi più influente nella sinistra identifica le cause della crisi da una prospettiva sottoconsumista e raccomanda politiche redistributive e politiche di investimento Keynesiane come soluzioni. Questo articolo sostiene che la giusta prospettiva per capire la crisi dovrebbe essere la legge della caduta tendenziale del tasso di profitto medio (TPM) di Marx, in breve la legge. La sua caratteristica è che il progresso tecnologico diminuisce il TMP piuttosto che aumentarlo, come si pensa comunemente. Vediamo perché.

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Zizek

Posted: Agosto 27th, 2011 | Author: | Filed under: racisme | Commenti disabilitati su Zizek

Le radici dell’odio e della convivenza

di Slavoj Žižek

Nell’autogiustificazione ideologica di Anders Behring Breivik e nelle reazioni ai suoi atti criminali ci sono cose che dovrebbero farci riflettere. Il manifesto di questo “cacciatore di marxisti” cristiano che in Norvegia ha ucciso più di 70 persone non è il vaneggiamento di un folle, è una lucida esposizione della “crisi europea” che (più o meno) implicitamente è alla radice del crescente movimento populista contro gli immigrati, e le sue stesse incoerenze sono sintomatiche delle contraddizioni interne di questo movimento.

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