Posted: Febbraio 9th, 2012 | Author: agaragar | Filed under: bio, comune | Commenti disabilitati su Zizek
La Rivolta della Borghesia Salariata
Come ha fatto Bill Gates a diventare l’uomo più ricco d’America? La sua ricchezza non ha nulla a che fare con la produzione di un buon software Microsoft a prezzi inferiori rispetto ai suoi concorrenti, o con lo ’sfruttare’ i suoi lavoratori con più successo (Microsoft paga i lavoratori intellettuali uno stipendio relativamente alto). Milioni di persone ancora acquistano il software Microsoft, perché Microsoft si è imposto come uno standard quasi universale, praticamente monopolizzando il campo, come una incarnazione di ciò che Marx chiamava il ‘General Intellect’, con la quale egli intendeva la conoscenza collettiva in tutte le sue forme, dalla scienza al know-how pratico. Gates effettivamente ha privatizzato parte del general intellect ed è diventato ricco appropriandosi della rendita che ne seguì.
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Posted: Febbraio 9th, 2012 | Author: agaragar | Filed under: comune | Commenti disabilitati su il manifesto
Senza fine
09.02.2012
Siamo alla prova cruciale, al corpo a corpo con la nostra stessa vita materiale e politica. Il manifesto andrà in liquidazione coatta amministrativa. Verranno funzionari di governo, che si sostituiranno al nostro consiglio di amministrazione. È una procedura cui siamo stati costretti dai tagli alla legge dell’editoria. Noi, come altre cento testate, nazionali e locali, non potremo chiudere il bilancio del 2011. Mario Monti e il ministro Passera potrebbero riuscire dove Berlusconi e Tremonti hanno fallito. Usiamo il condizionale perché non abbandoniamo il campo di battaglia e siamo ancora più determinati a combattere contro le leggi di un mercato che della libertà d’informazione farebbe volentieri un grande falò. La fine del manifesto sarebbe la vittoria senza prigionieri di un sistema che considera la libertà di stampa non un diritto costituzionale ma una concessione per un popolo di sudditi. La fisionomia della nostra testata, il suo carattere di editore puro, il nostro essere una cooperativa di giornalisti, hanno sempre costituito una felice anomalia, un’eresia, la testimonianza in carne e ossa che il mercato non è il monarca assoluto e le sue leggi non sono le nostre.
Il compito che ci assumiamo e a cui vi chiediamo di partecipare è tutto politico. I tagli ai finanziamenti per l’editoria cooperativa e politica non sono misurabili «solo» in euro, in bilanci in rosso, in disoccupazione. Naturalmente, se avessimo la testa di un Marchionne sapremmo cosa fare per far quadrare i bilanci. Così come un vero mercato della pubblicità ci aiuterebbe a far quadrare i conti, e un aumento dei lettori nel nostro paese ci farebbe vivere in una buona democrazia. Ma è altrettanto evidente che le nostre difficoltà sono lo specchio della profonda crisi della politica, l’effetto di quella controrivoluzione che ha coltivato i semi dell’antipolitica, del «sono tutti uguali» fino a una sorta di pulizia etnica delle idee e dell’informazione.
Care lettrici e cari lettori, siamo chiamati, noi e voi, a una sfida difficile e avvincente. Dovremo superare nemici visibili e trappole insidiose. Sappiamo come replicare alle politiche di questo governo, ma siamo profeti disarmati contro il successo del populismo, che urla contro il potere assumendone modi e fattezze. State con noi, comprateci tutti i giorni, abbiamo bisogno di ognuno di voi. Adesso che tutti hanno imparato lo slogan dei beni comuni, lasciateci la presunzione di avere rappresentato una delle sue radici, antica e disinteressata. Ed è per questo che nell’origine della nostra storia crediamo di vedere ancora una vita futura.
Posted: Febbraio 7th, 2012 | Author: agaragar | Filed under: comune, Révolution | Commenti disabilitati su Netwar 2.0: Verso una convergenza della “calle” e della rete
di GIORGIO GRIZIOTTI, DARIO LOVAGLIO e TIZIANA TERRANOVA
Circa un anno fa la nascente forza d’espressione della moltitudine sulla rete si è imposta all’attenzione mondiale nella battaglia Wikileaks ed in seguito, a partire dalla Tunisia , nelle rivoluzioni di quella grande area e nei movimenti 15M e Occupy.
Dopo un anno chiave, denso di minacce e promesse nate, queste ultime, da un movimento mondiale completamente nuovo, la governance finanziarizzata, cosciente della grande minaccia che l’autocomunicazione orizzontale delle moltitudini fa pesare sul suo dominio, cerca di riprendere con forza l’attacco alla libertà sulla rete.
