Virno, intelletto generale e uso della vita

Posted: Novembre 13th, 2015 | Author: | Filed under: anthropos, au-delà, bio, comunismo, epistemes & società, post-filosofia, postoperaismo, Révolution | Commenti disabilitati su Virno, intelletto generale e uso della vita

di Paolo Godani

archivio

L’idea di mondo è la nuova edizione ampliata di un libro ormai classico, che Paolo Virno pubblicò nel 1994 per manifestolibri con il titolo Mondanità. Il testo era composto dal saggio omonimo e da un altro intitolato Virtuosismo e rivoluzione, ai quali ora se ne accompagna un terzo, scritto nel 2014: L’uso della vita. Quest’ultimo – avverte l’Autore – non è da considerarsi come un’appendice o un «contrappunto al canovaccio teorico elaborato vent’anni or sono», bensì come una sorta di «enunciazione stenografica, scandita da tesi perentorie, di un programma di ricerca ancora da realizzare».

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Vita, lavoro, linguaggio. Biopolitica e biocapitalismo

Posted: Novembre 1st, 2015 | Author: | Filed under: au-delà, bio, comune, comunismo, epistemes & società, Foucault, General, post-filosofia, postoperaismo | Commenti disabilitati su Vita, lavoro, linguaggio. Biopolitica e biocapitalismo

di SANDRO CHIGNOLA

Alzamora

1. Non mi è semplice intervenire sul tema che mi è stato proposto. Non mi è facile per almeno due motivi. Il primo concerne la mia riluttanza a tornare su quello che, in ambito filosofico politico almeno, viene sedimentandosi come il «canone» filosofico della biopolitica. Foucault, Benjamin, Arendt e poi l’uso che di essi è stato fatto da Agamben, Negri-Hardt o Esposito. Il secondo per la difficoltà che ho, una difficoltà probabilmente solo mia, a impostare un intervento sui saperi e sui poteri della biopolitica che si sforzi di passare per così dire all’esterno dell’ordine del discorso su cui si impegna questa parte, una parte che è in fondo anche la mia, della filosofia politica contemporanea. Non entrerò pertanto nel merito della questione di come è venuta evolvendosi questa discussione, né mi addentrerò nei problemi di filologia sollevati dall’uso che è stato fatto delle categorie foucaultiane da parte di autori che vi si sono riferiti con modalità molto differenti e, almeno in alcuni casi, sottoponendole consapevolmente ad una torsione. Ciò che mi propongo di fare in questa occasione è qualcosa di diverso, ed in particolare di cartografare processi dentro i quali saperi e poteri agiscono gli uni sugli altri in un processo di co-produzione circolare surdterminato dall’assiomatica del capitale e da alcune delle sue forme contemporanee di accumulazione. Mi scuso in anticipo se sarò piuttisto sommario e se, proprio per questo, rinvierò troppo spesso e in modo davvero poco elegante a miei altri lavori.

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Pensare la crisi con J. Derrida

Posted: Settembre 24th, 2015 | Author: | Filed under: au-delà, BCE, crisi sistemica, epistemes & società, post-filosofia | Commenti disabilitati su Pensare la crisi con J. Derrida

di RICCARDO ANTONIUCCI

Il valore politico del pensiero di Derrida sta nella decostruzione della sovranità e nell’elaborazione di una pratica di giustizia che sia incondizionale. La responsabilità come vero antidoto alla violenza

Derrida

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La Primavera di Atene

Posted: Settembre 14th, 2015 | Author: | Filed under: au-delà, BCE, bio, crisi sistemica, critica dell'economia politica | Commenti disabilitati su La Primavera di Atene

di Yanis Varoufakis

[Abbiamo tradotto integralmente il discorso di Yanis Varoufakis alla Festa della Rosa di Frangy-en-Bresse. E ve lo presentiamo diviso nelle sue varie parti.

