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Posted: Luglio 18th, 2012 | Author: | Filed under: anthropos, epistemes & società, post-filosofia, Révolution | Commenti disabilitati su pourparler

GILLES DELEUZE – L’opera del filosofo francese è stata sempre percorsa dalla volontà di una diffusione che andasse oltre l’ambito accademico a cui era ricondotta da critici e esegeti. Un percorso di lettura a partire da alcune monografie recentemente pubblicate.

Lo stile popolare del divenire

di Fabrizio Denunzio

Dall’«Uccello filosofia» all’«Abecedario», il tentativo di tradurre per i molti un complesso itinerario filosofico Il cinema, la letteratura, l’arte sono gli ambiti disciplinari scelti per misurare la distanza dal pensiero dominante
All’epoca, quando fu formulata, la tesi fece scalpore. Gli intellettuali comunisti più intransigenti non tardarono a riconoscervi tracce d’idealismo e d’ingenuità. Molto sinteticamente, veniva avanzata l’ipotesi che i mezzi di comunicazione di massa permettessero l’ampliamento organico del pubblico e che, in sostanza, la cultura che promuovevano non si riferisse più alla lettura, ma ad altre forme di apprendimento legate in massima parte alle immagini e ai suoni, oggi diremmo all’audiovisivo. Eravamo nel 1958, il testo era Cultura e rivoluzione industriale e l’autore Raymond Williams. Dalla sua tesi il fondatore dei cultural studies traeva una conseguenza molto significativa: la crescita quantitativa del pubblico e la promozione di modalità cognitive diverse da quelle tradizionali, creavano nuovi problemi destinati a influire significativamente sulla strutturazione della cultura.

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