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Posted: Febbraio 6th, 2012 | Author: agaragar | Filed under: comune | Commenti disabilitati su Da Marx all’operaismo
Da Marx all’operaismo: storia, concetti, problemi
UniNomade Commonware
Percorso di autoformazione
Bologna, gennaio-maggio 2012
Commonware è lo spazio di UniNomade dedicato alla condivisione dei saperi e alla costruzione di percorsi di conricerca e autoformazione. É una cassetta degli attrezzi per i movimenti e dentro i movimenti, un luogo di elaborazione di nomi e categorie comuni, un laboratorio di formazione politica e di inchiesta militante. Commonware è in particolare una critica della società della conoscenza e un modulo replicabile e virale che sfida gli open courseware dell’accademia globale, cioè i pacchetti formativi dell’università-azienda che producono dequalificazione e precarietà.
Il primo corso di Commonware ha come obiettivo la socializzazione ed elaborazione critica di esperienze e concetti della storia del pensiero radicale e della lotta di classe, a partire da Marx fino ad arrivare all’operaismo. Nelle otto lezioni previste ci poniamo l’obiettivo di costruire una base condivisa per riflettere sugli strumenti fondamentali volti a comprendere la genealogia del presente e, dunque, ad agire al suo interno in direzione di una trasformazione dei rapporti sociali.
Questa prima sperimentazione laboratoriale si terrà dalla metà di gennaio alla fine di giugno 2012 a Bologna, per poter consentire una continuità nel percorso formativo a coloro che vi prenderanno parte. A tal scopo mettiamo a disposizione una bibliografia consigliata, oltre a testi e materiali che verranno indicati di volta in volta nel corso. Essendo un modello riproducibile, il laboratorio proseguirà di semestre in semestre in altri luoghi, per dare concretamente corpo a un’università nomade. Tutte le lezioni verranno trasmesse in streaming e raccolte alla pagina Commonware, così da consentire a tutti di seguirle in diretta o di scaricare l’intero modulo formativo. Per partecipare al corso o chiedere ulteriori informazioni potete scrivere all’indirizzo
commonware@uninomade.org
Programma
Università di Bologna (Aula 2 – Facoltà di Lettere e Filosofia, Via Zamboni 38)
#1 – Introduzione al corso
Sandro Mezzadra e Gigi Roggero (martedì 24 gennaio, h. 16)
#2 – Marx: un’introduzione alla critica dell’economia politica
Adelino Zanini (martedì 31 gennaio, h. 16)
#3 – Stato e costituzione
Sandro Chignola (mercoledì 22 febbraio, h. 16)
#4 – Storia dei movimenti dagli anni ’60 a oggi
Antonio Negri (mercoledì 7 marzo, h. 16)
#5 – Moneta e capitale finanziario
Christian Marazzi (venerdì 23 marzo, h. 16)
#6 – Produzione/riproduzione e critica femminista
Alisa Del Re (giovedì 29 marzo, h. 16)
#7 – Operaismo e composizione di classe
Sergio Bologna (giovedì 17 maggio, h. 16)
#8 Inchiesta e conricerca
Federico Chicchi e Salvatore Cominu (mercoledì 30 maggio, h. 16)
Posted: Febbraio 5th, 2012 | Author: agaragar | Filed under: comune | Commenti disabilitati su benecomunismo
Il manifesto di Napoli
La piattaforma politica per la realizzazione di una rete dei Comuni per i beni comuni: piena attuazione del referendum sull’acqua, processo costituente per un’Europa sociale, democratica e federale, sostegno alla Fiom, confronto con i movimenti, diritti ai migranti.
(Redatto sulla base della relazione introduttiva, del dibattito seminariale e delle relazioni in plenaria al Forum di Napoli sui beni comuni).