E’ un documento straordinario per comprendere il colpo di Stato antidemocratico che l’Eurogruppo ha perpetrato nei confronti della Grecia, la condizione di protettorato politico ed economico in cui versa la Grecia oggi e colpirà chiunque si opporrà ai diktat relativi all’austerità dei Signori dell’Euro. E’ una guerra contro la democrazia. E la stiamo perdendo]

yanis

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Un medium pronto a tutto

Posted: Settembre 13th, 2015 | Author: | Filed under: anthropos, arts, au-delà, digital conflict, epistemes & società, postcapitalismo cognitivo | Commenti disabilitati su Un medium pronto a tutto

di Francesco Antonelli

Codici aperti
« La razionalità digitale» del filosofo Byung Chul Han e un’inchiesta sull’uso di Internet come strumento politico aiutano a demistificare l’idea che il web sia il protopito di una forma inedita di democrazia diretta.

scale

Il rap­porto tra Rete e demo­cra­zia è uno dei feno­meni più stu­diati dalle scienze sociali con­tem­po­ra­nee. Que­sto accade per­ché, sin dal loro appa­rire, que­sti mezzi di comu­ni­ca­zione si carat­te­riz­zano per l’interattività e la pos­si­bi­lità data agli utenti di comu­ni­care senza i tra­di­zio­nali fil­tri alla cir­co­la­zione di opi­nioni e con­te­nuti del pas­sato (mass media, par­titi e intel­let­tuali). Se nell’Ottocento il fan­ta­sma che «s’aggira per l’Europa» era stato il comu­ni­smo, il Nove­cento ha nutrito le pro­prie classi diri­genti del culto della delega e del rifiuto della par­te­ci­pa­zione diretta al governo della cosa pub­blica, sino ad arri­vare ad un punto, alla fine del XX secolo, nel quale il nuovo fan­ta­sma che «s’aggira» è rap­pre­sen­tato dalle ondate di desta­bi­liz­za­zione e di rias­se­sta­mento delle post-democrazie con­tem­po­ra­nee favo­rite dall’ascesa delle tec­no­lo­gie digitali.

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Passioni ludiche senza desiderio

Posted: Agosto 26th, 2015 | Author: | Filed under: anthropos, au-delà, bio, epistemes & società, post-filosofia | Commenti disabilitati su Passioni ludiche senza desiderio

di Jean Baudrillard

Baudrillard4

È quello che dice il Dia­rio del sedut­tore: nella sedu­zione non c’è nes­sun sog­getto padrone di una stra­te­gia, e quando que­sta si dispiega nella piena con­sa­pe­vo­lezza dei mezzi pos­se­duti, è ancora sot­to­messa a una regola del gioco che le è supe­riore. Dram­ma­tur­gia rituale al di là della legge, la sedu­zione è un gioco e un destino che con­duce ine­lut­ta­bil­mente i pro­ta­go­ni­sti verso la pro­pria fine, senza che la regola sia infranta, poi­ché è lei che li lega. E l’obbligo fon­da­men­tale è che il gioco con­ti­nui, sia pure a costo di morire. Una spe­cie di pas­sione lega dun­que i gio­ca­tori alla regola che li lega, e senza la quale non sarebbe pos­si­bile giocare.

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Biopower, psychopower and the logic of the scapegoat

Posted: Giugno 12th, 2015 | Author: | Filed under: anthropos, arts, au-delà, bio, Deleuze, epistemes & società, post-filosofia, Révolution | 166 Comments »

by Bernard Stiegler

bansky14

The capture of attention by technological means is a global phenomenon (affecting all continents), a massive one (affecting all generations and all social strata) and totally new: the length of capture has now reached 6 hours a day in the USA, not to mention the phenomena of hyper-attention, to use the term of Katherine Hayles, which provoke a splitting of attention between several media simultaneously, and which motivate the Kaiser family foundation to modify its figures – increasing the average number of hours to 8 and a half per day for American adolescents.

