Posted: Aprile 14th, 2014 | Author: agaragar | Filed under: 99%, anthropos, au-delà, comune, crisi sistemica, epistemes & società, Foucault, Marx oltre Marx, postcapitalismo cognitivo, postoperaismo | Commenti disabilitati su Forum su Lazzarato
Interventi di Federico Chicchi, Stefano Lucarelli e Sandro Mezzadra
Forum su Maurizio Lazzarato, Il governo dell’uomo indebitato. Saggio sulla condizione neoliberista, DeriveApprodi, Roma 2013 (216 p.)
a cura di Emanuele Leonardi
Domanda: Ne Il governo dell’uomo indebitato (2013) – ma ancor più, in effetti, nel precedente La fabbrica dell’uomo indebitato (2012) – Maurizio Lazzarato lega l’emergere e il consolidarsi delle politiche di austerità al progressivo introiettamento di un senso di colpa legato al debito in quanto dispositivo autoritario di controllo. Prova dell’esistenza pervasiva del debito-colpa sarebbe, secondo il filosofo italiano, l’attuale onnipresenza di richiami all’auto-limitazione, alla cautela, alla circospezione dopo anni di “vita vissuta al di là delle proprie possibilità”. Ritiene che questa chiave di lettura possa risultare utile alla comprensione critica del presente – e alla sua trasformazione?
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Posted: Aprile 11th, 2014 | Author: agaragar | Filed under: anthropos, au-delà, bio, digital conflict, donnewomenfemmes, epistemes & società, post-filosofia, postcapitalismo cognitivo, posthumanism | Commenti disabilitati su Postumano – Oltre la gabbia del soggetto
di Alessandra Pigliaru
Postumano. Il femminismo ha sperimentato modelli politici da cui partire per contrastare la violenza del capitalismo. Sul piano teorico vanno assunte come irreversibili le mutazioni delle soggettività attivate dalla scienza. Un’intervista con la teorica femminista Rosi Braidotti, in Italia per presentare il suo nuovo libro «Il postumano»
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Posted: Aprile 4th, 2014 | Author: agaragar | Filed under: anthropos, au-delà, bio, epistemes & società | Commenti disabilitati su Gilbert Simondon
di Andrea Bardin
“L’anthropologie ne peut être principe de l’étude de l’Homme; ce sont aucontraire les activités relationnelles humaines […] qui peuvent être prises pour principe d’une anthropologie à édifier”, G. Simondon, L’individuation, p. 297
Gilbert Simondon è uno dei riferimenti immancabili di Gilles Deleuze. La sua opera, oggetto di una recente riscoperta, è di respiro enciclopedico: potremmo dire che si tratta di un filosofo della scienza, ma forse è più corretto affermare che si tratta di un pensatore “classico” (nel senso in cui anche Deleuze si definiva tale) che ha voluto porre il problema filosofico per eccellenza – quello dell’essere–all’altezza delle acquisizioni della scienza contemporanea. La domanda chiave della filosofia – che cos’è l’essere? – può forse tradursi all’interno della concettualità di Simondon nella domanda -che cos’è un processo di individuazione? – apportando, di conseguenza, una radicale riforma del modo di concepire l’individualità a tutti i livelli: fisico, chimico, biologico, psichico e collettivo.
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Posted: Aprile 1st, 2014 | Author: agaragar | Filed under: 99%, BCE, crisi sistemica, critica dell'economia politica, epistemes & società, postcapitalismo cognitivo | Commenti disabilitati su Les entreprises ne créent pas l’emploi
par Frédéric Lordon
Il faut avoir sérieusement forcé sur les boissons fermentées, et se trouver victime de leur propension à faire paraître toutes les routes sinueuses, pour voir, comme s’y emploie le commentariat quasi-unanime, un tournant néolibéral dans les annonces récentes de François Hollande [1]. Sans porter trop hauts les standards de la sobriété, la vérité appelle plutôt une de ces formulations dont Jean-Pierre Raffarin nous avait enchantés en son temps : la route est droite et la pente est forte — mais très descendante (et les freins viennent de lâcher).
