Posted: Novembre 24th, 2014 | Author: agaragar | Filed under: anthropos, au-delà, bio, Deleuze, epistemes & società, Foucault, philosophia, post-filosofia | Commenti disabilitati su Giorgio Agamben, un vita libera finalmente
di Roberto Ciccarelli 24 novembre 2014
Tra diritto pubblico e biopolitica, l’immanenza. Una lettura di “L’uso dei corpi” di Giorgio Agamben (Neri Pozza, 2014).
In pochi libri oggi c’è un’aria di scoperta. Può accadere leggendo L’uso dei corpi, ultima tappa del ciclo ventennale che Giorgio Agamben ha dedicato alla riflessione sull’Homo Sacer. Insieme a pochi altri, questo libro spiega perché oggi ciò che è da pensare è l’immanenza. Sulle tracce del filosofo francese Gilles Deleuze, che ne ha fornito un’originale ricostruzione, Agamben torna oggi su questi sentieri dove non mancano chiaroscuri e incroci problematici. In più Agamben arriva a spiegare il senso della sua indagine sul diritto pubblico (lo “Stato di eccezione”), sulla biopolitica (da lui declinata come potere “tanatopolitico” della razionalità occidentale).
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Posted: Novembre 22nd, 2014 | Author: agaragar | Filed under: comune, comunismo, crisi sistemica, critica dell'economia politica, postcapitalismo cognitivo, postoperaismo, Révolution | Commenti disabilitati su La crisi messa a valore
“La crisi messa a valore” – Materiali di preparazione per il seminario
on 20 Novembre 2014.
Un seminario di Commonware ed Effimera, ospitato da UniPop al Cs Cantiere di Milano
Sabato 29 e domencia 30 novembre
[programma]
Posted: Novembre 22nd, 2014 | Author: agaragar | Filed under: comune, Deleuze, epistemes & società, Foucault, post-filosofia, posthumanism | Commenti disabilitati su Soggettivazioni
di FEDERICO CHICCHI
Intervento sulla “produzione di soggettività” nell’incontro di autoformazione “Cartografia delle lotte”
Il soggetto come estimità del capitale
Non è per nulla facile costruire una riflessione sistematica sul soggetto. La soggettività è un concetto teorico a dir poco scivoloso, che scappa da tutte le parti quando provi a includerla in paradigma interpretativo.
Il soggetto (come la sua etimologia mostra chiaramente) è al contempo il risultato della presa dell’ordine simbolico sul bios, dell’azione del potere sull’individuo, e al contempo quell’elemento che rende strutturalmente insaturo quello stesso ordine e che bucandolo lo costringe ad un processo dinamico di continua trasformazione. Il capitalismo non è un cristallo.
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Posted: Novembre 19th, 2014 | Author: agaragar | Filed under: anthropos, au-delà, bio, philosophia, post-filosofia | Commenti disabilitati su Giorgio Agamben, quando l’inoperosità è sovrana
di Toni Negri
«L’uso dei corpi» del filosofo italiano affronta il problema di una vita felice da conquistare politicamente. Ma dopo aver preso congedo dalle teorie marxiste e anarchiche sul potere, l’esito è uno spaesante sporgersi sul nulla.
È un gran libro metafisico, questo di Giorgio Agamben che esplicitamente conclude la vicenda dell’Homo sacer (L’uso dei corpi, Neri Pozza Editore, pp. 366, euro 18). Proprio perché metafisico è anche un libro politico, che in molte sue pagine ci restituisce l’unico Agamben politico che conosciamo (quando «politica» significa «fare» e non semplicemente strologare sul dominio, alla maniera dei giuristi e degli ideologi), quello de La comunità che viene. Ma in senso inverso, rovesciato. Il problema è sempre quello di una vita felice da conquistare politicamente ma, dopo vent’anni, questa ricerca non conclude né alla costruzione di una comunità possibile né alla definizione di una potenza – a meno di non considerare tale la «potenza destituente», auspicata in conclusione della ricerca. In quella prospettiva, la felicità consisterebbe nella singolare contemplazione di una «forma di vita» che ricomponga zoé e bíos e d’altra parte nella disattivazione della loro separazione, imposta dal dominio.
