Reddito di base incondizionato come reddito primario

Posted: Ottobre 3rd, 2013 | Author: | Filed under: comune, critica dell'economia politica, epistemes & società, postcapitalismo cognitivo, postoperaismo, Révolution | Commenti disabilitati su Reddito di base incondizionato come reddito primario

di Andrea Fumagalli e Carlo Vercellone

IMG_0417

Negli ultimi mesi sia sul sito di Sbilanciamoci che su Il Manifesto sono apparsi alcuni articoli critici in materia di reddito di cittadinanza (vedi, tra gli altri, gli articoli di Pennacchi, Lunghini, Mazzetti). In questa sede, vorremmo chiarire alcuni principi di fondo per meglio far comprendere che cosa, a nostro avviso, si debba intendere quando in modo assai confuso e ambiguo si parla di “reddito di cittadinanza”. Noi preferiamo chiamarlo reddito di base incondizionato (RBI) ed è su questa concezione che vorremmo si sviluppasse un serio dibattito (con le eventuali critiche). Le note che seguono sono una parte di una più lunga riflessione che è apparsa sul n. 5 dei Quaderni di San Precario.

[–>]


Virno: SAGGIO SULLA NEGAZIONE. PER UNA ANTROPOLOGIA LINGUISTICA

Posted: Settembre 23rd, 2013 | Author: | Filed under: anthropos, comune, comunismo, epistemes & società, post-filosofia, postcapitalismo cognitivo, Révolution | 19 Comments »

di Francesco Raparelli

Virno

Il pensiero, quando è grande, è sempre fuori posto. Capiterà così, vista la sua grandezza, all’ultima fatica di Paolo Virno, Saggio sulla negazione. Per una antropologia linguistica (Bollati Boringhieri 2013), da pochi giorni in libreria. Per l’accademia, quella in odore di cognitivismo, l’autore concede troppo a testi esotici quali il Sofista di Platone, Scienza della logica di Hegel o la prolusione heideggeriana Che cos’è metafisica? Per l’“accademia di movimento”, perché autore di culto dei movimenti è stato Virno nell’ultimo ventennio, il testo risulterà scontroso: possibile dedicare tanta attenzione ad un tema ostile come la negazione linguistica? Poco importa che Deleuze, tra i pensatori che va per la maggiore tra le giovani generazioni di militanti, abbia dedicato pagine irrinunciabili a Bartleby e all’enunciato «agrammaticale» I would prefer not to, e le sue ricerche più brillanti alla logica stoica, alla «neutralità del senso», alle «sintesi disgiuntive», tutti temi che, da una prospettiva spesso diversa, scandiscono il Saggio sulla negazione. Fuori posto dunque capace di pensare l’impensato: questo il merito più importante dell’antropologia linguistica di Paolo Virno, giunta, con l’ultimo lavoro, ad una maturità potente, capace di fare scuola.

[–>]


The communism of capital?

Posted: Settembre 22nd, 2013 | Author: | Filed under: comune, crisi sistemica, epistemes & società, postcapitalismo cognitivo, postoperaismo, Révolution | 13 Comments »

by ephemera

abbronzatura2

The communism of capital? What could this awkward turn of phrase mean, and what might it signify with regards to the state of the world today? Does it merely describe a reality in which communist demands are twisted to become productive of capital, a capitalist realism supplemented by a disarmed communist ideology? Or does the death of the capitalist utopia mean that capital cannot contain the antagonism expressed by Occupy and other movements anymore, and therefore must confront communism upfront?

The 12 contributions to this latest issue of ephemera explore the valances of the paradoxical and seemingly incoherent expression that is ‘the communism of capital’. Collectively they stake out new territory for the theorisation and organization of political struggle in a context in which capital has become increasingly aware that its age-old nemesis might today be lurking at its very heart.

[–>]


La escuela zapatista

Posted: Settembre 8th, 2013 | Author: | Filed under: comune, epistemes & società, Marcos, Révolution, vita quotidiana | Commenti disabilitati su La escuela zapatista

di MIGUEL CONCHA *

ezln

La Escuelita zapatista è stata colma di esperienze, saperi e speranze confermate. Sono stati momenti utili per generare nuovi stimoli in un’epoca che sembra perdere riferimenti di lotta e trasformazione. La vita in comunità ed il lavoro collettivo hanno permesso a 1.700 persone, venute da diverse parti della Repubblica e del mondo, di riconoscersi nel forte desiderio di collaborare nella costruzione di un mondo dove stiano tutti i mondi.

