Posted: Ottobre 6th, 2013 | Author: agaragar | Filed under: 99%, BCE, crisi sistemica, critica dell'economia politica, epistemes & società, Global, Marx oltre Marx | 2 Comments »
Per comprendere la natura della crisi delle istituzioni democratiche che accompagna la crisi economica esplosa tra il 2007 e il 2008 appare sempre più urgente definire un quadro analitico di lungo periodo: la deriva plebiscitaria e carismatica non è che un frutto del trentennio neoliberista apertosi dalla metà degli anni Settanta.
di Alberto Burgio, da www.costituzionalismo.it
Tra liberismo e fascismo
In estrema sintesi, il senso di questo intervento consiste nell’affermare che è possibile comprendere la crisi della politica, nell’ambito della quale si pongono fenomeni oggi particolarmente vistosi come l’astensionismo di massa, la critica della democrazia rappresentativa e l’invocazione della democrazia diretta, soltanto se la si inquadra in un contesto ampio e di lungo periodo. Ampio, nel senso che questa crisi si collega alla crisi sociale ed economica (in verità anche a una crisi che Gramsci definirebbe «intellettuale e morale»); di lungo periodo, poiché essa chiama in causa una «grande trasformazione» verificatasi nel corso degli ultimi 50-60 anni.
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Posted: Ottobre 5th, 2013 | Author: agaragar | Filed under: 99%, anthropos, BCE, comune, crisi sistemica, epistemes & società, Global, racisme | 11 Comments »
di Susan George
Un intervento della sociologa americana, ospite al festival Internazionale di Ferrara. Le «autorità illegittime» dell’Europa sono le imprese transnazionali: come un governo ombra, agiscono attraverso le lobby e gli oscuri comitati di esperti, decidendo tutto ciò che riguarda la nostra vita quotidiana
Se avete a cuore il vostro cibo, la vostra salute e la sicurezza finanziaria vostra e quella della vostra famiglia, le tasse che pagate, lo stato del pianeta e della stessa democrazia, vi è un importante cambiamento politico di cui dovete essere consapevoli.
Io chiamo questo cambiamento la «ascesa di autorità illegittima». Il governo di rappresentanti chiaramente identificabili e democraticamente eletti viene gradualmente soppiantato da un nuovo governo ombra in cui enormi imprese transnazionali (Tnc) sono onnipresenti e stanno prendendo di più in più decisioni che riguardano tutta la nostra vita quotidiana.
Essi possono agire attraverso le lobby o oscuri «comitati di esperti»; attraverso organismi ad hoc che ottengono un riconoscimento ufficiale; talvolta, attraverso accordi negoziati in segreto e preparati con cura da executive delle imprese al più alto livello. Lavorano a livello nazionale, europeo e sovranazionale, ma anche all’interno delle stesse Nazioni Unite, da una dozzina di anni nuovo campo di azione per le attività delle corporate. Non si tratta di una sorta di teoria paranoica della cospirazione: i segni sono tutti intorno a noi, ma per il cittadino medio sono difficili da riconoscere. Noi continuiamo a credere, almeno in Europa, di vivere in un sistema democratico.
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Posted: Settembre 28th, 2013 | Author: agaragar | Filed under: 99%, anthropos, bio, comunismo, critica dell'economia politica, epistemes & società, Révolution | Commenti disabilitati su Sulla formazione delle anime nell’epoca della valorizzazione della vita
di Paolo B. Vernaglione
E’ probabile che per attribuire un senso a quanto oggi va sotto il nome ambiguo e multisignificativo di “formazione” sia necessario mettere in prospettiva i concetti di orgine europea di istruzione e di educazione.
Ma per fare questo sarebbe opportuno indagare una archeologia del presente in cui si presentano valorizzate le attività umane, nel punto della modernità chiamato post-fordismo. Questa piega densa e flessibile del nostro tempo infatti sembra in qualche modo riepilogare la cultura bimillenaria europea, ma in primo luogo sembra far emergere i punti storici di frattura, le differenze e le dispersioni in cui oggi possiamo riconoscere le dinamiche inerenti alla formazione, i loro rapporti con la ricerca e con le scienze, nonché con l’insieme del sapere che, almeno a partire dalla fine della seconda guerra mondiale, si è accumulati intorno e nel concetto di formazione, al punto da “formarlo” e deformarlo a sua volta.
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Posted: Settembre 2nd, 2013 | Author: agaragar | Filed under: 99%, bio, comunismo, postoperaismo, Révolution, vita quotidiana | 7 Comments »
di Antonio Negri
When we speak of the globalization of markets we also speak of a limitation imposed on the sovereignty of nation-states. In Western Europe, the essential error of national left-wing movements and parties [des gauches nationales] has been their failure to understand that globalization is an irreversible phenomenon.
