Foucault(s)

Posted: Novembre 2nd, 2014 | Author: | Filed under: anthropos, au-delà, bio, Foucault, Marx oltre Marx, post-filosofia | 7 Comments »

di Sandro Chignola

Pubblichiamo la versione italiana dell’intervento di Sandro Chignola al Colloque International “Foucault(s) 1984-2014″ (Paris, 19-21 mai 2014), in occasione dell’uscita del suo Foucault oltre Foucault. Una politica della filosofia (Derive Approdi, Roma, pp. 208).

Michel

Il mio intervento sarà molto breve come mi è stato richiesto. Intendo mettere a tema – e mi scuso se posso farlo solo in modo molto diretto e brusco – una serie di questioni che riguardano Foucault, la sua filosofia, il rapporto che essa intrattiene con le scienze sociali.

Procedo per punti. Il primo: io credo si debba lavorare l’archivio dei testi foucaultiani con molta attenzione ed evitando un doppio rischio. Da un lato quello di fare di Foucault un Autore: un rischio che è evidentemente radicato nella nuova ondata degli studi foucaultiani e che viene sospinto dalla incessante pubblicazione di testi, corsi, materiali ed inediti che vengono offerti all’interpretazione degli studiosi. Operazione importante, certo, quest’ultima – non intendo affatto negarlo – e che ha permesso, in particolare in Italia, di sottrarre Foucault all’oblio cui era stato frettolosamente consegnato già sul finire degli anni ‘70. Ma operazione che, almeno a mio avviso, può però, per una paradossale eterogenesi dei fini, concludersi con il «monumentalizzare» Foucault riducendolo ad un semplice capitolo di una storia della filosofia rinsaldata nel suo accademicismo.

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Linguaggio e immanenza. Kierkegaard e Deleuze sul “divenir-animale”

Posted: Ottobre 28th, 2014 | Author: | Filed under: anthropos, au-delà, bio, Deleuze, philosophia, post-filosofia | Commenti disabilitati su Linguaggio e immanenza. Kierkegaard e Deleuze sul “divenir-animale”

di FELICE CIMATTI
[dal n. 363/2014 di “aut aut“]

Quanto grande dev’essere la violenza da fare al pensiero per diventare capaci di pensare, la violenza di un movimento infinito che ci priva al tempo stesso del potere di dire Io?[1]

balletto

1. “La nostra impresa più difficile”

Immanenza. È una nozione difficile da articolare, perché se per spiegare un concetto si ricorre a un altro concetto, al suo contrario o a uno simile, questo non si può fare per l’immanenza, che è un concetto limite, che assorbe in sé tutti gli altri, e li annulla. L’immanenza non è propriamente il contrario della trascendenza. È questa che ha bisogno dell’immanenza, come suo contrario, per precisare se stessa, per definirsi come l’ambito di ciò che non è immanente, non è mondano, non è terreno. L’immanenza è lo spazio che si apre quando tutti i dualismi sono stati superati, e non rimane che un unico ambito, quello appunto dell’immanenza. Uno spazio che proprio per questa ragione è impensabile e indicibile: “Il piano di immanenza non è un concetto, né pensato né pensabile”.[2] Non si può pensare, ché per pensarlo occorrerebbe essere al suo esterno, ossia nella trascendenza; per la stessa ragione non può dirsi, perché il linguaggio incarna l’essenza stessa di ogni dualismo, della cosa e del segno, del significato e del significante, del contenuto e dell’espressione. È difficile quindi pensare l’immanenza.