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Posted: Marzo 31st, 2014 | Author: agaragar | Filed under: 99%, anthropos, au-delà, bio, comune, comunismo, epistemes & società, post-filosofia, postcapitalismo cognitivo, Révolution | Commenti disabilitati su Per una teoria del potere destituente
di Giorgio Agamben
Conferenza pubblica (Atene, 16 novembre 2013), trascrizione a cura di ΧΡΟΝΟΣ
Traduzione di Giacomo Mercuriali
Una riflessione sul destino della democrazia oggi qui ad Atene in qualche modo è inquietante, poiché obbliga a pensare alla fine della democrazia nel luogo stesso in cui questa è nata. In effetti, l’ipotesi che vorrei proporre è che il paradigma governamentale predominante oggi in Europa non solo non sia democratico, ma che non possa nemmeno essere considerato politico. Tenterò allora di mostrare che la società europea non è più una società politica: è qualcosa di totalmente nuovo, qualcosa per cui ci manca una terminologia appropriata e dovremo quindi inventare una nuova strategia.
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Posted: Marzo 31st, 2014 | Author: agaragar | Filed under: 99%, anthropos, arts, au-delà, Black Power, donnewomenfemmes, epistemes & società, postgender, posthumanism | Commenti disabilitati su bell hooks
<< Scritto da Stephanie Troutman per thefeministwire.com
Nel 2011, la leggendaria Dott. bell hooks, femminista, studiosa, critica culturale e prolifica scrittrice di colore, ha cominciato ad accostarsi a social network e blog, spingendo il suo lavoro ancora più oltre le mura dell’accademia. Twitta (a tratti) e ha scritto su blog e su diversi siti web selezionati. Più recentemente ha scelto Twitter per lanciare la sua campagna “Be Bossy” (Sii autoritaria, NdT) in risposta al decreto di Sheryl Sandberg** “Ban Bossy” (Stop all’autoritarismo, NdT). Questa è la seconda volta che contesta la Sandberg (la prima è stata in Settembre quando ha acconsentito che il suo articolo “Scavare a fondo: Oltre Lean In” fosse pubblicato in esclusiva da The Feminist Wire.
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Posted: Marzo 30th, 2014 | Author: agaragar | Filed under: 99%, crisi sistemica, epistemes & società | Commenti disabilitati su L’Europa che vogliamo
di Slavoj Zizek
Molti, a sinistra, hanno reagito alle proteste popolari in Ucraina con il solito paternalismo razzista verso i poveri ucraini: che illusi, ancora idealizzano l’Europa.
Le elezioni europee hanno come sfondo gli avvenimenti in Ucraina. Infatti le proteste che hanno rovesciato Yanukovich e la sua gang sono state innescate dalla decisione del governo di Kiev di privilegiare i buoni rapporti con la Russia rispetto all’integrazione con l’Unione europea. Molti, a sinistra, hanno reagito alle proteste popolari con il solito paternalismo razzista verso i poveri ucraini: che illusi, ancora idealizzano l’Europa; non si rendono conto che l’Europa è in declino, e che entrare nella Ue farà solo dell’Ucraina una colonia economica dell’Europa occidentale.
E che presto o tardi si ritroveranno nella posizione della Grecia…
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Posted: Marzo 24th, 2014 | Author: agaragar | Filed under: 99%, crisi sistemica, epistemes & società | Commenti disabilitati su (Ri)fare l’Europa. La bancarotta dell’Europa attraverso il prisma della razza e delle migrazione
di MIGUEL MELLINO.
