Dimenticare Las Vegas?

Posted: Luglio 27th, 2013 | Author: | Filed under: anthropos, arts, au-delà, epistemes & società, kunst, vita quotidiana | Commenti disabilitati su Dimenticare Las Vegas?

di Andrea Bonavoglia
feng shui

Alba del postmodern

Nel 1972 Robert Venturi, architetto e docente americano di notorietà internazionale, pubblica insieme alla moglie Denise Scott Brown e al collega Steven Izenour un libro dal titolo sorprendente, “Learning from Las Vegas”. Nel 1974 il gruppo SITE progetta la facciata indeterminata, o meglio apparentemente crollata, dei magazzini BEST di Houston, primi di una celebre serie. Nel 1978 Charles Moore completa il progetto di Piazza d’Italia nel centro di New Orleans, da molti considerata il paradigma del nuovo stile. Nel 1980 la “Strada Novissima” della Biennale di Venezia porta le nuove scelte sulle prime pagine delle riviste e dei giornali, mentre il libro di Paolo Portoghesi “Dopo l’architettura moderna” ne pone una base teorica all’europea: il postmodern ormai è nato, ha ricevuto il suo nome e si sviluppa rapidamente. Oggi, 2013, la sua morte è già stata decretata diverse volte, ma è senza alcun dubbio una morte apparente.

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Per non essere io, fingerò… Su Nostra signora dei turchi di Carmelo Bene

Posted: Luglio 22nd, 2013 | Author: | Filed under: arts, au-delà | 3 Comments »

di Vincenzo Cuomo

carmelo

Dio Dio! È fatto di due nomi il nome di Dio!
Carmelo Bene

Diventare cretini(il lavoro sul personaggio)

«A volte, sospendeva la prova come un attore – ancora in testa la corona di spine – e ripensava a tutti i cretini del mondo. Avrebbero tutti volentieri barattato la propria idiozia con i laghi del suo fallimento»1, così scrive, ad un certo punto, il protagonista di Nostra Signora dei Turchi, commentando i suoi reiterati tentativi di “diventare cretino”. Siamo nella sua casa ad Otranto, una casa che si trasforma di continuo da camerino d’attore a palcoscenico, a retropalco.

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Slavoj Zizek on David Lynch

Posted: Maggio 5th, 2013 | Author: | Filed under: anthropos, arts, lacanism | Commenti disabilitati su Slavoj Zizek on David Lynch

zizek

In chapter 15 of Seminar XI, Lacan introduces the mysterious notion of the “lamella”: the libido as an organ without body, the incorporeal and for that very reason indestructible life substance that persists beyond the circuit of generation and corruption.(1) It is no accident that commentaries on this passage are rare (for all practical purposes nonexistent); the Lacan with whom we are confronted in this passage does not have a lot in common with the usual figure of Lacan which reigns in the domain of cultural studies. The Lacan of the lamella is “Another Lacan,” as Jacques-Alain Miller put it, a Lacan of drive not desire, of the real not the symbolic.

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URBAN 5

Posted: Febbraio 10th, 2013 | Author: | Filed under: anthropos, arts, au-delà, comune, epistemes & società, Révolution, situationism | Commenti disabilitati su URBAN 5

Urban 5

MILLEPIANI/URBAN 5
CARTOGRAFIE DEL DESIDERIO
Per la creazione di una nuova polis

Testi di: Tiziana Villani, Thierry Paquot, Giairo Daghini, Anselm Jappe, Lucien Kroll, Ubaldo Fadini, Paul D. Miller, VOINA, Camilla Pin, Enzo Scandurra, Claudia Mattogno, Giovanni Attili, Carlo Cellamare

Testi di: Tiziana Villani, Thierry Paquot, Giairo Daghini, Anselm Jappe, Lucien Kroll, Ubaldo Fadini, Paul D. Miller, VOINA, Camilla Pin, Enzo Scandurra, Claudia Mattogno, Giovanni Attili, Carlo Cellamare