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Posted: Novembre 11th, 2014 | Author: agaragar | Filed under: au-delà, bio, comune, comunismo, crisi sistemica, critica dell'economia politica, digital conflict, epistemes & società, Foucault, Marx oltre Marx, postcapitalismo cognitivo, postoperaismo, Révolution | Commenti disabilitati su Algoritmi del capitale 1-2
1) Il diagramma di flusso della libertà
di Andrea Fumagalli, 11.11.2014
Tempi presenti. Il volume collettivo «Gli algoritmi del capitale» affronta il nodo del rapporto degli esseri umani con le macchine all’interno della produzione di ricchezza e della comunicazione on-line. Una discussione a più voci a partire dal «manifesto per una politica accelerazionista».
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2) Dispositivi politici per rompere le maglie strette della Rete
di Benedetto Vecchi, 11.11.2014
Algoritmi del capitale. I social network e i Big Data sono da considerare gli esempi che meglio di altri illustrano le tendenze del capitalismo.
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Posted: Novembre 7th, 2014 | Author: agaragar | Filed under: arts, au-delà, kunst | 8 Comments »
Intervista a OMAR ROBERT HAMILTON (MOSIREEN COLLECTIVE) – di SARA MARCHESI e DUCCIO SCOTINI
“Abbiamo fiducia l’uno nella forza dell’altro. O l’abbiamo avuta. Ed eravamo forti, invincibili, una volta. Ora, più che mai, dobbiamo trovare quella forza, quella fiducia. Se avete mai colto la speranza in questa rivoluzione, se avete mai offerto una sigaretta a qualcuno durante una marcia, se siete mai tornati a casa con le idee che bruciavano più ardentemente del gas lacrimogeno nei vostri polmoni, allora è giunto il momento di ritrovare la fiducia. Non chiedetemi che cosa verrà dopo, perché onestamente non lo so. Non chiedetemi come trasformare il potere della strada in politica, perché vorrei davvero – più di ogni altra cosa – essere in grado di dirvelo. Queste due elementi, per loro natura, esistono in differenti universi.
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Posted: Novembre 6th, 2014 | Author: agaragar | Filed under: crisi sistemica, epistemes & società, Impero di Mezzo, postcapitalismo cognitivo | Commenti disabilitati su Cosa ha salvato la Cina dalla recessione? La spesa pubblica e le aziende di stato
da Keynes blog
Se c’è un paese che ha applicato politiche keynesiane per combattere la “Grande Recessione” iniziata nel 2008, quel paese è la Cina. Di più, lo ha fatto in maniera innovativa, attraverso la spesa in investimento delle aziende pubbliche. E’ questa, in sintesi, la tesi di due studiosi, Yi Wen e Jing Wu, in un recentissimo paper pubblicato dalla Federal Reserve di St. Louis e intitolato “Withstanding Great Recession like China” (resistere alla grande recessione come la Cina).
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Posted: Novembre 3rd, 2014 | Author: agaragar | Filed under: au-delà, Deleuze, epistemes & società, Foucault, post-filosofia | Commenti disabilitati su Tra politica ed etica: la questione della soggettivazione
di JUDITH REVEL
Versione italiana della conferenza presentata a Yale il 17 giugno nell’ambito del convegno internazionale “Michel Foucault: after 1984″ – Yale University, Whitney Center for Humanities, 17-18 ottobre 2014″
Prendendo alla lettera l’intitolato di questo convegno, ho provato a riflettere su cosa avesse cambiato nella mia ricezione di Foucault negli ultimi anni – o per dirlo più direttamente, sulla differenza tra l’approccio al pensiero foucaultiano che esisteva quando ho cominciato ad avvicinarmi a Foucault, alla fine degli anni 1980, e il modo in cui mi sembra si possa – o si debba – lavorare oggi. È una banalità, probabilmente, ma lo sottolineo : la pubblicazione dei Dits et écrits, e successivamente l’impresa di edizione, ormai quasi compiuta, dei corsi al Collège de France, hanno radicalmente spostato, completato e a volte corretto molti degli assi di lettura di cui disponevamo. Ora uno degli assi di lettura, o se volete di problematizzazione, più importanti che è stato modificato in quel modo, mi sembra quello che articola insieme l’analitica dei poteri che segna la ricerca di Foucault negli anni 1970, e la dimensione etica che emerge nel suo pensiero nei primi anni 1980. È al modo in cui ciò avviene che vorrei tornare oggi, cercando di evidenziare quanto la nozione di soggettivazione sia stata fondamentale nel costruire il passaggio tra politica ed etica, fino ad evidenziare – sarà la mia ipotesi – la dimensione politica dell’etica, vale a dire anche l’etica intesa come prolungamento della politica e non come “ripiegamento” dalla politica.
