Posted: Maggio 30th, 2015 | Author: agaragar | Filed under: anthropos, au-delà, bio, post-filosofia | Commenti disabilitati su Sacralizzazione della carne e scomunica del corpi
di ALBERTO ABRUZZESE
Bene dire da subito il senso delle parole usate nel titolo. Prima di tutto c’è in gioco la distinzione tra carne e corpo, distinzione che apre una serie di distinzioni, immediatamente più chiare, come ad esempio quelle tra intelligenza localizzata e intelligenza centralizzata (si pensi a quanto la carne lavori senza che il corpo che la mette al lavoro se ne accorga); tra sensibilità presente e sensibilità assente (si pensi al fenomeno per cui l’essere umano continua a sentire vivo l’arto che pure gli è stato amputato; e come la carne riemerga dal coma cerebrale).
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Posted: Maggio 1st, 2015 | Author: agaragar | Filed under: anthropos, au-delà, bio, comune, Deleuze, epistemes & società, hacking, post-filosofia, postcapitalismo cognitivo, psichè, Révolution | 65 Comments »
by Matteo Pasquinelli
Abstract
The political economy of the information machine is discussed within the Marxist tradition of Italian operaismo by posing the hypothesis of an informational turn alreadyat work in the age of the industrial revolution. The idea of valorizing information introduced by Alquati (1963) in a pioneering Marxist approach to cybernetics issued to examine the paradigms of mass intellectuality, immaterial labour and cognitive capitalism developed by Lazzarato, Marazzi, Negri, Vercellone and Virno since the 1990s. The concept of machinic by Deleuze and Guattari (1972, 1980) is then adopted to extend Marx’s analysis of the industrial machine to the algorithms of digital machines. If the industrial machine can be described as a bifurcation of the domains of energy and information, this essay proposes to conceive the information machine itself as a further bifurcation between information and metadata. In conclusion, the hypothesis of the society of metadata is outlined as the current evolution of that society of control
pictured by Deleuze (1990) in relation to the power embodied in databases.
Keywords
algorithm, cognitive capitalism, information machine, immaterial labour, metadata, operaismo
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Posted: Aprile 19th, 2015 | Author: agaragar | Filed under: anthropos, bio, Deleuze, epistemes & società, post-filosofia, posthumanism | Commenti disabilitati su Linguaggio e immanenza. Kierkegaard e Deleuze sul “divenir-animale”
di FELICE CIMATTI
[dal n. 363/2014 di “aut aut”]
Quanto grande dev’essere la violenza da fare al pensiero per diventare capaci di pensare, la violenza di un movimento infinito che ci priva al tempo stesso del potere di dire Io?[1]
G. Deleuze – F. Guattari
1. “La nostra impresa più difficile”
Immanenza. È una nozione difficile da articolare, perché se per spiegare un concetto si ricorre a un altro concetto, al suo contrario o a uno simile, questo non si può fare per l’immanenza, che è un concetto limite, che assorbe in sé tutti gli altri, e li annulla. L’immanenza non è propriamente il contrario della trascendenza. È questa che ha bisogno dell’immanenza, come suo contrario, per precisare se stessa, per definirsi come l’ambito di ciò che non è immanente, non è mondano, non è terreno. L’immanenza è lo spazio che si apre quando tutti i dualismi sono stati superati, e non rimane che un unico ambito, quello appunto dell’immanenza. Uno spazio che proprio per questa ragione è impensabile e indicibile: “Il piano di immanenza non è un concetto, né pensato né pensabile”.[2] Non si può pensare, ché per pensarlo occorrerebbe essere al suo esterno, ossia nella trascendenza; per la stessa ragione non può dirsi, perché il linguaggio incarna l’essenza stessa di ogni dualismo, della cosa e del segno, del significato e del significante, del contenuto e dell’espressione. È difficile quindi pensare l’immanenza.
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Posted: Marzo 19th, 2015 | Author: agaragar | Filed under: bio, epistemes & società, Foucault, Marx oltre Marx, post-filosofia | Commenti disabilitati su Michel Foucault e la critica dell’ideologia nei Corsi al Collège de France
di ORAZIO IRRERA*.