In che modo è possibile ripensare i modi dell’abitare contemporaneo?
La prima considerazione che intendiamo proporre in questo volume riguarda l’esistente, ciò che conosciamo e che attraversiamo tutti i giorni, il consueto che distrattamente ci accompagna nei diversi momenti in cui si declinano le nostre esistenze.
Lo spazio dell’urbano contemporaneo disegna in modo decisivo la trasformazione dei processi sociali in corso, e per quanto le sue forme possano apparire differenziate, tutte testimoniano una sorta di onda d’urto che si frantuma in direzioni diverse senza potersi poi ricomporre.
I rapporti di lavoro, di vicinanza, di periferizzazione, di riorientamento verde di alcuni spazi, appaiono molto fragili se confrontati con i processi speculativi e di cementificazione.
È possibile immaginare delle nuove agora nel tempo della “gentrificazione” e della marginalizzazione degli spazi urbani?
Lo spazio della condivisione in cui il potere viene sospeso è uno spazio materiale, oltre che simbolico, che nell’oggi deve farsi carico della transitorietà che caratterizza l’abitare umano. Strumento dunque tanto più necessario perché dovrà assumere caratteri rizomatici e indispensabili al fine di restituire luoghi e pensieri alla creazione di nuove situazioni e di nuove istituzioni che ripensino i lavori, i saperi, la cura, le relazioni, le forme della comunicazione.
Gli interventi qui raccolti non si limitano a descrivere, ma si spingono ad interpretare queste domande urgenti spesso partendo da esperienze o territori profondamente diversi.
Il problema del “naturale”, del “verde”, della resilienza, della sostenibilità è assunto in questo numero, nella domanda di nuova articolazione tra il biologico e il tecnologicamente avanzato, che solo nel reciproco intrecciarsi potranno indicare condizioni più soddisfacenti di esistenza. Questi spazi sono “porosi”, ossia territori di interscambio e contaminazione continua, ma non per questo si tratta di spazi dell’abbandono e del degrado; occorre modificare lo sguardo e l’approccio considerando le potenzialità che ogni luogo offre. L’abitare, i movimenti di territorializzazione e di deterritorializzazione chiamano in causa quella specifica attenzione che Gilles Deleuze e Félix Guattari sottolineavano quando affermavano che la prima delle arti è l’architettura, poiché l’uomo nasce con essa, considerazione da coniugare con le Immagini di città di Walter Benjamin, in cui è quasi una compromissione corporea quella che coinvolge il viaggiatore con le città che attraversa. Inoltre, impossibile in proposito non tener presente la lucida analisi di Jean-Pierre Vernant, che intende ripensare l’istituzione delle agora, luogo essenziale della polis: “Lo spazio urbano non gravita più intorno a una cittadella reale che lo domina, ma è incentrato sull’agora che, più che il mercato dove si scambiano i prodotti, è il luogo per eccellenza in cui si discute liberamente tra uguali. Il miracolo greco (che tale non è) è questo: un gruppo umano si propone di spersonalizzare il potere sovrano, di metterlo in una situazione tale che nessuno possa più esercitarlo da solo, a modo suo. E affinché sia impossibile appropriarsene, lo si ‘deposita al centro’ […] Depositare il kratos, il potere di dominio, in questo luogo pensato come centrale, equidistante da ogni membro della città, non significa soltanto spersonalizzarlo, ma anche neutralizzarlo…”. (J.P. Vernant, Senza frontiere. Memoria, mito e politica, Milano, R. Cortina, 2005, p. 128).
Agora di transito dunque, luoghi per una discussione tra eguali, capaci di mettere insieme creazione e saperi, atti alla soddisfazione della prima tra le dimensioni “in comune”: quella dell’abitare.

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Antonio Caronia

Posted: Gennaio 31st, 2013 | Author: | Filed under: anthropos, arts, au-delà, bio | Commenti disabilitati su Antonio Caronia

Contemplare o partecipare, comunque fingere

di Antonio Caronia

[Pubblicato in: Filosofie di Avatar. Immaginari, soggettività, biopolitiche, a cura di A.C. e Antonio Tursi,Mimesis, Milano 2010.]