Le amministratrici e gli amministratori locali, insieme alle cittadine e ai cittadini che hanno partecipato a Napoli al primo Forum dei Comuni per i beni comuni, il 28 gennaio 2012, ritengono indispensabile la prosecuzione dell’esperienza iniziata a Napoli per costruire insieme una rete permanente di amministratori per i beni comuni, a partire dalla necessità di un impegno reale e concreto per i beni comuni e la democrazia partecipativa da parte di tutti coloro i quali intendano proseguire nel cammino intrapreso verso la costruzione di un’autentica alternativa che parte dal basso; in particolare, assumono come indispensabile l’assunzione di una piattaforma politica condivisa, su cui impegnarsi attraverso l’adozione di coerenti pratiche locali e l’apertura di vertenze nazionali; questa piattaforma si basa sui seguenti obiettivi:
1. Piena attuazione della volontà referendaria espressa lo scorso 13 giugno, attraverso una mobilitazione immediata contro l’art. 26 del Decreto Monti bis che riproduce inasprendola la legislazione abrogata dal referendum. Sono i ventisette milioni di cittadine e cittadini che hanno votato sì ai referendum sull’acqua e contro il nucleare a legittimare il processo dei comuni per i beni comuni: la loro voce, proveniente dai territori va trasmessa al Presidente della Repubblica e al Presidente del Consiglio.
2. Pieno riconoscimento politico, almeno nella forma della pubblicità sui siti comunali, che i referendum lungi dal riguardare la sola acqua impongono una moratoria nella liberalizzazione della gestione di tutti i servizi (quesito referendario n. 1), nonché una critica al modello di sviluppo fondato sulle grandi opere e sulla concentrazione energetica (quesito referendario n. 3).
3. Ripubblicizzazione, cioè verifica dei passi politici e giuridici necessari per trasformare le Spa a capitale pubblico in Aziende Speciali Partecipate, sul modello di ABC Napoli, sia nel settore dell’ acqua che negli altri servizi pubblici per scongiurare le alienazioni forzate di capitale pubblico di cui al Decreto Berlusconi-Tremonti del Ferragosto 2011 e al Decreto Monti bis.
4. Assunzione degli atti necessari per l’eliminazione del 7% di «remunerazione del capitale investito» dalla tariffa idrica, nonché pieno sostegno giuridico e politico della campagna di obbedienza civile iniziata dal Forum dei movimenti per l’acqua, rifiutando ogni taglio della fornitura idrica o di altre forniture essenziali nei territori di propria giurisdizione.
5. Denuncia della morsa insostenibile del Patto di Stabilità interno sulla finanza locale, e quindi sugli effettivi spazi di autonomia e autogoverno dei Comuni stessi; campagna di rottura collettiva, condivisa e coordinata, dei suoi vincoli a partire dalla discussione e dal voto dei bilanci di previsione per l’anno 2012; conseguente apertura di una vertenza conflittuale con il governo e il Parlamento nazionali per ottenere un allentamento dei suoi criteri applicativi, con l’obiettivo di escluderne, a partire dai bilanci dell’anno in corso, gli investimenti per le Aziende speciali e partecipate e le spese per i servizi pubblici essenziali, per il welfare e la cura ecologica del territorio.
6. Richiesta di un impegno pubblico dei parlamentari eletti nel territorio per far mancare i voti necessari al raggiungimento della maggioranza dei due terzi al progetto di riforma costituzionale per l’inserimento del vincolo al pareggio di bilancio.
7. Assunzione del processo costituente per un’Europa sociale, politica democratica e federativa, oltre e contro le attuali politiche dell’Unione e della Bce che stanno trovando nella revisione dei Trattati ulteriore conferma, come naturale e necessario terreno di sviluppo dell’iniziativa delle Autonomie locali per i beni comuni: conseguente pieno sostegno, anche tramite le relazioni già in essere con altri governi locali in Europa, della stesura e della promozione della Carta Europea dei Beni Comuni, così come già deliberato dal Comune di Napoli.
8. Pieno riconoscimento del lavoro come bene comune e sostegno convinto delle iniziative che la Fiom sta ponendo in essere in tale direzione a partire dalla manifestazione nazionale dell’11 febbraio. Impegno a fronteggiare il modello autoritario e antidemocratico di Pomigliano in qualsiasi parte del territorio nazionale; Assunzione politica in prima persona del reddito di cittadinanza come battaglia caratterizzante un’uscita dalla crisi economica che parta dalla più equa distribuzione delle risorse.
9. Attiva prosecuzione del confronto iniziato a Napoli con i movimenti e le forze sociali che si battono per i beni comuni e che mettono in atto pratiche dirette, anche tramite l’aperto riconoscimento politico che le occupazioni di immobili per esigenze abitative, sociali o culturali direttamente collegate ai valori costituzionali costituiscono un legittimo esercizio di diritti costituzionali e una valida pratica di cittadinanza attiva. Nessun amministratore presente richiederà né autorizzerà l’utilizzo della forza pubblica al fine di risolvere vertenze sui beni comuni.