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The Mesh of Power

Posted: Ottobre 4th, 2014 | Author: | Filed under: anthropos, au-delà, bio, epistemes & società, Foucault, Marx oltre Marx | Commenti disabilitati su The Mesh of Power

by Michel Foucault

Cyborg

We will attempt to pro­ceed towards an analy­sis of the con­cept of power.1 I am not the first, far from it, to attempt to skirt around the Freudian schema that pits instinct against sup­pres­sion [répres­sion], instinct against cul­ture.2 Many decades ago, an entire school of psy­cho­an­a­lysts tried to mod­ify and develop this Freudian schema of instinct ver­sus cul­ture, and of instinct ver­sus sup­pres­sion – I am refer­ring to psy­cho­an­a­lysts in the Eng­lish as well as the French lan­guage, like Melanie Klein, Win­ni­cott, and Lacan, who have tried to show that sup­pres­sion, far from being a sec­ondary, ulte­rior, or later mech­a­nism, which would attempt to con­trol a given or nat­ural play of instinct, con­sti­tutes a part of the mech­a­nism of instinct, or, more or less, of the process through which the sex­ual instinct [l’instinct sex­uel] is devel­oped, unfolded and con­sti­tuted as drive [pul­sion].

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Epistemologia e politica in Gilbert Simondon. Individuazione, tecnica e sistemi sociali

Posted: Settembre 27th, 2014 | Author: | Filed under: anthropos, au-delà, epistemes & società, post-filosofia | Commenti disabilitati su Epistemologia e politica in Gilbert Simondon. Individuazione, tecnica e sistemi sociali

di Andrea Bardin

simondon

[PDF]


L’Anti-Edipo

Posted: Settembre 13th, 2014 | Author: | Filed under: anthropos, au-delà, bio, Deleuze, epistemes & società, Marx oltre Marx, philosophia, post-filosofia, psichè | Commenti disabilitati su L’Anti-Edipo

di Gilles Deleuze e Felix Guattari

deleuzeyguattari

ebook PDF


Algoritmi del capitale

Posted: Settembre 10th, 2014 | Author: | Filed under: anthropos, au-delà, bio, crisi sistemica, digital conflict, epistemes & società, postcapitalismo cognitivo, postoperaismo, Révolution | 7 Comments »

di Matteo Pasquinelli

algoritmi

Sta per uscire Algoritmi del capitale. Accelerazionismo, macchine della conoscenza e autonomia del comune (Ombre corte, 2014), a cura di Matteo Pasquinelli. Il libro raccoglie i contributi di Franco Berardi “Bifo”, Mercedes Bunz, Nick Dyer-Witheford, Stefano Harney, Christian Marazzi, Antonio Negri, Matteo Pasquinelli, Nick Srnicek, Tiziana Terranova, Carlo Vercellone, Alex Williams.

Essendo un tema molto dibattuto e di grande valore per tutti coloro che seguono la rubrica di cheFare, abbiamo chiesto all’editore, che ringraziamo, il permesso di pubblicare un estratto dell’introduzione, a firma del curatore.

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Introduzione (PDF)


Deadly Algorithms

Posted: Settembre 2nd, 2014 | Author: | Filed under: anthropos, au-delà, bio, digital conflict, epistemes & società, postcapitalismo cognitivo | Commenti disabilitati su Deadly Algorithms

by Susan Schuppli

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Algorithms have long adjudicated over vital processes that help to ensure our well-being and survival, from pacemakers that maintain the natural rhythms of the heart, and genetic algorithms that optimise emergency response times by cross-referencing ambulance locations with demographic data, to early warning systems that track approaching storms, detect seismic activity, and even seek to prevent genocide by monitoring ethnic conflict with orbiting satellites. [1] However, algorithms are also increasingly being tasked with instructions to kill: executing coding sequences that quite literally execute.
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Attualità di Lacan

Posted: Agosto 30th, 2014 | Author: | Filed under: anthropos, bio, Deleuze, epistemes & società, Foucault, General, lacanism, psichè | Commenti disabilitati su Attualità di Lacan

di Federico Chicchi

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Ogni lettore che si rispetti lo sa bene: ci sono libri che si limitano ad aggiungere semplici didascalie e libri che producono concatenamenti, aprendo nuovi e imprevedibili orizzonti di ricerca. Questo secondo è certamente il caso di Attualità di Lacan (a cura di Alex Pagliardini e Rocco Ronchi per Textus edizioni, 2014), un libro imperdibile per chi non sia allergico a quella fondamentale passione dell’essere che lo psicoanalista francese definiva ignoranza.

