Posted: Aprile 19th, 2015 | Author: agaragar | Filed under: anthropos, arts, au-delà, Deleuze, epistemes & società, Foucault, post-filosofia | Commenti disabilitati su Bernard Stiegler e il populismo industriale
di Paolo Vignola
Di fronte alla questione relativa al compito della filosofia, Gilles Deleuze ha dato una risposta che potremmo definire “fuori dal tempo” per la sua validità, e “fuori dalla filosofia contemporanea” per via della sua semplicità espressiva. Eppure, affermare, sulla scia di Nietzsche, che l’attività della filosofia «è la critica della stupidità e della bassezza»1 significa indicare un assioma fondamentale per la filosofia di questo nuovo secolo e, al tempo stesso, suggerire uno dei compiti politici più urgenti per il nostro presente. La critica della stupidità ha infatti acquisito la sua efficacia più puntuale nel momento in cui «l’informatica, il marketing, il design, la pubblicità, tutte le discipline della comunicazione si impadronivano della parola stessa “concetto”»2 e sembravano così sottrarre alla filosofia il suo lavoro di creazione dei concetti. Ecco allora che Deleuze, mostrando come queste discipline rientrano nel concetto di «controllo», ha voluto prendersi la rivincita del filosofo.
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Posted: Marzo 19th, 2015 | Author: agaragar | Filed under: bio, epistemes & società, Foucault, Marx oltre Marx, post-filosofia | Commenti disabilitati su Michel Foucault e la critica dell’ideologia nei Corsi al Collège de France
di ORAZIO IRRERA*.
Nella lezione del 30 gennaio del suo Corso del 1980 al Collège de France Del governo dei viventi, Foucault ribadisce il suo rifiuto di analizzare «il pensiero, il comportamento e il sapere degli uomini» nei termini di un’analisi ideologica, aggiungendo che, praticamente ogni anno, durante ogni suo corso, egli è ritornato su questa esigenza di smarcarsi da una prospettiva segnata dall’ideologia, operando ogni volta un piccolo spostamento per conferire così alla sua critica nuove forme di intelligibilità1.
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Posted: Marzo 15th, 2015 | Author: agaragar | Filed under: au-delà, epistemes & società, Foucault, Marx oltre Marx, post-filosofia | Commenti disabilitati su L’Italian Theory e le sue differenze
di Judith Revel
Pubblichiamo qui un estratto da uno dei saggi contenuti in Differenze italiane (a cura di Dario Gentili ed Elettra Stimilli, DeriveApprodi, 2015) in libreria da mercoledì 18 marzo. Il volume rappresenta una prima panoramica sul dibattito internazionale emerso dalla proposta di pensare una Italian Theory come orizzonte entro cui riflettere su autori e categorie che caratterizzano il pensiero filosofico e politico italiano.
Dal punto di vista meramente storico e culturale, esiste nel dopoguerra una doppia caratteristica del paesaggio filosofico-politico italiano. La prima è legata all’assoluto predominio del pensiero tedesco (in filosofia come nelle scienze umane e sociali), che funge per cosi dire da «matrice» – sia modello che materia prima – per la produzione intellettuale italiana. La tradizione tedesca – i suoi autori, i suoi approcci, ma anche una certa tradizione di pratica dei testi, che impone la lettura filologica al centro dell’esercizio del pensiero – è stata, ed è tuttora, molto più importante in Italia che in contesti in cui la distanza era maggiore (e in generale legata alla semplice non–conoscenza della lingua: si sa, ad esempio, quanto i francesi siano stati riluttanti all’apprendimento delle lingue straniere, e quanto questo abbia contribuito alla loro dipendenza dalle imprese di traduzione dei testi tedeschi novecenteschi – traduzioni spesso molto tardive, e ancora piu spesso discutibili).
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Posted: Febbraio 8th, 2015 | Author: agaragar | Filed under: 99%, anthropos, comune, crisi sistemica, epistemes & società, Foucault, postcapitalismo cognitivo | Commenti disabilitati su Il Rosso e il Tricolore
di Alain Badiou
Sfondo: la situazione mondiale
Oggigiorno, il mondo è totalmente investito dal capitalismo globale, sottomesso ai dettami dell’oligarchia internazionale e asservito all’astrazione monetaria come unica figura riconosciuta dell’universalità. Viviamo in un periodo di transizione molto difficile, che separa la fine della seconda tappa storica dell’Idea comunista (la costruzione indifendibile, terrorista, di un “comunismo di Stato”) dalla terza tappa (il comunismo come realizzazione politica, adatta al reale, dell’“emancipazione dell’umanità intera”). In questo contesto, si è insediato un mediocre conformismo intellettuale; una sorta di rassegnazione al contempo lamentevole e soddisfatta, che accompagna l’assenza di ogni futuro altro, ovvero la ripetizione dispiegata di ciò che già c’è.
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Posted: Gennaio 5th, 2015 | Author: agaragar | Filed under: digital conflict, epistemes & società, Foucault | Commenti disabilitati su Circuiti disintegrati: Peter Halley
di Marco Dotti
Ci sono paradossi che si inscrivono direttamente nelle forme, anche in quelle più lineari e semplici. Nel lavoro di Peter Halley questi paradossi assumono forma di «diagrammi sociali», di celle, di «microchips» stilizzati, di circuiti di linee e cortocircuiti di colori a rappresentare – in qualche modo – il calco di una «realtà» in preda alla follia spettacolarizzata e travolta nel suo flusso alienante.