Come sempre, più di quello che che si vede, in Avatar (il film) è importante ciò che non si vede.Ciò di cui il film si è nutrito per nascere, e ciò di cui si nutre dopo che è nato per crescere esvilupparsi nell’immaginario.I siti internet, per esempio. Il sito ufficiale del film (http://james-camerons-avatar.wikia.com/wiki/Pandora), e la Pandorapedia (www.pandorapedia.com), che è il sito dedicato alla storia, la geologia e la biologia del pianeta, alla cultura dei Na’vi, e alla storia della RDA, gli invasori terrestri. Sul primo nucleo del manuale di 350 pagine preparato dagli esperti riuniti da Cameron durante la preparazione del film, il sito sta rapidamente aggregando una community, sul modello di Wikipedia, per estendere e raffinare le nostre conoscenze su un mondo che non esiste. La fonetica Na’vi, per esempio, è già sufficientemente nota, ma sulla sintassi di quel linguaggio c’è ancora molto lavoro da fare. Niente di nuovo, certo. Da quando c’è internet, buona parte dell’attività “di culto” legata ai film si svolge lì. E tutto il mondo dei videogiochi, dei MMO e dei MMORPG funziona su una logica di questo tipo.

Costruire un mondo di finzione come se fosse reale. Il modello a cui tutto ciò si ispira è naturalmente il lavoro maniacale e futilmente sublime che oltresettant’anni fa fece John Ronald Reuel Tolkien per dare consistenza ontologica e spessore storico alla sua Middle Earth, la Terra di mezzo.

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Karl Marx’s Grundrisse

Posted: Gennaio 30th, 2013 | Author: | Filed under: arts, critica dell'economia politica, Marx oltre Marx, post-filosofia | Commenti disabilitati su Karl Marx’s Grundrisse

di ANTONIO NEGRI

il-rituale-del-serpente

1. Cominciai a lavorare sui Grundrisse negli anni ’60. Quando cominciai ero comunista da parecchio tempo, non ancora marxista. Avevo lavorato molto su Kant, Hegel, e il neokantismo, Max Weber, Lukacs e poi, infine, all’inizio degli anni ’60, avvicinandomi ai 30 anni, avevo cominciato a leggere Il Capitale. Già prima ero passato attraverso le interpretazioni alla moda del giovane Marx: i Frühschriften li avevo letti e discussi (in Francia, in Italia, in Germania – non si può immaginare l’intensità delle emozioni sollevate da quella “scoperta”!) nel clima di un certo esistenzialismo umanistico. Ne trassi le stesse ambivalenti (se non equivoche) impressioni che avevo avute studiando il marxismo sartriano. Di conseguenza non avevo avuto difficoltà a cogliere una certa ragionevolezza nella “cesura epistemologica” che Althusser aveva proclamato. Questa cesura non rappresentava per me un elemento né rilevante né decisivo dal punto di vista filologico: lo era piuttosto (come d’altronde voleva Althusser) dal punto di vista di un’ermeneutica politica e polemica “situata” (come, appunto, in un Kampf-platz) del pensiero rivoluzionario, nell’epoca delle ultime smanie dell’hegelismo dialettico – in occidente come in oriente. Il materialismo marxiano mi sembrava divenire “intero” proprio passando attraverso questa rottura – rottura anti-umanista, nel senso che le illusioni dell’umanesimo borghese sarebbero state a quel punto definitivamente scacciate – e soprattutto nel senso che la dialettica hegeliana era effettivamente messa da parte. Per noi, educati nell’hegelismo e alle infinite variazioni della “coscienza infelice”, questo passaggio era necessario: costituiva una propedeutica alla militanza rivoluzionaria.

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Zizek

Posted: Settembre 7th, 2012 | Author: | Filed under: arts, post-filosofia, Révolution | Commenti disabilitati su Zizek

LA POLITICA DI BATMAN

Repubblica Popolare di Gotham

Il nuovo film della serie di Batman, Il cavaliere oscuro – Il ritorno, dimostra che i grandi successi di Hollywood sono indicatori precisi della situazione ideologica delle nostre società. La storia: a Gotham City otto anni dopo gli avvenimenti del Cavaliere oscuro – il secondo episodio della trilogia diretta da Christopher Nolan – regnano la legge e l’ordine. Grazie ai poteri straordinari concessi dalla legge anticrimine voluta da Harvey Dent, il commissario Gordon ha quasi sradicato la malavita organizzata. Si sente colpevole per aver insabbiato i crimini commessi da Dent e vuole confessare pubblicamente.