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Ferguson

Posted: Agosto 26th, 2014 | Author: | Filed under: anthropos, Black Power, comune, crisi sistemica, epistemes & società, racisme, U$A | Commenti disabilitati su Ferguson

Ferguson où la persistance de la question raciale sous l’ère « post raciale » d’un président noir

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A Ferguson (Missouri) aux Etats-Unis, ville peuplée à 70 % de Noirs, le meurtre de sang froid de Michael Brown, un jeune Afro-Américain de 18 ans par un policier, est à l’origine d’une vague de protestations populaires à laquelle le régime raciste étasunien répond comme d’habitude par encore plus de violence. Une tentative de pacification de niveau quasi militaire est à l’œuvre: envoi de la garde nationale, attirail anti émeutes sophistiqué, usage massif de gaz.

Les images de répression brutale des populations des ghettos nous disent qu’il faut bien plus que l’élection d’un président noir pour bouleverser le racisme structurel profondément enraciné dans les soubassements du système impérialiste.

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La contromossa del desiderio. Quarant’anni dopo L’anti-Edipo

Posted: Luglio 27th, 2014 | Author: | Filed under: anthropos, arts, au-delà, bio, Deleuze, epistemes & società, Foucault, post-filosofia | Commenti disabilitati su La contromossa del desiderio. Quarant’anni dopo L’anti-Edipo

di Fabio Treppiedi

Ci sono due modi di richiamarsi alle distruzioni necessarie: quella del poeta, che parla in nome di una potenza creatrice, atta a rovesciare tutti gli ordini e tutte le rappresentazioni per affermare la differenza nello stato di rivoluzione permanente dell’eterno ritorno; e quella del politico, che si preoccupa innanzitutto di negare ciò che differisce, per conservare, prolungare un ordine costituito nella storia, o per istituire un ordine storico che sollecita già nel mondo le forme della propria rappresentazione. E’ possibile che entrambi i modi coincidano, in un momento particolarmente turbato, ma essi non sono mai lo stesso.

Gilles Deleuze, Differenza e ripetizione

La vita troverà una via di scampo, anche da questa critica.

Martin Heidegger, Natorp-Bericht

antiedipo

1. ATTUALITÀ DELL’ANTI-EDIPO

L’Anti-Edipo nasce in un contesto politico culturale, immediatamente successivo al Sessantotto, in cui la posizione dei suoi due autori ha prodotto giudizi contrastanti. Considerato il manifesto azzardato, e a tratti incomprensibile, del desiderio anarchico, l’Anti-Edipo pone tuttora delle domande che mettono in luce, forse più di prima, l’ambizione kantiana e l’ispirazione spinoziana di Deleuze: il progetto a quattro mani con Guattari è infatti «una specie di Critica della ragion pura al livello dell’inconscio»1e, nello stesso tempo, uno «spinozismo dell’inconscio»2. Appaiono ancora rilanciabili tre domande dell’Anti-Edipo: I. Quali le traiettorie della psicanalisi dopo la scoperta freudiana di un principio di produzione inconscia? II. Perché il disagio psichico è vissuto con un certo imbarazzo nell’ambito di diversi saperi e di diverse istituzioni? III. In che modo l’inconscio incide sulle contraddizioni del presente, dunque, sui conflitti tra realtà differenti e sempre più estese quali società, gruppi, schieramenti etc.? Il noto attacco dell’Anti-Edipo alla psicoanalisi non si separa dal tentativo, sviluppato nel corso dell’intero libro, di fondare una politica del desiderio. Tentativo, questo, che Deleuze e Guattari articolano sui due piani strettamente connessi di una critica alle letture «edipizzanti» del sociale e di un’analisi dei modi di riproduzione del capitalismo. Ponendo le questioni nel segno di questa duplice tensione, Deleuze e Guattari concepiscono la «schizoanalisi» come una pratica mediante cui rilevare criticamente, nel loro contesto, i limiti di psicoanalisi e marxismo nelle loro stesse capacità di lettura e trasformazione della realtà e della storia.

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