Up until the fall of the Soviet Union, the US leadership succeeded in combining – with prudence, but also with manifest consistency – the national specificities of countries belonging to the Western alliances (and NATO, above all) with the continuity of classical imperialism, marshalling them together against ‘real socialism’. Ever since 1989, with the fall of the Soviet bloc, the ‘hard power’ of the United States has been replaced little by little by the ‘soft power’ of the markets: the freedom of commerce and money have subordinated the old instruments of power (the military and the international police), and financial power and the authoritarian management of public opinion have determined the field in which the new liberal actions that support market policies will be undertaken from now on. Neoliberalism has organized itself powerfully on the global level: today it manipulates the current economic and social crisis to its own advantage and can quite probably look forward to a radiant future… A democratic and peaceful transformation of the political foundations [assises] of neoliberalism is unimaginable on the global level – at least so long as no revolutionary ruptures take place.
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Posted: Settembre 1st, 2013 | Author: agaragar | Filed under: 99%, anthropos, au-delà, comune, comunismo, crisi sistemica, digital conflict, Marx oltre Marx, post-filosofia, postcapitalismo cognitivo, postoperaismo, Révolution | 6 Comments »
di COMMONWARE
Quando le lotte esplodono nei Brics. Ecco la questione che ci poniamo, o meglio a cui la Comune di Gezi e il movimento passe livre in Brasile ci pongono di fronte. In prima battuta, offrono l’occasione per mettere ancora una volta a critica il continuo ripresentarsi di un’immagine termidoriana dell’attuale fase.
Arrivati ormai al sesto anno della crisi, che a suo tempo definimmo globale e permanente, è come se per molti fosse ormai conclamata non solo l’insufficienza dei movimenti, ma un loro strutturale destino di sconfitta e irrisolutezza. Da qui la scelta di ripiegamenti e scorciatoie, poco conta se “in avanti” o “indietro”, se dettati da ingenua buona fede o da calcolo opportunistico. Il risultato è identico: l’evitare di confrontarsi con gli avanzamenti e i punti di blocco, cioè i nodi reali delle lotte laddove ci sono, oppure della loro difficoltà a emergere e diventare tessuto connettivo. “Ma in Italia di lotte non ce ne sono!”, recita la vulgata, dentro e fuori dai movimenti. É forse la stessa cosa che avrebbero potuto dire i compagni a Istanbul o a Rio de Janeiro, per non parlare degli Stati Uniti pre-occupy o in Tunisia ed Egitto prima dell’ondata rivoluzionaria che ha messo a soqquadro il Nord Africa. Sarebbero stati incauti, quei compagni, o quantomeno – possiamo dire oggi – non avrebbero considerato quelle genealogie più o meno profonde che di quelle insorgenze costituiscono l’indispensabile spina dorsale. Non ci interessa consultare la cabala o fare i bookmaker delle rivolte globali: il nostro compito, più sobrio e in definitiva più impegnativo, è di provare a leggere delle tendenze, di elaborare ipotesi politiche, di scommettere sulla differente composizione di elementi che già esistono o in modo caotico si stanno formando.
A tale scopo, queste lotte ci interrogano su questioni di fondo: innanzitutto, è possibile indicare un paradigma comune dei movimenti nella crisi? Non stiamo ovviamente parlando di un peraltro impensabile quadro unitario e omogeneo, quanto invece di elementi comuni che possano permettere di porre su un piano di immediata comunicazione e traducibilità le differenti lotte. Se questo paradigma è individuabile, in che modo quello che è avvenuto in Turchia e in Brasile lo modificano? I materiali di analisi e riflessione che presentiamo in apertura della nostra Cartografia delle lotte nella crisi offrono, in questa direzione, importanti contributi.
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Posted: Agosto 31st, 2013 | Author: agaragar | Filed under: 99%, comune, crisi sistemica, postoperaismo, Révolution, vita quotidiana | Commenti disabilitati su moltitudini europee
di Toni Negri
Scusate se la prendo da lontano. Vorrei infatti chiedermi prima di tutto che cosa vuol dire “far politica oggi” e risalire poi al tema Europa. Far politica sul terreno dell’autonomia, vale a dire assumendo il punto di vista del soggetto sovversivo e di conseguenza analizzando le figure e i modi di agire del proletariato precario-cognitivo. Ritrovo infatti i bisogni e i desideri di questo soggetto come dispositivo centrale, virtualmente egemonico, nell’analisi dei movimenti della moltitudine dominata e sfruttata nella sua lotta contro l’ordine capitalista.
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Posted: Agosto 24th, 2013 | Author: agaragar | Filed under: 99%, au-delà, comune, digital conflict, epistemes & società, hacking, Révolution, vita quotidiana | Commenti disabilitati su Nuvole cinguettanti che offuscano i padroni della Rete
di Pizio Daniele
La rivoluzione o la rivolta non si fanno con Twitter, come è stato sostenuto con le primavere arabe. Il social network ha però il potere di veicolare punti di vista ostili al potere. Un volume sul suo uso politico.
