Il vessillo squarciato. Genealogie di potere e questioni di immaginario (ma non solo)

Posted: Gennaio 23rd, 2015 | Author: | Filed under: anthropos, bio, crisi sistemica, epistemes & società, kunst | Commenti disabilitati su Il vessillo squarciato. Genealogie di potere e questioni di immaginario (ma non solo)

Soggettività, individui-folla e comunità

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L’intreccio di parole, emozioni, fatti e vissuti racchiude, per ciascuno, il senso più intimo di quanto successo a Parigi. E proprio perché tante e varie sono le soggettività coinvolte – diverse per estrazione sociale, genere, colore, credo religioso, fede politica – che è pericoloso operare su questo piano, rischiando di cadere in semplificazioni o luoghi comuni.
Il trauma è stato collettivo, partiamo di qui. Bisogna intendersi, però, sul significato di “collettivo”: il termine non è sinonimo di un insieme di persone che, già a priori, si sente unito; è l’occasione scioccante che impone, inconsapevolmente e con forza, la condivisione di un terreno simbolico comune.
All’epoca delle post-democrazie ciò significa che la prospettiva entro cui collocare l’accadimento è chiaramente intersoggettiva, ossia di singoli che decidono di essere, per l’occasione, parte di un medesimo contesto sociale. “Per l’occasione” – va precisato – perché adottando una prospettiva intersezionale, cioè valutando l’intreccio dei frammenti culturali che costruiscono l’identità di ciascun individuo (genere, colore, classe, religione…), il medesimo tragico atto risuona in modi differenti.

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Monsters. Tracce per la decostruzione dell’immaginario distopico post-Charlie Hebdo

Posted: Gennaio 22nd, 2015 | Author: | Filed under: anthropos, au-delà, bio, crisi sistemica, epistemes & società | Commenti disabilitati su Monsters. Tracce per la decostruzione dell’immaginario distopico post-Charlie Hebdo

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Nelle righe che seguiranno proverò, in linea e in dialogo con quanto scritto da Gabriele, a comprendere quanto dietro all’utopia della (ri)fondazione della comunità immaginata (dei buoni, dell’occidente) stia il delinearsi di una codificazione del mostruoso che, sin dall’11 Settembre, vede nel maschio musulmano non-bianco l’altro che per contrasto definisce il Noi. La letteratura critica è, per fortuna, molto vivace e tocca tantissimi temi – quello dell’islamofobia come eredità coloniale, della nuova fondazione dello stato ‘morale’ e conservatore mediante omonazionalismo e femonazionalismo (ossia la strumentalizzazione ideologica da parte del discorso nazionalista dei discorsi emancipazionisti delle formazioni gay e femministe) contro il barbaro immorale, il razzismo multiculturalista, le nuove forme di razzismo culturalizzate. Non sto ora a darne una descrizione approfondita, ma delle fantasie di bianchezza e delle gerarchie patriarcali ed eterosessiste abbiamo scritto in ciascuno dei brevi saggi apparsi in Distopie.

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Red Stack Attack! Algorithms, Capital and the Automation of the Common

Posted: Novembre 29th, 2014 | Author: | Filed under: au-delà, bio, crisi sistemica, Deleuze, digital conflict, epistemes & società, hacking, kunst, Marx oltre Marx, postcapitalismo cognitivo, postoperaismo | 8 Comments »

by TIZIANA TERRANOVA

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This essay is the outcome of a research process which involves a series of Italian institutions of autoformazione of post-autonomist inspiration (‘free’ universities engaged in grassroots organization of public seminars, conferences, workshops etc) and anglophone social networks of scholars and researchers engaging with digital media theory and practice officially affiliated with universities, journals and research centres, but also artists, activists, precarious knowledge workers and such likes. It refers to a workshop which took place in London in January 2014, hosted by the Digital Culture Unit at the Centre for Cultural Studies (Goldsmiths’ College, University of London). The workshop was the outcome of a process of reflection and organization that started with the Italian free university collective Uninomade 2.0 in early 2013 and continued across mailing lists and websites such as Euronomade, Effimera, Commonware, I quaderni di San Precario, and others. More than a traditional essay, then, it aims to be a synthetic but hopefully also inventive document which plunges into a distributed ‘social research network’ articulating a series of problems, theses and concerns at the crossing between political theory and research into science, technology and capitalism.

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[traduzione in italiano qui]


La crisi messa a valore

Posted: Novembre 22nd, 2014 | Author: | Filed under: comune, comunismo, crisi sistemica, critica dell'economia politica, postcapitalismo cognitivo, postoperaismo, Révolution | Commenti disabilitati su La crisi messa a valore

La crisi messa a valore” – Materiali di preparazione per il seminario

on 20 Novembre 2014.

