Posted: Marzo 24th, 2014 | Author: agaragar | Filed under: 99%, crisi sistemica, epistemes & società | Commenti disabilitati su (Ri)fare l’Europa. La bancarotta dell’Europa attraverso il prisma della razza e delle migrazione
di MIGUEL MELLINO.
You can crush us
You can bruise us
But you’ll have to answer to
Oh-the guns of Brixton
The Clash, London Calling (1979)
Dobbiamo iniziare con un’affermazione diretta e provocatoria: nonostante l’ascesa di partiti e ideologie che rilanciano xenofobia e sentimenti anti-immigrazione come risposte necessarie all’Europa in crisi – vedi il recente referendum svizzero sulla questione – razzismo e anti-razzismo continuano a essere trattati dai movimenti europei in generale e italiani in particolare come argomenti “accessori”. Per accessorio non itendo semplicemente “secondario”, ma qualcosa di diverso, e per certi versi più problematico. “Accessorio” sta qui a indicare il fatto che razzismo e anti-razzismo vengono spesso semplicemente “aggiunti” – in modo lineare e pacificato – a un’agenda politica che si sta costituendo a partire da altri argomenti e lotte specifiche considerati come più strategici o all’ordine del giorno. Le “contro-narrazioni” della crisi ci sollecitano a “re-immaginare” l’Europa – a de/scrivere la sua crisi attuale, e a pensare una possibile ricomposizione politica – partendo dalle lotte contro l’austerità, contro la precarietà, contro il debito, contro il blocco della libertà di movimento dei migranti, contro i confini, contro la violenza finanziaria, contro la mercificazione progressiva di ogni “bene comune”.
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Posted: Marzo 23rd, 2014 | Author: agaragar | Filed under: anthropos, arts, au-delà, crisi sistemica, epistemes & società, Foucault, Marx oltre Marx, post-filosofia | Commenti disabilitati su Che cos’è il contemporaneo?
di Giorgio Agamben
Il testo della lezione inaugurale del corso di Filosofia Teoretica 2006-2007 presso la Facoltà di Arti e Design dello IUAV di Venezia, in G. Agamben, Che cos’è il contemporaneo e altri scritti, Roma, Nottetempo, collana I sassi, 2010, pp. 22-33.
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Posted: Marzo 23rd, 2014 | Author: agaragar | Filed under: anthropos, arts, au-delà, bio, digital conflict, epistemes & società, post-filosofia, posthumanism | 66 Comments »
by Mark Featherstone
I. Gadget Love
In the winter of 2013, I became aware of “Einstein’s Nightmare,” an Internet meme, a fragment of information, which reflects the horror of what I call in this article the “technological dystopia.” [1] The meme, titled “Einstein’s Worst Nightmare,” explains that “The Day That Albert Einstein Feared Has Arrived!” Below the caption, six images show people in various collective scenarios — “Having Coffee with Friends,” “A Day at the Beach,” “Cheering for your Team,” “On an Intimate Date,” “Enjoying the Sights,” “Having Dinner” — where a communal or social event is torn by technological mediation. The people in each image are distracted. They grasp their gadgets, gaze at screens, lose themselves in mediation. They are immersed in their iPhones, smart phones, and other devices, and disregard the presence of their friends and family members. At the bottom of the meme is a quotation from Einstein. Here we read the details of Einstein’s Nightmare: “I fear the day that technology will surpass our human interaction. The world will have a generation of idiots.” We understand the problem. Perhaps the meme is inspired by McLuhan, Baudrillard, or both? According to the meme, we may argue that the technological medium of human communication has started to work against its original purpose — the creation of social relations, where the term “social” implies a relation defined by a phenomenological, embodied, thickness, a quality necessary for durable sociality. But this is not the relation that predominates in Einstein’s Nightmare. In the nightmare, we gaze at screens and communicate with absent, virtual bodies, yet we ignore the real people in our immediate vicinity. The people in the images are McLuhan’s gadget lovers who love their phones because they insulate them from real social interaction. As McLuhan explained, there is simply too much happening in our hyper-media society to take everything in, so we “self-amputate” ourselves in our gadgets. [2] On the other hand, and in order to balance our retreat into isolation, we fall into Baudrillard’s ecstasy of communication, where we become addicted to the very act of communication itself. [3] Meaning is irrelevant. Speak, write, communicate for the sake of it. As John O’Neill noted long before the Internet — let alone the iPhone — took off, “televideo ergo sum” — I am on screen, therefore I am. [4] I exist, and I resist my self-imposed retreat from the world, because I communicate at a distance. According to the meme, this is Einstein’s technological dystopia.