You can crush us
You can bruise us
But you’ll have to answer to
Oh-the guns of Brixton
The Clash, London Calling (1979)
Dobbiamo iniziare con un’affermazione diretta e provocatoria: nonostante l’ascesa di partiti e ideologie che rilanciano xenofobia e sentimenti anti-immigrazione come risposte necessarie all’Europa in crisi – vedi il recente referendum svizzero sulla questione – razzismo e anti-razzismo continuano a essere trattati dai movimenti europei in generale e italiani in particolare come argomenti “accessori”. Per accessorio non itendo semplicemente “secondario”, ma qualcosa di diverso, e per certi versi più problematico. “Accessorio” sta qui a indicare il fatto che razzismo e anti-razzismo vengono spesso semplicemente “aggiunti” – in modo lineare e pacificato – a un’agenda politica che si sta costituendo a partire da altri argomenti e lotte specifiche considerati come più strategici o all’ordine del giorno. Le “contro-narrazioni” della crisi ci sollecitano a “re-immaginare” l’Europa – a de/scrivere la sua crisi attuale, e a pensare una possibile ricomposizione politica – partendo dalle lotte contro l’austerità, contro la precarietà, contro il debito, contro il blocco della libertà di movimento dei migranti, contro i confini, contro la violenza finanziaria, contro la mercificazione progressiva di ogni “bene comune”.
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Posted: Marzo 23rd, 2014 | Author: agaragar | Filed under: anthropos, arts, au-delà, crisi sistemica, epistemes & società, Foucault, Marx oltre Marx, post-filosofia | Commenti disabilitati su Che cos’è il contemporaneo?
di Giorgio Agamben
Il testo della lezione inaugurale del corso di Filosofia Teoretica 2006-2007 presso la Facoltà di Arti e Design dello IUAV di Venezia, in G. Agamben, Che cos’è il contemporaneo e altri scritti, Roma, Nottetempo, collana I sassi, 2010, pp. 22-33.
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Posted: Marzo 23rd, 2014 | Author: agaragar | Filed under: anthropos, arts, au-delà, bio, digital conflict, epistemes & società, post-filosofia, posthumanism | 66 Comments »
by Mark Featherstone
I. Gadget Love
In the winter of 2013, I became aware of “Einstein’s Nightmare,” an Internet meme, a fragment of information, which reflects the horror of what I call in this article the “technological dystopia.” [1] The meme, titled “Einstein’s Worst Nightmare,” explains that “The Day That Albert Einstein Feared Has Arrived!” Below the caption, six images show people in various collective scenarios — “Having Coffee with Friends,” “A Day at the Beach,” “Cheering for your Team,” “On an Intimate Date,” “Enjoying the Sights,” “Having Dinner” — where a communal or social event is torn by technological mediation. The people in each image are distracted. They grasp their gadgets, gaze at screens, lose themselves in mediation. They are immersed in their iPhones, smart phones, and other devices, and disregard the presence of their friends and family members. At the bottom of the meme is a quotation from Einstein. Here we read the details of Einstein’s Nightmare: “I fear the day that technology will surpass our human interaction. The world will have a generation of idiots.” We understand the problem. Perhaps the meme is inspired by McLuhan, Baudrillard, or both? According to the meme, we may argue that the technological medium of human communication has started to work against its original purpose — the creation of social relations, where the term “social” implies a relation defined by a phenomenological, embodied, thickness, a quality necessary for durable sociality. But this is not the relation that predominates in Einstein’s Nightmare. In the nightmare, we gaze at screens and communicate with absent, virtual bodies, yet we ignore the real people in our immediate vicinity. The people in the images are McLuhan’s gadget lovers who love their phones because they insulate them from real social interaction. As McLuhan explained, there is simply too much happening in our hyper-media society to take everything in, so we “self-amputate” ourselves in our gadgets. [2] On the other hand, and in order to balance our retreat into isolation, we fall into Baudrillard’s ecstasy of communication, where we become addicted to the very act of communication itself. [3] Meaning is irrelevant. Speak, write, communicate for the sake of it. As John O’Neill noted long before the Internet — let alone the iPhone — took off, “televideo ergo sum” — I am on screen, therefore I am. [4] I exist, and I resist my self-imposed retreat from the world, because I communicate at a distance. According to the meme, this is Einstein’s technological dystopia.
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