[–>]


commonware: “DENTRO LA CRISI ALLO SPECCHIO”

Posted: Settembre 1st, 2013 | Author: | Filed under: 99%, anthropos, au-delà, comune, comunismo, crisi sistemica, digital conflict, Marx oltre Marx, post-filosofia, postcapitalismo cognitivo, postoperaismo, Révolution | 6 Comments »

di COMMONWARE

comunia

Quando le lotte esplodono nei Brics. Ecco la questione che ci poniamo, o meglio a cui la Comune di Gezi e il movimento passe livre in Brasile ci pongono di fronte. In prima battuta, offrono l’occasione per mettere ancora una volta a critica il continuo ripresentarsi di un’immagine termidoriana dell’attuale fase.

Arrivati ormai al sesto anno della crisi, che a suo tempo definimmo globale e permanente, è come se per molti fosse ormai conclamata non solo l’insufficienza dei movimenti, ma un loro strutturale destino di sconfitta e irrisolutezza. Da qui la scelta di ripiegamenti e scorciatoie, poco conta se “in avanti” o “indietro”, se dettati da ingenua buona fede o da calcolo opportunistico. Il risultato è identico: l’evitare di confrontarsi con gli avanzamenti e i punti di blocco, cioè i nodi reali delle lotte laddove ci sono, oppure della loro difficoltà a emergere e diventare tessuto connettivo. “Ma in Italia di lotte non ce ne sono!”, recita la vulgata, dentro e fuori dai movimenti. É forse la stessa cosa che avrebbero potuto dire i compagni a Istanbul o a Rio de Janeiro, per non parlare degli Stati Uniti pre-occupy o in Tunisia ed Egitto prima dell’ondata rivoluzionaria che ha messo a soqquadro il Nord Africa. Sarebbero stati incauti, quei compagni, o quantomeno – possiamo dire oggi – non avrebbero considerato quelle genealogie più o meno profonde che di quelle insorgenze costituiscono l’indispensabile spina dorsale. Non ci interessa consultare la cabala o fare i bookmaker delle rivolte globali: il nostro compito, più sobrio e in definitiva più impegnativo, è di provare a leggere delle tendenze, di elaborare ipotesi politiche, di scommettere sulla differente composizione di elementi che già esistono o in modo caotico si stanno formando.

A tale scopo, queste lotte ci interrogano su questioni di fondo: innanzitutto, è possibile indicare un paradigma comune dei movimenti nella crisi? Non stiamo ovviamente parlando di un peraltro impensabile quadro unitario e omogeneo, quanto invece di elementi comuni che possano permettere di porre su un piano di immediata comunicazione e traducibilità le differenti lotte. Se questo paradigma è individuabile, in che modo quello che è avvenuto in Turchia e in Brasile lo modificano? I materiali di analisi e riflessione che presentiamo in apertura della nostra Cartografia delle lotte nella crisi offrono, in questa direzione, importanti contributi.

[–>]


moltitudini europee

Posted: Agosto 31st, 2013 | Author: | Filed under: 99%, comune, crisi sistemica, postoperaismo, Révolution, vita quotidiana | Commenti disabilitati su moltitudini europee

di Toni Negri

choice

Scusate se la prendo da lontano. Vorrei infatti chiedermi prima di tutto che cosa vuol dire “far politica oggi” e risalire poi al tema Europa. Far politica sul terreno dell’autonomia, vale a dire assumendo il punto di vista del soggetto sovversivo e di conseguenza analizzando le figure e i modi di agire del proletariato precario-cognitivo. Ritrovo infatti i bisogni e i desideri di questo soggetto come dispositivo centrale, virtualmente egemonico, nell’analisi dei movimenti della moltitudine dominata e sfruttata nella sua lotta contro l’ordine capitalista.

[–>]


Nuvole cinguettanti che offuscano i padroni della Rete

Posted: Agosto 24th, 2013 | Author: | Filed under: 99%, au-delà, comune, digital conflict, epistemes & società, hacking, Révolution, vita quotidiana | Commenti disabilitati su Nuvole cinguettanti che offuscano i padroni della Rete

di Pizio Daniele

La rivoluzione o la rivolta non si fanno con Twitter, come è stato sostenuto con le primavere arabe. Il social network ha però il potere di veicolare punti di vista ostili al potere. Un volume sul suo uso politico.

hot

Il sapere, è noto, non è fatto per comprendere ma per prendere posizione. Un’affermazione che sembra tanto più vera quando ci si ritrova tra le mani Blitzkrieg Tweet. Come farsi esplodere in rete, l’ultimo libro di Francesco De Collibus (Agenzia X, pp. 136, euro 12): dalla sua lettura, statene certi, trarrete spunti preziosi per decidere come schierare le vostre truppe sul campo di battaglia dell’informazione.