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Posted: Marzo 21st, 2014 | Author: agaragar | Filed under: 99%, au-delà, bio, comune, crisi sistemica, donnewomenfemmes, epistemes & società, postcapitalismo cognitivo, Révolution | Commenti disabilitati su La norma biopolitica e il conflitto possibile
di CRISTINA MORINI
Alcuni avvenimenti di cui siamo stati testimoni appena ieri hanno segnato fatalmente i nostri immaginari. Voglio iniziare il mio ragionamento sul tema “Generi e generazioni” ricordandoli perché, piaccia o meno, essi ci hanno cambiati per sempre. Le nuove generazioni di uomini e donne dell’altra sponda del Mediterraneo, giovani “con buona formazione ma senza lavoro, produttive ma impoverite” come le ha definite Michael Blecher[1], sono scese in piazza e hanno sovvertito regimi. In Spagna hanno invaso le strade rendendo evidente lo scandalo di aver vent’anni e nessuna prospettiva in un mondo fatto come è fatto oggi, e di non sentirsi rappresentate dalla cosiddetta “democrazia”, occupata da una classe politica adulta indifferente alle loro sorti. In Turchia hanno eletto un parco a loro simbolo, costringendo il governo a confrontarsi con nuove esigenze che parlano anche dell’eco-sostenibilità del mondo, della precarietà del territorio e degli spazi metropolitani, entità mutevoli, in continua trasformazione e alla ricerca di nuove connessioni.
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Posted: Marzo 17th, 2014 | Author: agaragar | Filed under: anthropos, au-delà, bio, crisi sistemica, epistemes & società, lacanism, Marx oltre Marx, posthumanism | 1 Comment »
di Paolo B. Vernaglione
Che il “discorso del capitalista” sia parlato in sottotraccia da TV, rete e grandi giornali è evidente, soprattutto nella continua denegazione della crisi della finanza neoliberale. Che i tratti specie-specifici della natura umana (senza virgolette) risaltino nella prassi del presente è cosa meno evidente nel colpevole oblìo della critica.
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Posted: Marzo 11th, 2014 | Author: agaragar | Filed under: 99%, anthropos, Archivio, arts, au-delà, bio, comune, comunismo, digital conflict, epistemes & società, Révolution | 54 Comments »
di Danilo Mariscalco
Qui la Premessa
Qui il primo capitolo
Una recensione: La luce del futuro che viene dal passato
di GIORGIO MARTINICO
Protagonista è il Settantasette. Ad indagare quel movimento, non i suoi protagonisti, non il racconto «ufficiale» o il «discorso sugli anni di piombo» è il volume Dai laboratori alle masse. Pratiche artistiche e comunicative nel movimento del ’77 (Ombre Corte, pp. 159), scritto da Danilo Mariscalco, dottore di ricerca presso l’Università di Palermo. Un libro che, come suggerisce il titolo, ha l’ambizione di arricchire il dibattito politico e storiografico su alcuni aspetti (le pratiche artistico-comunicative) relative a quella straordinaria stagione di conflitto e, anche, di frenetica produzione «culturale»; allo stesso tempo il volume è il tentativo di «arricchire la cassetta degli attrezzi utilizzata dai soggetti impegnati nella trasformazione, dal carattere teorico-pratico inscindibile, del reale».