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INDY

Posted: Maggio 31st, 2012 | Author: | Filed under: arts, au-delà, Révolution, vita quotidiana | 8 Comments »

INDY

venerdì 1, sabato 2 e domenica 3 giugno saremo a Indy – Fiera dei Gusti Non omologati al Brancaleone di Roma.

Sabato alle ore 17 Franco Berardi Bifo e Carlo Formenti presentano la collana Sollevazioni
con i titoli La sollevazione di Bifo, La rivoluzione che viene di David Graeber e Come si fa. Tecniche e prospettive di rivoluzione a cura di Bifo e Valerio Monteventi

ROMA – 1,2,3 giugno
CS Brancaleone – via Levanna 13
www.indyarea.org

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INDY – FIERA DEI GUSTI NON OMOLOGATI
ROMA – 1,2,3 giugno
CS Brancaleone – via Levanna 13

Editori, etichette musicali, produttori cinematografici, vignaioli e birrai: quando gli indipendenti fanno la differenza

Libri, cinema, musica, vini e birre. Indy è una fiera del gusto non omologato che raccoglie produttori indipendenti: editori, produzioni cinematografiche e musicali, vignaioli e birrai. Tre giorni per mettere a confronto le esperienze di settori diversi eppure accomunati dallo stesso problema: la pressione dei monopoli e della grande distribuzione, che cancella le differenze e impone la stessa uniformità di gusto.

Indy è una fiera che rifiuta queste regole e questa standardizzazione: rivendica il diritto alla differenza. Una differenza che traduce in un libro, in un vino, in una birra, in un film o in un brano musicale la cultura e la sapienza di chi li produce.

Per approfondire: vai al manifesto politico-culturale di INDY

Articolata su 3 giorni, da venerdì pomeriggio a domenica sera (1, 2, 3 giugno), Indy prevede la presenza diretta dei produttori – ai quali sarà destinato uno spazio espositivo dedicato –, che potranno mostrare, raccontare e vendere i loro prodotti. Entrando al festival, vi verrà consegnato un bicchiere in vetro per degustare i prodotti di vignaioli e birrifici artigianali. A ciascun produttore è consentita la vendita al dettaglio.

Durante i 3 giorni sono previsti dibattiti, reading, presentazioni, assaggi e degustazioni, concerti, proiezioni, performance, installazioni, che coinvolgeranno tutti gli ambiti dei produttori invitati.

Orari di apertura al pubblico:
venerdì: 18:00-23:00
sabato: 16:00-23:00
domenica: 12:00-20:00

Ingresso comprensivo di bicchiere per assaggi e concerti: 8 € fino alle 22.00
Dopo le 22.00 ingresso per i concerti: 10 €

Con:
ASCANIO CELESTINI, ROY PACI, JAZZSTEPPA, NANNI BALESTRINI, THE EX, PAOLO MORELLI, FRANCO BERARDI “BIFO”, CARLO FORMENTI, GIAMPAOLO GRAVINA, FRANCESCO RAPARELLI, AUGUSTO ILLUMINATI, MARCO CASSINI…e tanti altri

www.indyarea.org
Indy su Facebook

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PROGRAMMA DEL FESTIVAL

VENERDI 01 GIUGNO
-ore 18:00 apertura stand (editori- vignaioli-birrai-gastronomia)
-ore 19:00 Inaugurazione mostra d’arte A piedi scalzi.
Progetto e cura: Roberto e Valentina Gramiccia.

::DIBATTITI e PRESENTAZIONI
-ore 19:00 dibattito Radio Popolare

-ore 20:30 Slam letterario Parentele Fantastiche (serata del pensiero letterario indipendente). A cura di Paolo Morelli

-ore 20:00 presentazione di Slot Art Machine. Il grande businness dell’arte contemporanea, di Roberto Gramiccia.
Presenta: Paolo Aita. Simona Marchini leggerà alcuni brani del libro.

::CINEMA
-ore 19:30 Brew it.La birra artigianale in Italia regia Vincenzo Monaco e Valerio Graglia.