Nella lezione del 30 gennaio del suo Corso del 1980 al Collège de France Del governo dei viventi, Foucault ribadisce il suo rifiuto di analizzare «il pensiero, il comportamento e il sapere degli uomini» nei termini di un’analisi ideologica, aggiungendo che, praticamente ogni anno, durante ogni suo corso, egli è ritornato su questa esigenza di smarcarsi da una prospettiva segnata dall’ideologia, operando ogni volta un piccolo spostamento per conferire così alla sua critica nuove forme di intelligibilità1.
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Posted: Marzo 9th, 2015 | Author: agaragar | Filed under: anthropos, bio, donnewomenfemmes, epistemes & società, postcapitalismo cognitivo | 8 Comments »
di Cristina Morini
Recensione al libro di Melinda Cooper e Catherine Waldby, “Biolavoro globale. Corpi e nuova manodopera”, DeriveApprodi, Roma, 2015. Si tratta della versione integrale dell’articolo pubblicato su Il Manifesto, 7 marzo 2015.
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In questi anni, gli studi femministi sulle biotecnologie hanno fornito molte suggestioni etiche e politiche, mettendo in luce i nessi possibili tra un pensiero di genere, le tecnologie riproduttive, i suoi usi e abusi, e la questione dello statuto dell’umano e della vita stessa. Tuttavia, «pochi hanno indagato i meccanismi materiali che iscrivono la biologia in vivo dei corpi umani nei processi del lavoro post fordista sia attraverso la produzione di dati sperimentali che il trasferimento dei tessuti. Forme di lavoro che, a nostro parere, stanno diventando sempre più centrali per il processo di valorizzazione economica post fordista». Con tale dichiarazione densa di sostanza si apre un libro che farà molto parlare di sé, Biolavoro globale. Corpi e nuova manodopera (DeriveApprodi, euro 18): corpi al lavoro dentro le catene globali che forniscono “materiali in vivo” per un’economia oggi fondata sulla vita.
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Posted: Febbraio 19th, 2015 | Author: agaragar | Filed under: 99%, bio, comunismo, epistemes & società, postcapitalismo cognitivo, postoperaismo, Révolution | Commenti disabilitati su La vita agra(tis)
di Roberto Ciccarelli e Giuseppe Allegri
In collaborazione con I RACCONTI DEL LAVORO INVISIBILE: l’odissea del lavoro oggi. Precario, a tempo indeterminato, free lance, autogestito, autoprodotto. Ricattabile, flessibile, sfruttato.
A volte semplicemente gratuito. Imprigionato nel caporalato, mascherato, interinale. Confuso con i tempi di vita, isolato e sempre meno sindacalizzato. Il lavoro è cambiato per tutti. E cerca un nuovo futuro dov’è protagonista il quinto stato.
Il lavoro non è finito. È diventato infinitamente più povero. Si sopravvive con l’odiosa sensazione di essere al lavoro per altri, raramente per sé, mentre il reddito è inconsistente e aleatorio. La vita è messa al lavoro: gratuitamente. C’è tuttavia un aspetto che passa inosservato: anche quando si è inoccupati o disoccupati, oggi si produce ricchezza.
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Posted: Gennaio 23rd, 2015 | Author: agaragar | Filed under: anthropos, bio, crisi sistemica, epistemes & società, kunst | Commenti disabilitati su Il vessillo squarciato. Genealogie di potere e questioni di immaginario (ma non solo)
Soggettività, individui-folla e comunità
L’intreccio di parole, emozioni, fatti e vissuti racchiude, per ciascuno, il senso più intimo di quanto successo a Parigi. E proprio perché tante e varie sono le soggettività coinvolte – diverse per estrazione sociale, genere, colore, credo religioso, fede politica – che è pericoloso operare su questo piano, rischiando di cadere in semplificazioni o luoghi comuni.
