Posted: Maggio 5th, 2014 | Author: agaragar | Filed under: comunismo, crisi sistemica, critica dell'economia politica, postoperaismo, riots | Commenti disabilitati su Verso una storia della critica del valore
di Anselm Jappe
Nel 1991, cadde il Muro di Berlino e l’Unione Sovietica era sul punto di esalare l’ultimo respiro. L’euforia della vittoria si spandeva fra coloro che erano sempre stati, o almeno da qualche tempo, convinti che il libero mercato e la democrazia occidentale fosse l’ultima parola nella storia. Fra la sinistra radicale, inclusi coloro che non avevano mai nutrito alcuna illusione circa “il socialismo attualmente esistente”, c’era molta costernazione. Era davvero impossibile superare il capitalismo? Era necessario limitarsi d’ora in poi a fare solo occasionali modeste riforme? In tale contesto, la comparsa di un libro scritto in tedesco, intitolato “Il crollo della modernizzazione: dalla caduta del socialismo da caserma alla crisi economica mondiale” (Kurz 1991) poteva non sembrare bizzarro. Non di meno, questo libro, pubblicato da una grande casa editrice, ebbe un sostanziale impatto su una recentemente “riunita” Germania.
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Posted: Aprile 27th, 2014 | Author: agaragar | Filed under: 99%, anthropos, au-delà, bio, comune, comunismo, crisi sistemica, critica dell'economia politica, epistemes & società, Marx oltre Marx, postcapitalismo cognitivo, postoperaismo, Révolution | Commenti disabilitati su Negri: La Comune della cooperazione sociale
di FEDERICO TOMASELLO
(Domanda). Ormai diversi anni fa, alcuni tuoi scritti riguardanti l’oggetto di questa intervista sono stati raccolti in un testo il cui titolo, Dalla fabbrica alla metropoli, rimanda all’adagio secondo cui la metropoli sta alla moltitudine come, una volta, la fabbrica stava alla classe operaia. Vorrei oggi parlare con te di cosa le trasformazioni, i movimenti e la crisi globale di questi anni ci dicono rispetto all’analisi della metropoli intesa come griglia analitica attraverso cui è possibile rileggere e interpretare molte categorie di lettura del presente. Recentemente – in particolare nell’intervento Per la costruzione di coalizioni moltitudinarie in Europa – hai fatto cenno all’esigenza di sottoporre a verifica critica alcune categorie consolidate dell’esperienza post-operaista: vorrei chiederti anzitutto se ritieni che anche questo schema di lettura del rapporto fra metropoli e moltitudine debba essere sottoposto a verifica e aggiornamento.
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Posted: Aprile 26th, 2014 | Author: agaragar | Filed under: au-delà, crisi sistemica, epistemes & società, Global, vita quotidiana | Commenti disabilitati su Il ritorno dell’insicurezza sociale
di Robert Castel
(cfr. l’introduzione di Gianvito Brindisi)
Vivere l’insicurezza sociale equivale a trovarsi alla mercé di ogni minimo rischio dell’esistenza: una malattia, un incidente, un’interruzione del lavoro, un imprevisto nel corso della vita possono spezzare il fragile equilibrio della quotidianità e far precipitare nella disgrazia, se non addirittura nella rovina. Su scala storica, questa insicurezza sociale è stata la condizione ordinaria di quello che un tempo era detto il popolo. «Vivere alla giornata», dispiegare sforzi costanti per arrivare a «sbarcare il lunario», sfiancarsi al fine di «guadagnarsi il pane»… Sono stati questi, nel corso dei secoli, i problemi quotidiani di quanti non avevano che il frutto del proprio lavoro per vivere o per sopravvivere. Nessuna provvista, nessuna proprietà, nessun gruzzoletto: tutti i giorni la domanda imperiosa su come si presenterà il domani. L’insicurezza sociale è questa impossibilità di securizzare l’avvenire, poiché la padronanza di questo avvenire dipende da condizioni che ci sfuggono.
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Posted: Aprile 14th, 2014 | Author: agaragar | Filed under: 99%, anthropos, au-delà, comune, crisi sistemica, epistemes & società, Foucault, Marx oltre Marx, postcapitalismo cognitivo, postoperaismo | Commenti disabilitati su Forum su Lazzarato
Interventi di Federico Chicchi, Stefano Lucarelli e Sandro Mezzadra
Forum su Maurizio Lazzarato, Il governo dell’uomo indebitato. Saggio sulla condizione neoliberista, DeriveApprodi, Roma 2013 (216 p.)
a cura di Emanuele Leonardi
Domanda: Ne Il governo dell’uomo indebitato (2013) – ma ancor più, in effetti, nel precedente La fabbrica dell’uomo indebitato (2012) – Maurizio Lazzarato lega l’emergere e il consolidarsi delle politiche di austerità al progressivo introiettamento di un senso di colpa legato al debito in quanto dispositivo autoritario di controllo. Prova dell’esistenza pervasiva del debito-colpa sarebbe, secondo il filosofo italiano, l’attuale onnipresenza di richiami all’auto-limitazione, alla cautela, alla circospezione dopo anni di “vita vissuta al di là delle proprie possibilità”. Ritiene che questa chiave di lettura possa risultare utile alla comprensione critica del presente – e alla sua trasformazione?
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Posted: Aprile 1st, 2014 | Author: agaragar | Filed under: 99%, BCE, crisi sistemica, critica dell'economia politica, epistemes & società, postcapitalismo cognitivo | Commenti disabilitati su Les entreprises ne créent pas l’emploi
par Frédéric Lordon
Il faut avoir sérieusement forcé sur les boissons fermentées, et se trouver victime de leur propension à faire paraître toutes les routes sinueuses, pour voir, comme s’y emploie le commentariat quasi-unanime, un tournant néolibéral dans les annonces récentes de François Hollande [1]. Sans porter trop hauts les standards de la sobriété, la vérité appelle plutôt une de ces formulations dont Jean-Pierre Raffarin nous avait enchantés en son temps : la route est droite et la pente est forte — mais très descendante (et les freins viennent de lâcher).