-ore 21:00 Isole regia Stefano Chiantini
cast: Asia Argento, Ivan Franek, Giorgio Colangeli, Anna Ferruzzo

-ore 23:00
sonorizzazione: Progetto Hang si esibirà dal vivo sulle immagini di:
“Mille giorni di Vito” regia Elisabetta Pandimiglio
“Lettere dal deserto” regia Michela Occhipinti

::MUSICA
-ore 22:30 live JAZZSTEPPA
Live Brass Band Tour (UK)
(link)

a seguire:
BASSOLOGY DJ SET
Andypop (Soundgate)
Kultur M (Amsterdam Rockers)
Bass Music, Future Garage, Uk Funky, Dubstep

SABATO 2 GIUGNO
-ore 16:00 apertura area (mostra, stand editori, stand gastronomici)

::DIBATTITI e PRESENTAZIONI
-ore 17:00-18:00
presentazione della collana Sollevazioni edita da Manni e curata da Franco Berardi (Bifo) e Carlo Formenti.

-ore 17:00-19:00
Tavola rotonda e dibattito su Cultura materiale e critica del gusto.
Interventi di Alberto Capatti,Giampaolo Gravina, Francesco Annibali, Pino Tripodi

-ore 18:00-19:00
presentazione Alfalibro, speciale di «Alfabeta2» sull’editoria. Interventi di Andrea Cortellessa, Maria Teresa Carbone, Vincenzo Ostuni.

-ore 19:00-20:00
Presentazione di La rivolta dei migranti. Il movimento globale contro la discriminazione e lo sfruttamento. Europa, Medio Oriente, Stati Uniti”, di Vittorio Longhi

-ore 19:00 FOLKSTUDIO – Memorie di una Cantina (doc. inedito)
Proiezione, dibattito e live acustico
Saranno presenti: Ernesto Bassignano, Mimmo Locasciulli, Adriano Mazzoletti, Gianni Togni, Vincenzo Incenzo, Nina Monti, Roberto Angelini, Fabrizio Emigli e numerosi testimonial a sorpresa..

::CINEMA
-ore 19:30 proiezione Ultracorpo regia Michele Pastrello

-ore 20:00 proiezione di Pene d’amore regia di Alfredo Fiorillo

-ore 21:00 proiezione Et in terra pax regia Matteo Botrugno, Daniele Coluccini

-ore 23:00 Sonorizzazione: Nohaybandatrio su 9 cortometraggi del circuito “Distribuzione Indipendente”

::MUSICA
ore 23:00 Bass Culture: 20 anni di Turntablism al Brancaleone. Feat:
Martux
Cool Runnings
One Love
Evilsound
Borghetta Stile
(link)

DOMENICA 03 GIUGNO
ore 12:00 apertura area (mostra, stand editori, stand gastronomici)

::DIBATTITI e PRESENTAZIONI
-ore 16:00-17:00
presentazione di Vini Naturali d’Italia. Manuale del bere sano, di Giovanni Bietti, Edizioni Estemporanee.

-ore 17:00-18:00:
presentazione di Pixel. La realtà oltre lo schermo dei media, di Luigi Ananìa e Silverio Novelli, DeriveApprodi

-ore 18:00-19:00:
Presentazione di Il debito del vivente. Ascesi e capitalismo, di Elettra Stimilli, Quodlibet. Presentano: Augusto Illuminati e Francesco Raparelli.

-ore 17:00-19:00:
Tavola rotonda e dibattito: Come salvare l’editoria indipendente.
Relazioni di: Ilaria Bussoni (DeriveApprodi), Marco Cassini (minimumfax), Luigi Iacobelli (Iacobelli editore), Davide Vender (Libreria Odradek).

-ore 19:00-20:00:
presentazione di Conversazione su matti, comici, precari, anarchici e altre pecore nere, di Ascanio Celestini e Alessio Lega (Elèuthera).
Introduce Andrea Staid.