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Posted: Marzo 10th, 2014 | Author: agaragar | Filed under: anthropos, arts, au-delà, bio, digital conflict, epistemes & società, kunst, post-filosofia, posthumanism | Commenti disabilitati su Vectores de disolución Sobre la posibilidad de acelerar el capitalismo en vista de generar su colapso
“Es más fácil imaginar el fin del mundo que el fin del capitalismo”. La famosa frase de Jameson, esgrimida a menudo por Žižek y sus acólitos, no ha dejado de resonar funestamente en el imaginario progresista de nuestro tiempo, pues da cuenta de una verdadera sensación general de estancamiento a nivel de la elaboración teórica de posibles futuros alternativos al sistema capitalista. En efecto, la superación del capitalismo suena cada vez más fantasiosa, incluso a pesar de un contexto de crisis económica global. Pero, ¿y si para generar un cambio radical no fuera necesario detener la maquinaria?
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Posted: Marzo 7th, 2014 | Author: agaragar | Filed under: anthropos, au-delà, philosophia, post-filosofia | 6 Comments »
di Francesco Paolella
La casa editrice Mimesis ha appena pubblicato due nuovi testi di Cioran: L’intellettuale senza patria (una ampia intervista del 1983) e Il nulla (un epistolario pure risalente agli anni Ottanta).
A leggere queste due nuove, piccole tracce del Cioran degli ultimi anni, mi è venuto subito in mente un altro libro, scritto da Ermanno Cavazzoni, Il limbo delle fantasticazioni (Quodlibet 2009), in cui si discute del perché e del percome dello scrivere, della scelta di scrivere come forma di maniacalità, e più in generale sull’essere artisti.
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Posted: Marzo 4th, 2014 | Author: agaragar | Filed under: 99%, au-delà, comune, crisi sistemica, epistemes & società, Global, post-filosofia, postcapitalismo cognitivo | Commenti disabilitati su Giorgio Agamben: la democrazia è un concetto ambiguo
di Stavros Burnazos
Cos’è la politica? Questo, con sguardo ottimista, Agamben suggerisce di chiedersi nell’intervista greca che presentiamo, a ridosso delle elezioni europee (22-25 maggio) in cui il radicale greco Tsipras sarà il candidato della Sinistra. Le questioni su cui il filosofo ci invita a riflettere sono molteplici. Il filo conduttore è rintracciabile in un richiamo a quei dispositivi che, pur assoggettando la materia biologica, investono la nostra capacità di attivare processi di soggettivazione che vi oppongano resistenza. La crisi che stiamo vivendo può allora diventare ricerca di nuove forme. Queste non sono né giuridiche, né morali, ma innanzitutto politiche. Sulla scia del migliore insegnamento foucaultiano, più che un gesto di liberazione, noi dobbiamo costruire una pratica della libertà, non un altro esistenzialismo ma un’etica del sé non ridotta a individualità.
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Posted: Marzo 1st, 2014 | Author: agaragar | Filed under: General, Global, Impero di Mezzo | Commenti disabilitati su Osservatorio Cina
Questo ebook è frutto della collaborazione tra la sinologa Angela Pascucci e la redazione di Globalproject ed è la raccolta ragionata di una serie di articoli attorno all’impetuoso ergersi della Cina, quale nuova potenza egemone nell’area del Pacifico, che sono già stati presentati sulle nostre pagine.
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La raccolta organica degli articoli ha il pregio di offrire una chiave di lettura, un filo interpretativo degli eventi che si sono dipanati lungo questo anno che la Cina, col suo protagonismo, ha segnato in modo inequivocabile. Si parte dagli scenari post-congresso del Partito Comunista Cinese per arrivare fino al Terzo Plenum per capire le mosse interne all’apparato di potere. I contributi proposti aprono degli squarci per approfondire le contraddizioni sociali dalla questione ambientale all’accesso alla rete, le migrazioni interne e le condizioni lavorative. Senza dimenticare gli scenari dell’area e internazionali in cui la Cina gioca un ruolo sempre più importante e la “relazione pericolosa” con gli Usa. Ringraziamo la disponibilità di Angela e il prezioso lavoro di Riccardo. Angela Pascucci ha editato recentemente “Potere e società in Cina”
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