Una premessa è doverosa. L’autore (filosofo, informatico e animatore di spinoza.it) non ha dato alle stampe l’ennesimo manuale di guerriglia marketing. O almeno, non sembra essere stato mosso da quest’unico intento. Certo, il libro è denso di suggerimenti su come concepire le vostre bombe mediatiche, influenzare l’opinione pubblica e «incendiare» il terreno della comunicazione (possibilmente senza farvi terra bruciata intorno). Ma allo stesso tempo, sotto la superficie delle 130 gustose pagine pubblicate da Agenzia X scorre come un fiume carsico una stimolante riflessione sulla rete, le ambivalenze dei fenomeni sociali che l’attraversano e i pericoli che ne stanno mettendo a repentaglio la libertà.

[–>]


Negri Illustrated

Posted: Luglio 31st, 2013 | Author: | Filed under: 99%, Comix, comune, comunismo, critica dell'economia politica, Marx oltre Marx, postcapitalismo cognitivo, postoperaismo | 21 Comments »

Constituent Comics: Antonio Negri Illustrated

weather_underground

One of the first texts that introduced me to the Italian political traditions of Operaismo and Autonomia was Italy: Autonomia, Post-Political Politics published by semiotext(e). I found my copy at Moe’s books in Berkeley, and for years it was the pride of my little library. This was years before it was reprinted. I would show it to friends, and offer to make copies at work for whoever was interested, my personal act of auto-reduction and sabotage. I poured over the writings of Negri, Tronti, Bifo, and Virno, struggling to make sense of concepts that would change me over years to come. At the end of this book there is a comic by B. Madaudo Melville, detailing the kidnapping of Aldo Moro. This was immediately legible, brought to life in slashes of ink that immediately suggested a tumultuous time with thick strokes of ink.

[–>]


10 reasons communism will win

Posted: Luglio 15th, 2013 | Author: | Filed under: 99%, comune, comunismo, Marx oltre Marx, Révolution, vita quotidiana | Commenti disabilitati su 10 reasons communism will win

by libcom.org

marxisback3

The top ten reasons to be optimistic, politically, no matter how bad the situation seems at present.

As those of you who know me will know, I am a very pessimistic person, politically speaking. For the time being I think that we, meaning both the working class and those of us who are the minority of the class who want to create a free, communist society, are pretty much fucked.

[–>]


Robert Castel

Posted: Luglio 5th, 2013 | Author: | Filed under: 99%, au-delà, comune, critica dell'economia politica, Marx oltre Marx, postcapitalismo cognitivo, Révolution | Commenti disabilitati su Robert Castel

La fragile società del non lavoro

di Benedetto Vecchi

Dall’ordine psichiatrico alla questione sociale

Bansky1

Docente e ricercatore all’«École des hautes études en sciences sociales», Robert Castel non ha mai nascosto il suo interesse per gli aspetti più problematici del «vivere in società». Dopo una breve collaborazione con Pierre Bourdieu, ha concentrato la sua attenzione alla psichiatria, alla fabbrica e alle istituzione del welfare state. La sua griglia teorica trova poche eco nelle scienze sociali francesi. Anzi si può tranquillamente dire che è stato più studiato fuori dai confini nazionali che in Francia (i suoi scritti sono stati molto discussi in Germania e in Americalatina). In Italia sono stati tradotti: «Lo psicanalismo» (Einaudi), «L’ordine psichiatrico. L’epoca d’oro dell’alienismo» (Feltrinelli), «L’insicurezza sociale. Che significa essere protetti?» (Einaudi), «Le metamorfosi della questione sociale. Una cronaca del salariato» (Sellino), «La discriminazione negativa» (Quodlibet) e questo libro-intervista «Proprietà privata, proprietà sociale e proprietà di sé» può essere considerato il testamento dello studioso recentemente scomparso. Ha inoltre il pregio di presentare una lucida analisi della crisi sociale provocata dal neoliberismo e di proporre il reddito di cittadinanza come proposta per salvaguardare lo spirito del welfare state.

[–>]