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Posted: Dicembre 30th, 2014 | Author: agaragar | Filed under: comune, comunismo, critica dell'economia politica, Foucault, Marx oltre Marx, postoperaismo | Commenti disabilitati su Un’esperienza marxista di Foucault
di ANTONIO NEGRI
1. La domanda che mi porrò oggi è semplice: come ho tentato di leggere, come mi è sembrato possibile farlo, nel mio lavoro, Marx con e dopo Foucault? Vorrei analizzare rapidamente questa esperienza. Si è trattato di fissare degli assi di lettura marxiana che si organizzassero attorno ad un dispositivo di soggettivazione, ricalcato su Foucault e del quale io cercherò di mostrare la possibilità d’essere applicato alla nostra attualità: esso impone un’ontologia adeguata. Se, inversamente, leggere Marx significa nutrire una volontà radicale di trasformazione dell’essere storico, la soggettivazione foucaltiana mi sembra debba essere confrontata a tale determinazione.
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Posted: Dicembre 29th, 2014 | Author: agaragar | Filed under: au-delà, bio, Deleuze, epistemes & società, Foucault | Commenti disabilitati su Deleuze-Foucault, così vicini così lontani
di Roberto Ciccarelli
Gilles Deleuze. Pubblicato il primo volume che raccoglie i corsi del filosofo francese dedicati a Michel Foucault. Un’immersione nel labirinto rappresentato dal rapporto tra sapere e potere.
Gilles Deleuze e Michel Foucault hanno intrattenuto un’amicizia profonda e distante. Misterioso rapporto, l’ha definita Deleuze nell’intervista a Claire Parnet sull’Abecedaire. Poi subentrò il rammarico quando il filosofo delle Parole e le cose o di Sorvegliare e punire morì nel 1984. I rapporti si erano raffreddati dopo una serie di dissidi teorici e politici. Nel 1976 Foucault criticò la nozione di desiderio di Deleuze-Guattari nell’Antiedipo. Poi si allontanarono sul caso dell’avvocato della Raf Klaus Croissant, estradato dalla Francia in Germania nel 1977. Emersero divergenze anche sulla questione palestinese.
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Posted: Dicembre 8th, 2014 | Author: agaragar | Filed under: anthropos, au-delà, bio, epistemes & società, Foucault | 7 Comments »
di Paolo B. Vernaglione
Se c’è un concetto di cui oggi si può fare l’archeologia, questo è quello di “biopolitica”, che indica genericamente la presa sulla vita che il governo neoliberale del mondo ha imposto, a partire almeno dagli scorsi anni Ottanta. In questi anni, in cui la globalizzazione capitalista dell’economia ha ceduto, nella crisi sistemica della finanza neoliberale, la “biopolitica” è stata declinata dai movimenti sociali oscillando tra i due significati del concetto: come analitica dei poteri in cui frammentazione e dislocazione della sovranità statale si sarebbero concretizzate nel regime governamentale; come cartografia delle possibilità di contrasto al neoliberismo nell’impiego integrale di quella che un tempo si chiamava “sfera intima” o “privata”, nell’opera paziente e minuziosa di esodo dalla società del lavoro e di rifiuto della delega politica. È di questa archeologia che l’11 dicembre si discuterà a Bologna nella giornata di studi dedicata a Foucault in Italia.
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Posted: Novembre 24th, 2014 | Author: agaragar | Filed under: anthropos, au-delà, bio, epistemes & società, Foucault | Commenti disabilitati su Didier Fassin: La politica sulla vita non fa ostaggi
di GISO AMENDOLA
La relazione tra vita e politica ha costituito, almeno dalla fine degli anni Ottanta in poi, il tema centrale del dibattito teorico-politico, e in particolare di quello italiano. Non a caso, la biopolitica è stata individuata come una sorta di marchio di fabbrica della cosiddetta Italian Theory. Proprio in Italia, però, si è spesso corso il rischio che la genericità di un termine come vita finisse per affogare in una pericolosa indistinzione l’intera questione della biopolitica. Si può dire, anzi, che la “vita” sia spesso servita, nel nostro dibattito teorico, per neutralizzare differenze e scelte politicamente impegnative: un bel richiamo a un genericissimo vivente, specie in una cultura come quella italiana nella quale vitalismi e idealismi si sono intrecciati con malfamati esiti politici, può in fondo sempre servire a scacciare dalla riflessione politica soggetti e conflitti reali, e a rimettere in circolo con il vestito nuovo metafisiche tradizionalissime. Ciò non toglie, però, che attraverso la biopolitica sono state nominate questioni serissime, e mal si reagirebbe agli abusi e alle genericità archiviando sia il termine che la questione.
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Posted: Novembre 24th, 2014 | Author: agaragar | Filed under: anthropos, au-delà, bio, Deleuze, epistemes & società, Foucault, philosophia, post-filosofia | Commenti disabilitati su Giorgio Agamben, un vita libera finalmente
di Roberto Ciccarelli 24 novembre 2014
Tra diritto pubblico e biopolitica, l’immanenza. Una lettura di “L’uso dei corpi” di Giorgio Agamben (Neri Pozza, 2014).
In pochi libri oggi c’è un’aria di scoperta. Può accadere leggendo L’uso dei corpi, ultima tappa del ciclo ventennale che Giorgio Agamben ha dedicato alla riflessione sull’Homo Sacer. Insieme a pochi altri, questo libro spiega perché oggi ciò che è da pensare è l’immanenza. Sulle tracce del filosofo francese Gilles Deleuze, che ne ha fornito un’originale ricostruzione, Agamben torna oggi su questi sentieri dove non mancano chiaroscuri e incroci problematici. In più Agamben arriva a spiegare il senso della sua indagine sul diritto pubblico (lo “Stato di eccezione”), sulla biopolitica (da lui declinata come potere “tanatopolitico” della razionalità occidentale).
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