Humanity has never experienced such a phenomenon of synchronised and hyper-realist collective hallucination, and the consequences of these facts on psychical and collective individuation are as yet hardly theorized, although they are beginning to enter as objects of the study of psychopathology, or investigations in the human sciences, for example the case of the syndrome of cognitive saturation. Nevertheless, the pathogenic factors caused by this actual situation remain most of the time analysed in “neurocentric” terms – as for the questions tied to attention deficit – when in fact their causality is massively sociotechnical and therefore economic-political, even though the neuropsychic “terrains” play their role.

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Agamben “inoperoso” ovvero l’equivoco dell’energeia

Posted: Giugno 8th, 2015 | Author: | Filed under: anthropos, arts, au-delà, bio, epistemes & società, Foucault, philosophia, post-filosofia | Commenti disabilitati su Agamben “inoperoso” ovvero l’equivoco dell’energeia

di Lorenzo Mainini

Agamben1

Con L’uso dei corpi (2014) Giorgio Agamben riconosce una “conclusione” del suo percorso filosofico e apre alla stabilizzazione di quei concetti che hanno segnato da sempre il suo pensiero. Fra tutti l’inoperosità – quella permanenza in se stessi, quell’inattualità, che Agamben pensa come forma della “resistenza” a un potere che invece attualizza, mette in opera e attiva. Alcuni critici, nel discutere l’ultimo lavoro agambeniano, hanno avuto gioco facile nel confermare i rischi già rilevabili in corso d’opera. Negri, ad esempio, osservava che, alla lettura d’Agamben, s’avverte l’impressione di trovarsi al cospetto di “qualcuno che ha colto il problema e non vuole, meglio, non può più risolverlo”1.

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Sacralizzazione della carne e scomunica del corpi

Posted: Maggio 30th, 2015 | Author: | Filed under: anthropos, au-delà, bio, post-filosofia | Commenti disabilitati su Sacralizzazione della carne e scomunica del corpi

di ALBERTO ABRUZZESE

Bene dire da subito il senso delle parole usate nel titolo. Prima di tutto c’è in gioco la distinzione tra carne e corpo, distinzione che apre una serie di distinzioni, immediatamente più chiare, come ad esempio quelle tra intelligenza localizzata e intelligenza centralizzata (si pensi a quanto la carne lavori senza che il corpo che la mette al lavoro se ne accorga); tra sensibilità presente e sensibilità assente (si pensi al fenomeno per cui l’essere umano continua a sentire vivo l’arto che pure gli è stato amputato; e come la carne riemerga dal coma cerebrale).

mutante

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Realismo della potenza. Per una nuova immagine dell’organizzazione politica

Posted: Maggio 27th, 2015 | Author: | Filed under: anthropos, au-delà, comune, comunismo, crisi sistemica, epistemes & società, Révolution | Commenti disabilitati su Realismo della potenza. Per una nuova immagine dell’organizzazione politica

di INSTITUTO DE INVESTIGACIÓN Y EXPERIMENTACIÓN POLÍTICA (IIEP)*.

I. Opacità strategica

Un’“opacità strategica” – così la chiama Raquel Gutiérrez Aguilar[1] – perturba la comprensione collettiva dell’attuale conflittualità sociale. Sono pochi i protagonisti del sistema politico che vi prestano attenzione, con eccezione, degna di nota, della chiesa. Tuttavia, negli ultimi anni i sintomi si moltiplicano: dalle ricorrenti crisi prodotte dalle occupazioni di terra – inoccultabili a seguito dell’occupazione del Parque Indoamericano e dell’intervento poliziesco, repressivo e razzista che ne ha posto fine[2] – agli ammutinamenti della polizia del dicembre 2013, passando per la crescita di una violenza legata all’universo del narcotraffico che costituisce una sfida, nella forma di uno scontro non dissimulato, allo sviluppo delle organizzazioni sociali nei quartieri periferici.

eros

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