Il trauma è stato collettivo, partiamo di qui. Bisogna intendersi, però, sul significato di “collettivo”: il termine non è sinonimo di un insieme di persone che, già a priori, si sente unito; è l’occasione scioccante che impone, inconsapevolmente e con forza, la condivisione di un terreno simbolico comune.
All’epoca delle post-democrazie ciò significa che la prospettiva entro cui collocare l’accadimento è chiaramente intersoggettiva, ossia di singoli che decidono di essere, per l’occasione, parte di un medesimo contesto sociale. “Per l’occasione” – va precisato – perché adottando una prospettiva intersezionale, cioè valutando l’intreccio dei frammenti culturali che costruiscono l’identità di ciascun individuo (genere, colore, classe, religione…), il medesimo tragico atto risuona in modi differenti.
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Posted: Gennaio 22nd, 2015 | Author: agaragar | Filed under: anthropos, au-delà, bio, crisi sistemica, epistemes & società | Commenti disabilitati su Monsters. Tracce per la decostruzione dell’immaginario distopico post-Charlie Hebdo
Nelle righe che seguiranno proverò, in linea e in dialogo con quanto scritto da Gabriele, a comprendere quanto dietro all’utopia della (ri)fondazione della comunità immaginata (dei buoni, dell’occidente) stia il delinearsi di una codificazione del mostruoso che, sin dall’11 Settembre, vede nel maschio musulmano non-bianco l’altro che per contrasto definisce il Noi. La letteratura critica è, per fortuna, molto vivace e tocca tantissimi temi – quello dell’islamofobia come eredità coloniale, della nuova fondazione dello stato ‘morale’ e conservatore mediante omonazionalismo e femonazionalismo (ossia la strumentalizzazione ideologica da parte del discorso nazionalista dei discorsi emancipazionisti delle formazioni gay e femministe) contro il barbaro immorale, il razzismo multiculturalista, le nuove forme di razzismo culturalizzate. Non sto ora a darne una descrizione approfondita, ma delle fantasie di bianchezza e delle gerarchie patriarcali ed eterosessiste abbiamo scritto in ciascuno dei brevi saggi apparsi in Distopie.
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Posted: Dicembre 29th, 2014 | Author: agaragar | Filed under: au-delà, bio, Deleuze, epistemes & società, Foucault | Commenti disabilitati su Deleuze-Foucault, così vicini così lontani
di Roberto Ciccarelli
Gilles Deleuze. Pubblicato il primo volume che raccoglie i corsi del filosofo francese dedicati a Michel Foucault. Un’immersione nel labirinto rappresentato dal rapporto tra sapere e potere.
Gilles Deleuze e Michel Foucault hanno intrattenuto un’amicizia profonda e distante. Misterioso rapporto, l’ha definita Deleuze nell’intervista a Claire Parnet sull’Abecedaire. Poi subentrò il rammarico quando il filosofo delle Parole e le cose o di Sorvegliare e punire morì nel 1984. I rapporti si erano raffreddati dopo una serie di dissidi teorici e politici. Nel 1976 Foucault criticò la nozione di desiderio di Deleuze-Guattari nell’Antiedipo. Poi si allontanarono sul caso dell’avvocato della Raf Klaus Croissant, estradato dalla Francia in Germania nel 1977. Emersero divergenze anche sulla questione palestinese.
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Posted: Dicembre 11th, 2014 | Author: agaragar | Filed under: anthropos, au-delà, bio, comune, digital conflict, epistemes & società, post-filosofia | Commenti disabilitati su Knowledge
by Mercedes Bunz
Citation:
Bunz, M. (2014): “Knowledge”, in: Critical Keywords for the Digital Humanities, available at: keywords
Knowledge is processed information. As specified by Oxford Dictionaries, it is traditionally understood to be gained by “experience or by education” (cf. Oxford Dictionaries 2013). Today, however, it is also provided by digital technology and described as “information held on a computer system” (ibid.). Despite not being a digital term in the strict sense, this new meaning fundamentally affects our concept of knowledge, which provides the reason for addressing this word in the Critical Keywords for the Digital Humanities.
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