10. Trasferimento senza onere alcuno ai Comuni, per la realizzazione di progetti di utilità sociale, di immobili e aree demaniali oggi inutilizzate; opposizione, in ogni possibile forma giuridica e politica, del cosiddetto federalismo demaniale come strumento di vendita e privatizzazione dei beni comuni; moratoria di ogni alienazione di cespiti ed indizione di apposite assemblee pubbliche per deliberare sulla pubblica utilità di ogni eventuale progetto che comporti dismissione di cespiti di patrimonio pubblico, che gli amministratori riconoscono appartenere ai cittadini e non agli enti rappresentativi.
11. Forte impulso allo sviluppo di processi di democrazia partecipativa su scala locale ed individuazione di nuovi istituti e figure che assumano una diretta responsabilità istituzionale nella promozione di un ampio processo di riconoscimento delle autonomie sociali e di diffusione del potere decisionale. Incentivare tutti gli strumenti di democrazia diretta a livello locale (referendum consultivi, propositivi, abrogativi) estendendo i diritti di partecipazione ai migranti e ai sedicenni.
12. Sostegno alla stampa indipendente, strumento indispensabile di democrazia, in quanto indispensabile per la formazione e lo sviluppo di quella cittadinanza attiva che è necessaria per qualunque progetto di difesa e cura dei beni comuni. Anche l’informazione va considerata un bene comune.
13. Implementazione immediata di politiche di radicale conversione ecologica dei sistemi economici locali, improntate alla cura dei beni comuni nella produzione energetica, nello smaltimento dei rifiuti e nelle scelte di pianificazione territoriale; cessazione della politica dell’incenerimento dei rifiuti per investire invece su cultura e prevenzione, riduzione e recupero, riuso e riciclaggio; consumo di territorio zero, rinunciando a qualsivoglia forma di condono.
14. Impegno concreto e passi giuridici anche vertenziali, a partire dagli Statuti comunali, per il riconoscimento della cittadinanza e dei pieni diritti civili e politici per i migranti, anche tramite il ricorso all’istituzione della “cittadinanza municipale” in quanto prima possibile mitigazione delle conseguenze sociali di un modello di sviluppo fondato sulla guerra che enfaticamente si ripudia come immorale ed incostituzionale.
15. Riconoscimento dei nuovi diritti di cittadinanza digitale, attraverso la promozione di Internet e Wi-fi gratuiti e pieno accesso online ai dati e alle informazioni che riguardano atti e attività dell’Amministrazione.
16. Intervenire per riformare le istituzioni culturali locali, in termini coerenti con l’idea della cultura come bene comune, da governarsi sulla base di forme giuridiche partecipate, sull’esempio del Teatro Valle di Roma; impegno a fronteggiare la progressiva privatizzazione delle Università pubbliche ed in generale di tutte le forme del sapere e della conoscenza.
17. Modifica degli Statuti comunali al fine di inserirvi la nozione giuridica di beni comuni, così come definito dalla Commissione per la Riforma dei Beni pubblici (la cosiddetta Commissione Rodotà) e già riconosciuto nello Statuto del Comune di Napoli.
Infine, tutti i partecipanti ai Tavoli hanno espresso la propria genuina solidarietà nei confronti di tutti gli arrestati e la propria autentica indignazione per la recente offensiva giudiziaria nei confronti del movimento No Tav della Valsusa, esempio di comunità in lotta per decidere democraticamente sulle scelte che riguardano il proprio territorio.
Beppe Caccia, Alberto Lucarelli, Ugo Mattei, Sandro Medici, Norma Rangeri, Guido Viale
intervista a Guido Viale
Posted: Febbraio 1st, 2012 | Author: agaragar | Filed under: comune, crisi sistemica | Commenti disabilitati su Il gigante che dorme
di Mario Tronti
Ragioniamo. Ho letto così il discorso di Asor Rosa (“I sette pilastri della saggezza”, il manifesto….). Dai pezzi sparsi – proponeva – cerchiamo di ricostruire il puzzle, mettendo in fila eventi e fatti, ciò che di nuovo è accaduto e sta per accadere. Un saggio da rivista, più che un articolo di giornale. Ma il manifesto è un giornale pensante. E dunque sta bene così. Il passaggio è inedito. Il salto rispetto all’immediato passato c’è stato. È compito di ognuno di noi riposizionarsi sul nuovo terreno, nell’analisi e nell’iniziativa.
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Posted: Febbraio 1st, 2012 | Author: agaragar | Filed under: comune | Commenti disabilitati su L’Italia ai tempi di Monti
Eat the Rich – Magnammece o’ padrone!