Il sapere, è noto, non è fatto per comprendere ma per prendere posizione. Un’affermazione che sembra tanto più vera quando ci si ritrova tra le mani Blitzkrieg Tweet. Come farsi esplodere in rete, l’ultimo libro di Francesco De Collibus (Agenzia X, pp. 136, euro 12): dalla sua lettura, statene certi, trarrete spunti preziosi per decidere come schierare le vostre truppe sul campo di battaglia dell’informazione.
Una premessa è doverosa. L’autore (filosofo, informatico e animatore di spinoza.it) non ha dato alle stampe l’ennesimo manuale di guerriglia marketing. O almeno, non sembra essere stato mosso da quest’unico intento. Certo, il libro è denso di suggerimenti su come concepire le vostre bombe mediatiche, influenzare l’opinione pubblica e «incendiare» il terreno della comunicazione (possibilmente senza farvi terra bruciata intorno). Ma allo stesso tempo, sotto la superficie delle 130 gustose pagine pubblicate da Agenzia X scorre come un fiume carsico una stimolante riflessione sulla rete, le ambivalenze dei fenomeni sociali che l’attraversano e i pericoli che ne stanno mettendo a repentaglio la libertà.
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Posted: Agosto 24th, 2013 | Author: agaragar | Filed under: 99%, crisi sistemica, epistemes & società, Révolution, vita quotidiana | Commenti disabilitati su Chomsky
Mappa verso un mondo giusto La democrazia rianimata dalla gente
(Fonte: znetitaly.altervista.org)
di Noam Chomsky ”’ 17 giugno 2013
DW Global Media Forum ”’ Bonn: ‘Il futuro della crescita ”’ Valori economici e media’
Vorrei commentare argomenti che penso dovrebbero essere regolarmente sulle prime pagine, ma non lo sono e in molti casi cruciali sono scarsamente citati del tutto o sono presentati in modi che mi sembrano ingannevoli perche’ sono inquadrati, quasi per un riflesso automatico, in termini di dottrine dei potenti.
In questi commenti mi concentrero’ principalmente sugli Stati Uniti per molti motivi: Uno, si tratta del paese piu’ importante in termini del suo potere e della sua influenza. In secondo luogo e’ il paese piu’ avanzato non nel suo carattere intrinseco, bensi che nel senso che a motivo della sua potenza, altre societa’ tendono a muoversi nella sua stessa direzione. Il terzo motivo e’ semplicemente che e’ il paese che conosco meglio. Ma penso che quello che dico sia generalizzabile in misura molto piu’ ampia; almeno per quanto ne so, ovviamente ci sono delle variazioni. Percio’ mi interessero’ alle tendenze della societa’ statunitense e su cosa fanno presagire per il mondo, considerata la potenza statunitens.
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Posted: Luglio 31st, 2013 | Author: agaragar | Filed under: 99%, crisi sistemica, critica dell'economia politica, Révolution | 7 Comments »
di Ernesto Screpanti
La globalizzazione sta realizzando una nuova forma di imperialismo nella quale il grande capitale multinazionale, attraverso il mercato, priva di sovranità e di autonomia politica le organizzazioni locali, i sindacati, i partiti e le istituzioni deliberative. La grande crisi del 2007-13 ha fatto esplodere le contraddizioni tra stato e capitale. Nello stesso tempo sta accelerando il processo di affermazione dell’imperialismo globale. Si configura come una crisi di transizione fra il sistema delle relazioni e dei pagamenti internazionali tardo-novecentesco e un nuovo sistema basato sul multilateralismo e un Super-Sovereign Currency Standard.
I really like this book. It’s well researched, well-argued, debunks a lot of popular positions and arguments that don’t hold water but mislead a lot of people, it offers a reasonable interpretation of some very difficult issues and makes a case for plausible understanding of what has been happening the last 20 or 30 years. All in all, a tremendous accomplishment.
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Posted: Luglio 31st, 2013 | Author: agaragar | Filed under: 99%, Comix, comune, comunismo, critica dell'economia politica, Marx oltre Marx, postcapitalismo cognitivo, postoperaismo | 21 Comments »
Constituent Comics: Antonio Negri Illustrated
One of the first texts that introduced me to the Italian political traditions of Operaismo and Autonomia was Italy: Autonomia, Post-Political Politics published by semiotext(e). I found my copy at Moe’s books in Berkeley, and for years it was the pride of my little library. This was years before it was reprinted. I would show it to friends, and offer to make copies at work for whoever was interested, my personal act of auto-reduction and sabotage. I poured over the writings of Negri, Tronti, Bifo, and Virno, struggling to make sense of concepts that would change me over years to come. At the end of this book there is a comic by B. Madaudo Melville, detailing the kidnapping of Aldo Moro. This was immediately legible, brought to life in slashes of ink that immediately suggested a tumultuous time with thick strokes of ink.
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