::CINEMA
-ore 19:00 proiezione Più come un’artista di Elisabetta Pandimiglio

-ore 21:00 proiezione Pietro regia Daniele Gaglianone

-ore 23:00 presentazione primo video clip dei Dog Byron “SummerAfternoonLullaby”. Segue sonorizzazione dei Dog Byron su
Tarda estate regia Marco De Angelis e Antonio Di Trapani

::MUSICA
ore 21:00 THE EX & BRASS UNBOUND
feat.ROY PACI
Il leggendario gruppo olandese dal vivo con Roy Paci, Ken Vandermark, Mats Gustavson e Wolter Wierbos. The Ex si uniscono alla sezione fiati più impressionante di sempre e sono subito scintille!
(link)

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INDY – Fiera dei Gusti non Omologati è un evento promosso da:

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ELENCO DEI PRODUTTORI:

VIGNAIOLI
Cà Neuva: Abbona Celso (Piemonte)
Aetnella (Sicilia)
Tenuta San Francesco: Alziati Annibale (Lombardia)
Arajani (Campania)
Aurora (Marche)
Casina di Cornia (Toscana)
I Botri di Ghiaccioforte (Toscana)
La Marca di San Michele (Marche)
La Torre (Toscana)
La Viranda (Piemonte)
Pantun (Puglia)
Pernigotti Adele (Piemonte)
Pietralta (Marche)
Podere Veneri Vecchio (Campania)
Calcabrina (Umbria)
Villa Chiarini Wulf (Lazio)

BIRRIFICI
Birrificio pontino (Lazio)
Brùton (Toscana)
Centokiodi (Emilia Romagna)
Free Lions (Toscana)
Grignè (Abruzzo)
L’artigiana (Lazio)
Masters (Abruzzo)
Rudeboy (Campania)
Sannita (Molise)
Stavio (Lazio)

EDITORI
alfabeta2
Arcopinto
:duepunti
BeccoGiallo
bfs
DeriveApprodi
e/o
Edizioni Ambiente
Edizioni dell’Asino
Edizioni Estemporanee
Edizioni Fahrenheit
eléuthera
emons
Hellnation
Iacobelli
La Nuova Frontiera
Lantana
Manni
minimum fax
Mondo Bizzarro
Nutrimenti
Ponte Sisto
Quodlibet
struwwelpeter
Troglodita Tribe (Spaf)
Zafari Libreria

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Vai su www.indyarea.org per i dettagli del festival: eventi, produttori coinvolti e tutte le info

Ufficio stampa INDY: Urbandrum Communication:
olgasiciliani@rmnet.it -349/2727868
federico.fiume@gmail.com – 347/1210140


MACAO

Posted: Maggio 27th, 2012 | Author: | Filed under: arts, Révolution | Commenti disabilitati su MACAO

Oltre il giardino – L’esperienza di Macao e il lavoro creativo
di CRISTINA MORINI

Una settimana vicino al cielo, sulla torre Galfa liberata da Ligresti e poi qualche giorno nel giardino di Palazzo Citterio, confinante con l’Orto botanico, meraviglia segreta di Milano. Questa, per il momento, la parabola di Macao che per due volte è apparso in città, due volte si è insediato tra le strade e nella pioggia e due volte è stato sgomberato.

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13 confusioni

Posted: Maggio 21st, 2012 | Author: | Filed under: arts, Révolution | Commenti disabilitati su 13 confusioni

13 CONFUSIONI
di Amos Vogel

Dopo vent’anni di oscurità, povertà, rifiuto ignorante e ostinata perseveranza, l’avanguardia cinematografica americana soffre oggi, per la prima volta nella sua storia, di un nuovo, inquietante disturbo: troppa attenzione senza comprensione, troppa approvazione senza discriminazione. Crimine dei crimini: è diventata di moda. I suoi guru e artisti corrono il rischio di diventare essi stessi il “sistema” dell’avanguardia; la sua fama crescente nasconde solo in modo imperfetto una debolezza interna. Le osservazioni che seguono, rivolte a rimuovere dei malintesi, rappresentano una critica dall’interno, pienamente consapevole dei numerosi risultati ottenuti dal movimento. Questi frutti si trovano non soltanto nei molti talenti e lavori che il movimento ha scoperto e difeso, ma nella sua continua “profanazione” creativa del mezzo che non lascia nulla di indisturbato e non dà niente per scontato.

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