Un seminario di Commonware ed Effimera, ospitato da UniPop al Cs Cantiere di Milano

Sabato 29 e domencia 30 novembre

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[programma]


Algoritmi del capitale 1-2

Posted: Novembre 11th, 2014 | Author: | Filed under: au-delà, bio, comune, comunismo, crisi sistemica, critica dell'economia politica, digital conflict, epistemes & società, Foucault, Marx oltre Marx, postcapitalismo cognitivo, postoperaismo, Révolution | Commenti disabilitati su Algoritmi del capitale 1-2

1) Il diagramma di flusso della libertà

di Andrea Fumagalli, 11.11.2014

Tempi presenti. Il volume collettivo «Gli algoritmi del capitale» affronta il nodo del rapporto degli esseri umani con le macchine all’interno della produzione di ricchezza e della comunicazione on-line. Una discussione a più voci a partire dal «manifesto per una politica accelerazionista».

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2) Dispositivi politici per rompere le maglie strette della Rete

di Benedetto Vecchi, 11.11.2014

Algoritmi del capitale. I social network e i Big Data sono da considerare gli esempi che meglio di altri illustrano le tendenze del capitalismo.

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Cosa ha salvato la Cina dalla recessione? La spesa pubblica e le aziende di stato

Posted: Novembre 6th, 2014 | Author: | Filed under: crisi sistemica, epistemes & società, Impero di Mezzo, postcapitalismo cognitivo | Commenti disabilitati su Cosa ha salvato la Cina dalla recessione? La spesa pubblica e le aziende di stato

da Keynes blog

meditazione

Se c’è un paese che ha applicato politiche keynesiane per combattere la “Grande Recessione” iniziata nel 2008, quel paese è la Cina. Di più, lo ha fatto in maniera innovativa, attraverso la spesa in investimento delle aziende pubbliche. E’ questa, in sintesi, la tesi di due studiosi, Yi Wen e Jing Wu, in un recentissimo paper pubblicato dalla Federal Reserve di St. Louis e intitolato “Withstanding Great Recession like China” (resistere alla grande recessione come la Cina).

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La potenza di astrazione e il suo antagonismo. Sulle psicopatologie del capitalismo cognitivo

Posted: Ottobre 25th, 2014 | Author: | Filed under: au-delà, comune, crisi sistemica, Deleuze, digital conflict, epistemes & società, postcapitalismo cognitivo | Commenti disabilitati su La potenza di astrazione e il suo antagonismo. Sulle psicopatologie del capitalismo cognitivo

di MATTEO PASQUINELLI

La vita fende la materia, elabora e contrae la materia, dando vita alle virtualità contenute nel materiale in direzioni sconosciute. La vita emerge come divenire-concetto, divenire-pensiero o, nel caso della coscienza, come divenire-cervello. — Elisabeth Grosz[1]

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Il dibattito filosofico-politico degli ultimi anni, almeno alle latitudini del pensiero francese e italiano, è stato caratterizzato da una oscillazione concettuale che ha focalizzato di volta in volta il lavoro immateriale o il lavoro affettivo, l’economia della conoscenza o l’economia del desiderio, il cognitivo o il biopolitico. Nessuna agenda di ricerca o politica è stata immune a questa oscillazione, talvolta recitando in modo polemico un polo contro l’altro.

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L’essere superflui e “l’angoscia del ceto medio”

Posted: Ottobre 22nd, 2014 | Author: | Filed under: comunismo, crisi sistemica, epistemes & società, Marx oltre Marx, postoperaismo | Commenti disabilitati su L’essere superflui e “l’angoscia del ceto medio”

Il fenomeno dell’esclusione e della stratificazione sociale nel capitalismo

di Roswitha Scholz

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1. Introduzione: “condizione di classe”, esclusione specifica di una classe, o declassamento generalizzato? È questa la questione oggi! 2. Il fenomeno dell’essere superflui nel capitalismo fino alla fine del XIX secolo – un breve abbozzo 3. La “società del ceto medio livellato” 4. Individualizzazione al di là di classe e ceto? 5. La distruzione del “nuovo ceto medio” e i “nuovi autonomi” precari 6. Il feticcio della lotta di classe 7. Lotta senza classi? 8. L’ultimo stadio della classe media 9. La società del ceto medio e il genere 10. La società del ceto medio e l’immigrazione 11. L’esclusione come problema fondamentale del capitalismo. 12. Alcune osservazioni sul dibattito delle scienze sociali riguardo l’esclusione sociale e la “vulnerabilità sociale” nei ceti medi 13. Socializzazione del ceto medio, esclusione e forma sociale della scissione-valore.