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Posted: Novembre 2nd, 2014 | Author: agaragar | Filed under: anthropos, au-delà, bio, Foucault, Marx oltre Marx, post-filosofia | 7 Comments »
di Sandro Chignola
Pubblichiamo la versione italiana dell’intervento di Sandro Chignola al Colloque International “Foucault(s) 1984-2014″ (Paris, 19-21 mai 2014), in occasione dell’uscita del suo Foucault oltre Foucault. Una politica della filosofia (Derive Approdi, Roma, pp. 208).
Il mio intervento sarà molto breve come mi è stato richiesto. Intendo mettere a tema – e mi scuso se posso farlo solo in modo molto diretto e brusco – una serie di questioni che riguardano Foucault, la sua filosofia, il rapporto che essa intrattiene con le scienze sociali.
Procedo per punti. Il primo: io credo si debba lavorare l’archivio dei testi foucaultiani con molta attenzione ed evitando un doppio rischio. Da un lato quello di fare di Foucault un Autore: un rischio che è evidentemente radicato nella nuova ondata degli studi foucaultiani e che viene sospinto dalla incessante pubblicazione di testi, corsi, materiali ed inediti che vengono offerti all’interpretazione degli studiosi. Operazione importante, certo, quest’ultima – non intendo affatto negarlo – e che ha permesso, in particolare in Italia, di sottrarre Foucault all’oblio cui era stato frettolosamente consegnato già sul finire degli anni ‘70. Ma operazione che, almeno a mio avviso, può però, per una paradossale eterogenesi dei fini, concludersi con il «monumentalizzare» Foucault riducendolo ad un semplice capitolo di una storia della filosofia rinsaldata nel suo accademicismo.
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Posted: Ottobre 29th, 2014 | Author: agaragar | Filed under: Foucault | Commenti disabilitati su Foucault 30 anni dopo
Due anni appena dopo la morte del filosofo, Didier Eribon cominciò a scrivere, nel 1986, una monumentale biografia. Un compito arduo per almeno tre motivi: il corpo di Foucault, pensatore assai mediatico, era presente nel ricordo di seguaci e oppositori; un corpo capace di buttarsi nella mischia, di affrontare la polizia durante le manifestazioni di piazza, ma anche di stregare un pubblico fedelissimo nelle sue lezioni al Collège de France. Quel corpo, però, era anche scandaloso, segnato dal tabù della morte per AIDS e dall’omosessualità: secondo Eribon, non era possibile capire appieno l’impresa enorme con cui Foucault decostruiva le categorie del sano e del malato, attraverso la vita degli “uomini infami”, senza studiare da vicino il percorso biografico e intimo del pensatore. Non da ultimo: sul finire degli anni Ottanta, la filosofia francese chiedeva un ritorno all’ordine contro l’afflato libertario del Sessantotto e Foucault diventava una voce scomoda, da archiviare rapidamente. Non a caso, la biografia di Didier Eribon, pubblicata da Flammarion nel 1989, fece scandalo.
19.06.14 Lo spettro di Foucault
A trent’anni dalla morte, Foucault è diventato una figura imprescindibile del pensiero contemporaneo; travalicando (come sua intenzione) gli steccati tra le varie discipline, ha influenzato la riflessione di sociologi, politologi, economisti (fino a far parlare di un “Foucault neo-liberale”), dando un impulso fondamentale agli studi sul genere (Butler) e alle nuove discussioni sul biopotere (Agamben). Lo stesso Didier Eribon – autore di saggi ormai classici come “Riflessione sulla questione gay” e “Una morale del minoritario” – ne è stato profondamente influenzato. Il sociologo francese (professore all’Università di Amiens) denuncia però i rischi connessi allo strepitoso successo dell’opera, anche postuma, di Michel Foucault, sottoposta a disquisizioni universitarie talvolta capziose, che cercano di sterilizzare il suo pensiero, neutralizzandone la carica fondamentalmente sovversiva.
Pierre Lepori
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