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Posted: Marzo 30th, 2014 | Author: agaragar | Filed under: 99%, crisi sistemica, epistemes & società | Commenti disabilitati su L’Europa che vogliamo
di Slavoj Zizek
Molti, a sinistra, hanno reagito alle proteste popolari in Ucraina con il solito paternalismo razzista verso i poveri ucraini: che illusi, ancora idealizzano l’Europa.
Le elezioni europee hanno come sfondo gli avvenimenti in Ucraina. Infatti le proteste che hanno rovesciato Yanukovich e la sua gang sono state innescate dalla decisione del governo di Kiev di privilegiare i buoni rapporti con la Russia rispetto all’integrazione con l’Unione europea. Molti, a sinistra, hanno reagito alle proteste popolari con il solito paternalismo razzista verso i poveri ucraini: che illusi, ancora idealizzano l’Europa; non si rendono conto che l’Europa è in declino, e che entrare nella Ue farà solo dell’Ucraina una colonia economica dell’Europa occidentale.
E che presto o tardi si ritroveranno nella posizione della Grecia…
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Posted: Marzo 24th, 2014 | Author: agaragar | Filed under: 99%, crisi sistemica, epistemes & società | Commenti disabilitati su (Ri)fare l’Europa. La bancarotta dell’Europa attraverso il prisma della razza e delle migrazione
di MIGUEL MELLINO.
You can crush us
You can bruise us
But you’ll have to answer to
Oh-the guns of Brixton
The Clash, London Calling (1979)
Dobbiamo iniziare con un’affermazione diretta e provocatoria: nonostante l’ascesa di partiti e ideologie che rilanciano xenofobia e sentimenti anti-immigrazione come risposte necessarie all’Europa in crisi – vedi il recente referendum svizzero sulla questione – razzismo e anti-razzismo continuano a essere trattati dai movimenti europei in generale e italiani in particolare come argomenti “accessori”. Per accessorio non itendo semplicemente “secondario”, ma qualcosa di diverso, e per certi versi più problematico. “Accessorio” sta qui a indicare il fatto che razzismo e anti-razzismo vengono spesso semplicemente “aggiunti” – in modo lineare e pacificato – a un’agenda politica che si sta costituendo a partire da altri argomenti e lotte specifiche considerati come più strategici o all’ordine del giorno. Le “contro-narrazioni” della crisi ci sollecitano a “re-immaginare” l’Europa – a de/scrivere la sua crisi attuale, e a pensare una possibile ricomposizione politica – partendo dalle lotte contro l’austerità, contro la precarietà, contro il debito, contro il blocco della libertà di movimento dei migranti, contro i confini, contro la violenza finanziaria, contro la mercificazione progressiva di ogni “bene comune”.
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Posted: Marzo 23rd, 2014 | Author: agaragar | Filed under: anthropos, arts, au-delà, crisi sistemica, epistemes & società, Foucault, Marx oltre Marx, post-filosofia | Commenti disabilitati su Che cos’è il contemporaneo?
di Giorgio Agamben
Il testo della lezione inaugurale del corso di Filosofia Teoretica 2006-2007 presso la Facoltà di Arti e Design dello IUAV di Venezia, in G. Agamben, Che cos’è il contemporaneo e altri scritti, Roma, Nottetempo, collana I sassi, 2010, pp. 22-33.
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Posted: Marzo 21st, 2014 | Author: agaragar | Filed under: 99%, au-delà, bio, comune, crisi sistemica, donnewomenfemmes, epistemes & società, postcapitalismo cognitivo, Révolution | Commenti disabilitati su La norma biopolitica e il conflitto possibile
di CRISTINA MORINI
Alcuni avvenimenti di cui siamo stati testimoni appena ieri hanno segnato fatalmente i nostri immaginari. Voglio iniziare il mio ragionamento sul tema “Generi e generazioni” ricordandoli perché, piaccia o meno, essi ci hanno cambiati per sempre. Le nuove generazioni di uomini e donne dell’altra sponda del Mediterraneo, giovani “con buona formazione ma senza lavoro, produttive ma impoverite” come le ha definite Michael Blecher[1], sono scese in piazza e hanno sovvertito regimi. In Spagna hanno invaso le strade rendendo evidente lo scandalo di aver vent’anni e nessuna prospettiva in un mondo fatto come è fatto oggi, e di non sentirsi rappresentate dalla cosiddetta “democrazia”, occupata da una classe politica adulta indifferente alle loro sorti. In Turchia hanno eletto un parco a loro simbolo, costringendo il governo a confrontarsi con nuove esigenze che parlano anche dell’eco-sostenibilità del mondo, della precarietà del territorio e degli spazi metropolitani, entità mutevoli, in continua trasformazione e alla ricerca di nuove connessioni.
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Posted: Marzo 17th, 2014 | Author: agaragar | Filed under: anthropos, au-delà, bio, crisi sistemica, epistemes & società, lacanism, Marx oltre Marx, posthumanism | 1 Comment »
di Paolo B. Vernaglione
Che il “discorso del capitalista” sia parlato in sottotraccia da TV, rete e grandi giornali è evidente, soprattutto nella continua denegazione della crisi della finanza neoliberale. Che i tratti specie-specifici della natura umana (senza virgolette) risaltino nella prassi del presente è cosa meno evidente nel colpevole oblìo della critica.
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