Collettivo Autorganizzato Universitario – Napoli
Lavoratori della metropoli in lotta CLASH CITY WORKERS
La crisi consiste appunto nel fatto che il vecchio muore e il nuovo non può nascere;
in questo interregno si verificano i fenomeni morbosi più svariati.
Antonio Gramsci, Quaderni dal carcere (Q. 3, paragrafo 34)
Una premessa, banale: i movimenti sociali sono sempre faccende complesse, dalle molte sfaccettature, che non ci consegnano mai una “forma” pura rispetto a cui noi dobbiamo semplicemente schierarci, e che non consentono indebite astrazioni che isolino un aspetto per esaltarlo o demonizzarlo.
Questa complessità non ci deve però mai impedire di pronunciarci e agire, soprattutto se pretendiamo di voler cambiare le cose.
In questo documento non si tratterà quindi di giudicare le cose in base a presunte affinità o divergenze, ma di provare a capire cosa sta succedendo intorno a noi per cercare magari di formulare e praticare un’azione alternativa, più strutturata, forse più efficace. Invece tutto quello che si è detto sugli avvenimenti delle ultime settimane, dalla mobilitazione dei tassisti a quella dei “forconi”, ha oscillato fra movimentismo ed esaltazione per qualsiasi cosa faccia casino, e un disinteresse che soltanto la caccia (peraltro esclusivamente telematica) al “fascista infiltrato” è sembrata scuotere.
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Posted: Gennaio 27th, 2012 | Author: agaragar | Filed under: comune, crisi sistemica, critica dell'economia politica | 51 Comments »
di TONI NEGRI
Per rilanciare il dibattito attorno alla rubrica “America Latina” di Uninomade, mi sembra importante innanzitutto giustificare qui di nuovo il fatto di aver aperto quella rubrica, insistendo sullo studio del pensiero politico e delle pratiche istituzionali, sull’informazione sulle lotte, sulle sconfitte e sulle conquiste dei movimenti popolari e di classe… insomma vorrei prima di tutto spiegare di nuovo perché per noi di Uninomade 2.0, l’America Latina costituisca un vero e proprio laboratorio politico.
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Posted: Gennaio 27th, 2012 | Author: agaragar | Filed under: comune, critica dell'economia politica, Marx oltre Marx, postcapitalismo cognitivo, postoperaismo | Commenti disabilitati su La legge del valore nel passaggio dal capitalismo industriale al nuovo capitalismo
di CARLO VERCELLONE
Lo scopo di quest’articolo è di caratterizzare, nel quadro teorico post-operaista, il senso logico e storico della marxiana legge del valore, nel passaggio dal capitalismo industriale al capitalismo cognitivo.In questa prospettiva, l’analisi si svilupperà in tre stadi. Nel primo si proporrà di precisare cosa bisogna intendere per legge del valore/tempo di lavoro e in cosa consiste la sua articolazione alla legge del plusvalore di cui è una variabile dipendente e storicamente determinata. In riferimento a questa articolazione utilizzeremo la nozione di legge del valore/plusvalore. Nel secondo e nel terzo stadio, l’attenzione sarà focalizzata sulle principali dinamiche che spiegano la forza progressiva della legge del valore/plusvalore nel capitalismo industriale, quindi la sua crisi nel capitalismo cognitivo.
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Posted: Gennaio 25th, 2012 | Author: agaragar | Filed under: comune, crisi sistemica, postcapitalismo cognitivo | Commenti disabilitati su Auto-comunicazione di massa
INTERVISTA A MANUEL CASTELLS
Dal sito www.outraspalavras.net , una intervista di Sergio Martino, della trasmissione della radio spagnola Radio Europa Abierta a Manuel Castells, sociologo e studioso di internet. Il testo è stato tradotto dallo spagnolo al portoghese da Daniela Frabasile e Gabriela Leite Martins, e dal portoghese all’italiano da www.democraziakmzero.org.
Premessa
Negli Stati Uniti, il Congresso esamina leggi (SOPA e PIPA) che possono impedire lo scambio di contenuti in rete – e, qualora fossero adottata, riguarderanno gli utenti di Internet in molti paesi. In Cina, la campagna annunciata dal presidente Hu Jintao per “promuovere l’identità culturale” del paese comprende un rafforzamento della censura su certi contenuti che circolano in rete. Ma in tutto il mondo, internet continua a mettere in relazione gli esseri umani senza alcuna intermediazione di governi o imprese – e in casi sempre più numerosi, a facilitare movimenti che rovesciano dittature e sfidano il potere economico. Qual è il futuro di Internet, in mezzo a queste tendenze tanto contraddittorie?
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