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A proposito del concetto di Stato-nazione

Posted: Ottobre 20th, 2014 | Author: | Filed under: crisi sistemica, epistemes & società, Marx oltre Marx, postoperaismo | Commenti disabilitati su A proposito del concetto di Stato-nazione

di ANTONIO NEGRI

«Nazione» è stato, per molto tempo, un concetto difficilmente definibile al di fuori di quell’altro concetto che era lo Stato-nazione. Oggi le cose sono molto differenti.

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Ma cominciamo dall’inizio, dunque precisamente dal concetto di Stato-nazione. Due elementi gli hanno dato forma: il primo, politico e giuridico, era quello di Stato; il secondo, storico, etnico e culturale, era il concetto di nazione. Tuttavia, è a partire dal concetto di Stato-nazione che la nazione è diventata una realtà, che la forza sovrana ha dato origine alla nazione. Quando parliamo di nazione, dobbiamo sempre ricordare questa genesi. In ogni caso, la «nazione» è un concetto del quale sono stati proposti vari criteri di definizione, con differenti radici ideologiche. Di solito si prova ad afferrarlo sotto tre profili.

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La ricchezza di Thomas Piketty

Posted: Ottobre 13th, 2014 | Author: | Filed under: 99%, BCE, crisi sistemica, critica dell'economia politica, epistemes & società, Marx oltre Marx | Commenti disabilitati su La ricchezza di Thomas Piketty

di Christian Marazzi

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Thomas Piketty. “Il Capitale del XXI secolo” è una inconfutabile fotografia del capitalismo contemporaneo. Il saggio si concentra però sui sintomi e non sulle cause dell’aumento delle diseguaglianze sociali. Inoltre è assente l’analisi del ruolo politico del debito nella polarizzazione della ricchezza a scapito del lavoro vivo e della cooperazione sociale.

Lo scorso mer­co­ledì 1 otto­bre Mar­tin Wolf ha pub­bli­cato sul Finan­cial Timesun arti­colo sulle ragioni che fanno dell’ineguaglianza un vero e pro­prio freno all’economia. Per dimo­strare l’impatto eco­no­mico delle dise­gua­glianze nella distri­bu­zione del red­dito e del capi­tale, in par­ti­co­lare una domanda debole e la regres­sione dei livelli di edu­ca­zione, Wolf si basa su due studi, uno di Stan­dard &Poor’s e l’altro di Mor­gan Stan­ley, due isti­tu­zioni che dif­fi­cil­mente pos­sono con­si­de­rarsi di sini­stra. Il qua­dro che emerge da que­ste ana­lisi, che si rife­ri­scono agli Stati Uniti a par­tire dagli anni Novanta, è tale da por­tare l’autore a con­clu­dere che in un’economia basata sul debito i costi mag­giori dell’aumento delle dise­gua­glianze eco­no­mi­che e for­ma­tive sono l’erosione dell’ideale repub­bli­cano della «cit­ta­di­nanza con­di­visa», in altre parole il rischio di defla­gra­zione eco­no­mica e sociale del capi­ta­li­smo mede­simo. Curioso è il fatto che que­ste con­si­de­ra­zioni ven­gano fatte sulle pagine dello stesso quo­ti­diano finan­zia­rio­che, in occa­sione della pub­bli­ca­zione inglese del libro di Tho­mas Piketty, Il capi­tale nel XXI secolo (oggi in ita­liano gra­zie ai tipi della Bom­piani, tra­du­zione di Ser­gio Arecco, pp. 928, euro 22), aveva cer­cato di smon­tare in modo grot­te­sco una delle tesi cen­trali del libro, la ten­denza all’aumento verso l’alto della con­cen­tra­zione della ric­chezza. Basti que­sto per sot­to­li­neare l’importanza dello stu­dio di Piketty il cui merito prin­ci­pale, oltre al ter­re­moto sca­te­nato den­tro l’accademia ege­mo­niz­zata dal pen­siero neo­li­be­rale, con­si­ste nell’aver descritto, «con pre­ci­sione atroce e dif­fi­cil­mente con­fu­ta­bile», come ha scritto David Har­vey (Riflet­tendo su ’Capi­tal’ di Piketty, in commonware.org), l’evoluzione nel corso degli ultimi due secoli della disu­gua­glianza sociale rispetto sia alla ric­chezza sia al reddito.

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Nota critica di Giorgio Gattei

Altra nota critica di Russel Jacoby